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Viaggio Apostolico, cerimonia di Congedo dal Giappone - 2019 Viaggio Apostolico, cerimonia di Congedo dal Giappone - 2019 

Visita Papa in Giappone, il messaggio dei vescovi nell'anniversario

Oggi più che mai è valido il tema che un anno fa, fece da filo conduttore al Viaggio apostolico del Papa nel Paese del Sol Levante: "Proteggere tutta la vita". Lo ricordano i presuli nell'occasione, attualizzando le parole del Pontefice al momento che il mondo sta vivendo a causa della pandemia

Anna Poce- Città del Vaticano

La Conferenza episcopale giapponese, in occasione del primo anniversario della visita di Papa Francesco nel Paese (23-26 novembre 2019), ha diffuso un messaggio sul suo sito web, il 23 novembre, firmato da monsignor Mitsuaki Takami, arcivescovo di Nagasaki e presidente dell’Episcopato, ponendosi principalmente una domanda, e cioè quale sia il modo migliore, in questo momento in cui il mondo sta vivendo una profonda crisi, a causa della diffusione della pandemia di coronavirus, per celebrare questo anniversario.

Proteggere tutta la vita

Monsignor Takami ha risposto, in primo luogo, invitando tutti, ancora una volta, a seguire il messaggio del Papa e a fare del tema della visita papale “Proteggere tutta la vita" – e con "tutta la vita" si intendono tutti gli esseri viventi che condividono la nostra casa comune e non solo gli esseri umani - una guida importante per la vita futura; e, in secondo luogo, a creare un mondo di pace.

Ricordando come, nel corso della storia, l'umanità abbia sviluppato diverse armi da guerra, tra cui le peggiori sono le armi nucleari, ha sottolineato che “È immorale fabbricare o possedere armi nucleari”, e che questo rappresenta un peccato contro Dio e contro gli uomini . “Di tutti i modi che l'umanità ha trovato per distruggere la vita, il peggiore è la guerra” ha osservato.

“Produrre, sviluppare, mantenere e commerciare tali armi distruttive, mentre un gran numero di individui soffre la fame e sprecare risorse che dovrebbero essere usate per lo sviluppo di tutte le persone – ha dichiarato - è un atto di terrorismo contro Dio”.

Armi nucleari male assoluto

Il presule ha, quindi, spiegato che “la pace e la stabilità internazionale si possono ottenere attraverso la solidarietà e la collaborazione basate sulla fiducia reciproca”. Quindi, non esiste altra scelta che “abolire completamente il male assoluto delle armi nucleari”. E un mezzo efficace per realizzare un tale obiettivo – ha aggiunto – è rappresentato dal Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Trattato che il Vaticano è stato uno dei primi Paesi a ratificare.

Monsignor Takami ha poi voluto mettere in evidenza come, per alcuni, i messaggi del Papa a Hiroshima e Nagasaki abbiano contribuito, il 24 ottobre, a far sì che si raggiungesse il numero di 50 Paesi, la soglia minima richiesta per la ratifica del Trattato, che quindi entrerà in vigore 90 giorni dopo, il prossimo 22 gennaio.

Ricordando come ci siano ancora potenze nucleari e Paesi che si oppongono a questo trattato, - fra cui lo stesso Giappone -, ha evidenziato la necessità di mobilitare l'opinione pubblica mondiale, afficché faccia pressione su queste nazioni. “Il Giappone, l'unico Paese che è stato bombardato con armi atomiche – ha affermato -, dovrebbe essere un leader in questo sforzo”.

Riconoscere i diritti umani fondamentali

Tuttavia, ha poi osservato, “per raggiungere una vera pace è necessario qualcosa di più dell'abolizione delle armi nucleari”: riconoscere i diritti umani fondamentali; adempiere liberamente ai propri obblighi con amore: e vivere nella pace di Cristo.

In terzo luogo, il presule, nel messaggio per l’anniversario della visita di Papa Francesco, ha parlato della tutela dell’ambiente.

Il vescovo ha proseguito raccontando come, in linea con il desiderio del Papa, la Conferenza episcopale abbia invitato “le Chiese di tutto il Paese a intraprendere azioni concrete per proteggere l'ambiente globale, partecipando alla Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e, dal 1° settembre al 4 ottobre, al “Tempo del Creato”, celebrazione annuale di preghiera e azione per proteggere tutta la vita.

Il valore della fratellanza

Monsignor Takami, infine, dopo aver riflettuto sui messaggi e sulle prediche di Papa Francesco durante la sua visita in Giappone, augurandosi che essa continui a portare molti frutti anche in futuro, ha citato le parole del Santo Padre e ha ribadito che "nessuno si salva da solo”. Egli ha sottolineato la necessità di riconoscersi l'un l'altro come fratelli e sorelle, e “costruire relazioni quotidiane, società, politica e sistemi sociali” che si basino sulla fraternità, sul dialogo e sulla comunione. Dobbiamo essere vicini ai sofferenti e ai deboli – ha affermato - come il Buon Samaritano nella parabola di Gesù, e sostenere con il Papa ”la creazione di un fondo globale per sradicare la fame utilizzando le ricchezze ‘spese per le armi e altre spese militari’".“Come cristiani – ha concluso -, promuoviamo la pace nel mondo, la giustizia e l'amore per proteggere tutta la vita”.

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30 novembre 2020, 15:28