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10 anni fa Benedetto XVI nel Regno Unito. La gratitudine del cardinale Nichols

Il ricordo dell'arcivescovo di Westminster di un Viaggio che ha cambiato la percezione della Chiesa nel Paese

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Il 16 settembre di dieci anni fa Benedetto XVI iniziava il suo viaggio apostolico di quattro giorni nel Regno Unito, il secondo di un pontefice nell’isola dopo quello compiuto dal 28 maggio al 2 giugno 1982 da San Giovanni Paolo II, poco più di quattro secoli dallo Scisma di Enrico VIII. Un viaggio intenso e non meno “storico” della visita del Papa polacco tre decenni prima, per il segno profondo lasciato non solo nei rapporti tra mondo anglicano e Chiesa cattolica, ma anche nell’opinione pubblica britannica. Quello che si annunciava infatti come un viaggio “difficile” in un Paese che aveva accolto l’annuncio della visita con una certa freddezza, se non ostilità, verso un Papa definito da certa stampa locale come “Il Rottweiler di Dio”, si trasformò in un vero e proprio successo del pontefice tedesco, contribuendo a cambiare ulteriormente la percezione della Chiesa cattolica nel Regno Unito. A ricordarlo è il cardinale Vincent Nichols, all’epoca già arcivescovo di Westminster e attuale presidente della Conferenza episcopale inglese e gallese (Cbcew), che di quell’evento fu un testimone diretto.

Il ricordo del cardinale Nichols

"Ci sono tanti momenti salienti che sono mi rimasti impressi. Uno è il tragitto lungo il Mall verso Buckingham Palace, ornato di bandiere papali e Union Jack e pieno di gente su entrambi i lati. Uno spettacolo che non avrei mai pensato di vedere” in un Paese che per 400 anni aveva avuto difficoltà a relazionarsi con la Chiesa cattolica, racconta il porporato in una testimonianza pubblicata sul sito della Conferenza episcopale. “Si trattò di un evento davvero straordinario per tanti versi”.

Le tappe del viaggio

Ma i ricordi del cardinale Nichols vanno anche ad altri avvenimenti importanti che segnarono quel viaggio apostolico: dalla visita di cortesia, dal valore altamente simbolico, alla Regina Elisabetta nel Parco del Palazzo Reale di Holyrood House di Edimburgo (16 settembre), alla celebrazione ecumenica a Westminster Abbey (17 settembre) insieme all'allora Primate anglicano Rowan Williams,  che - osserva - richiamava la storica visita di San Giovanni Paolo II nella Cattedrale di Canterbury “segno di una grande guarigione di un'antica ferita”,  alla Messa celebrata nella Cattedrale cattolica di Westminster seguita dall’accoglienza entusiasta dei giovani nel piazzale antistante (18 settembre), alla Veglia di Preghiera per la Beatificazione del Cardinale John Henry Newman a Hyde Park  a Londra (18 settembre). L’arcivescovo di Westminster ricorda anche la visita del Pontefice alla Casa per anziani St Peter's Residence di Londra “dove si sedette tra gli anziani e non esitò ad identificarsi con chi viveva la stessa fase della sua vita”.

Fede e ragione, ali dello spirito umano

Nei ricordi del cardinale Nichols non poteva mancare poi lo storico discorso agli esponenti della società civile, del mondo accademico, culturale e imprenditoriale, al Corpo Diplomatico e ai leaders religiosi pronunciato il 17 settembre nella Westminster Hall: “In quel discorso aveva spiegato come la fede abbia bisogno della ragione e la ragione abbia bisogno della fede, riprendendo la frase del suo predecessore secondo la quale fede e ragione sono le due ali su cui si libra lo spirito umano. Penso a quelle parole oggi e a quanto sia diventato chiassoso il discorso politico e quel potenziale profondo dialogo tra fede e ragione sia insidiato da un uso dei social media che sembra volere ridurre la politica a tweet”. Di quel discorso afferma ancora il cardinale Nichols, resta quindi ancora attuale l’appello a non cedere alla politica urlata, rozza e accusatoria in voga oggi.

Una nuova percezione della Chiesa cattolica

Secondo il Primate inglese, insieme al precedente viaggio apostolico di San Giovanni Paolo II, la visita di Benedetto XVI ha contribuito in modo determinante a cambiare “la percezione della presenza della Chiesa cattolica nel Paese”. È quindi con profonda gratitudine al Papa Emerito che il cardinale Nichols ricorda questa ricorrenza, una gratitudine che intende esprimere in una lettera accompagnata da un libro di devozioni e meditazioni del cardinale John Henry Newman pubblicato in occasione della sua canonizzazione. “Uomo di Dio, Papa Benedetto è, in tutto e per tutto un gentiluomo, uno studioso, un pastore, vicino al Signore e suo umile servitore”, conclude l’arcivescovo di Westminster

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16 settembre 2020, 15:11