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Di origine dolosa le fiamme che stanno distruggendo boschi nell'aquilano Di origine dolosa le fiamme che stanno distruggendo boschi nell'aquilano

Il cardinale Petrocchi nelle zone dell’aquilano colpite dagli incendi

L'arcivescovo dell'Aquila si è unito domenica in preghiera alla comunità abruzzese colpita nei giorni scorsi da roghi, parzialmente domati, ritenuti di origine dolosa e per i quali è stato aperto un fascicolo contro ignoti

Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano

Il Comune dell'Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio comunale, a causa della gravità della situazione causata da cinque giorni di incendi nelle zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e nella frazione Arischia. E nelle zone colpite ha trascorso la domenica, l’arcivescovo dell’Aquila, il card. Giuseppe Petrocchi che, durante la celebrazione, in mattinata, nel santuario di San Giovanni Paolo II alla Ienca, ha pregato in particolare per l’emergenza in corso e per tutto il personale impegnato nello spegnimento dei roghi. Nel pomeriggio, alle 15.30, accompagnato dai vigili del fuoco, ha raggiunto la pineta di Arischia, una delle aree maggiormente toccate dalle fiamme. Alle 17 lo spostamento nella comunità di San Benedetto in Arischia, dove si è sviluppato il primo grande incendio, per pregare assieme al parroco e ai fedeli  della comunità dell’Alta Valle dell’Aterno. Successivamente, alle 18.30, nella parrocchia di San Giovanni da Capestrano in Cansatessa, un momento di preghiera e riflessione con la comunità parrocchiale.

Centinaia di ettari di bosco andati distrutti

La battaglia contro i due vasti incendi che da quattro giorni stanno interessando l’area  dei  Monti della Laga,  frazioni di Arischia e di Cansatessa, è senza sosta, con un lieve miglioramento della situazione, ora sotto controllo, almeno a Arischia, dove una pioggia pomeridiana, sabato ha arrestato quasi del tutto il propagarsi delle fiamme. A Cansatessa e Monte Pettino, invece, si trovano ancora focolai attivi. I vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento,  sostenuti dall’esercito intervenuto in loro aiuto, assieme a Protezione civile, dipendenti comunali e polizia. Difficile quantificare quanti ettari di vegetazione siano andati distrutti, per ora si parla di 600 ettari di conifere. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso e disastro ambientale. 

Ultimo aggiornamento 03.08.2020 ore 06.00

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02 agosto 2020, 09:23