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Vescovi americani: importanti vittorie per la libertà religiosa e di coscienza

La Corte Suprema dà ragione alle Little Sisters of the Poor e a due scuole cattoliche. Decisioni accolte con grande soddisfazione dai vescovi americani

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

Duplice vittoria per la libertà religiosa negli Stati Uniti. In due distinte sentenze, la Corte Suprema ha dato ragione a una congregazione religiosa femminile e a due scuole cattoliche che si erano appellate, rispettivamente, per il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza nell’applicazione dell’Affordable Care Act (la riforma sanitaria della precedente Amministrazione Obama più conosciuta come Obamacare, ndr) e per il rispetto della libertà di insegnamento nelle scuole confessionali.

Il caso della congregazione Little Sisters of the Poor

In particolare, la prima sentenza ha dato ragione alle Little sisters of the poor, una congregazione religiosa che assiste anziani poveri. Le suore avevano fatto ricorso contro le disposizioni dell’Obamacare che prevedono l’obbligo, anche per le istituzioni religiose che non siano di culto, di coprire nei propri piani assicurativi dei loro dipendenti anche i servizi abortivi e contraccettivi, pena delle forti penali. La congregazione aveva già ottenuto un’importante vittoria nel 2014, quando la stessa Corte Suprema le aveva riconosciuto il diritto  di essere esentata da questo obbligo. Le religiose avevano tuttavia presentato un secondo ricorso, questa volta contro il compromesso raggiunto con il governo che dava la possibilità alle organizzazioni confessionali di rifiutare la copertura assicurativa per la contraccezione, con il cosiddetto “opt-out”, permettendo comunque ai dipendenti che optano per questi servizi di essere rimborsati dallo Stato. Secondo le religiose, infatti, il compromesso le rendeva comunque complici nel fornire la contraccezione, cosa contraria ai loro principi religiosi.

Il caso di due scuole cattoliche

Il secondo pronunciamento della Corte Suprema riguarda la libertà delle istituzioni educative confessionali di selezionare il loro personale in base ai propri principi religiosi e quindi senza interferenze da parte delle autorità statali. Il tribunale di ultima istanza del sistema giudiziario federale, ha dato ragione alla Our Lady of Guadalupe School e alla St. James School. 

Soddisfazione dei vescovi americani

Grande, naturalmente, la soddisfazione dei vescovi degli Stati Uniti per i quali si tratta passo avanti importante per la libertà religiosa e di coscienza nel Paese. Secondo i presuli, il lungo contenzioso legale delle Little Sisters of the Poor, come in altri casi simili, si sarebbe potuto evitare esentando dall’obbligo di copertura assicurativa per i contraccettivi tutti gli obiettori di coscienza. “La contraccezione non è assistenza sanitaria” e il “governo non ha alcun diritto di forzare un ordine religioso a cooperare con il male”, sottolineano i vescovi in una dichiarazione,  esprimendo l’auspicio che la sentenza “chiuda definitivamente questo caso di discriminazione governativa contro le persone di fede” e invitando comunque alla vigilanza per il futuro.

Educazione e missione della Chiesa

Dello stesso tenore il giudizio dei vescovi sulla sentenza riguardante le due scuole cattoliche: “L’educazione è un aspetto centrale della missione della Chiesa: è una delle opere spirituali di misericordia”, ricordano i presuli. “Le scuole di Our Lady of Guadalupe e St. James hanno il diritto, riconosciuto dalla Costituzione, di selezionare il personale che svolge questo ministero della Chiesa” e il Governo non ha alcuna autorità per intromettersi nelle decisioni che afferiscono a tale ministero”. “La decisione Corte Suprema ha giustamente riconosciuto questo limite all'autorità statale”, osserva in conclusione la Conferenza episcopale statunitense.

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09 luglio 2020, 18:32