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Acs per il Burkina Faso: 130mila euro in difesa dei cattolici

Un sostegno alla comunità locale minacciata dagli islamisti, arriva dall'opera di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre per progetti, istruzione e sostegno scolastico per far fronte agli attacchi del terrorismo islamico

Lisa Zengarini - Città del Vaticano 

A fronte della crescente minaccia islamista negli ultimi cinque anni in Burkina Faso, l’opera di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre ha deciso di stanziare un totale di 130mila euro per finanziare otto nuovi progetti di aiuto alla Chiesa locale. 100mila sono destinati alla formazione di 83 futuri sacerdoti nelle diocesi di Dori, Kaya, Fada N’Gourma e Tenkodogo, al sostegno a 10 religiose della diocesi di Dori e a un’iniziativa pastorale nazionale rivolta ai numerosi sfollati interni delle regioni minacciate dai terroristi.  30mila euro saranno invece assegnati a un nuovo progetto per sostenere 18 catechisti laici e le loro famiglie che hanno trovato rifugio nella diocesi du Dori, capoluogo della provincia di Yahgha, nel nord del Paese, dopo due attacchi jihadisti nella loro parrocchia lo scorso febbraio, in cui hanno perso la vita in tutto 30 persone.

La richiesta di aiuto della Chiesa locale

Lo stanziamento segue la richiesta di aiuto del vescovo di Dori, monsignor Laurent Dabiré. La diocesi non potrebbe infatti sostenere a lungo termine il loro mantenimento. Di qui l’intervento dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre. I fondi – spiega il comunicato - permetteranno loro di ricevere assistenza sanitaria, sostegno psicologico, cibo e istruzione scolastica per i minori. Il finanziamento consentirà inoltre di istituire un fondo per le famiglie, affinché possano in prospettiva autosostenersi con attività iniziative produttive, come ad esempio l’allevamento e l’orticoltura.

Le violenze

Sono ormai diversi anni che anche il Burkina Faso è diventato teatro di attacchi terroristici che hanno come obiettivo la completa islamizzazione del Paese. La diocesi di Dori è particolarmente minacciata essendo situata in un’area a schiacciante maggioranza islamica. I cristiani, cattolici e protestanti, rappresentano infatti solo  meno del 2% della popolazione. In questo contesto la figura dei laici catechisti è particolarmente rilevante, anche perché impegnati in zone difficilmente raggiungibili dai sacerdoti. Proprio per questo sono divenutii un bersaglio dei terroristi islamici.

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16 maggio 2020, 15:07