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Campane a festa fanno risuonare la gioia della Pasqua

Nella Domenica della Risurrezione di Cristo, in corrispondenza della recita del Regina Coeli le campane delle Chiese di Roma daranno il segno della gioia della vita che vince sulla morte Succede anche in altre parti del mondo e vuole essere un modo per avvicinare tutti i fedeli separati dalla distanza fisica imposta dalla pandemia

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Una distesa di campane che suonano a festa, dal Vaticano fino alle parrocchie delle periferie romane, passando attraverso i quartieri storici della città, da Trastevere alla Garbatella, fino a Cinecittà e oltre ancora, per annunciare a tutti che il Signore è risorto, e far risuonare ancora più forte il messaggio di speranza e di rinascita della Pasqua.

La speranza di ricominciare a pregare insieme

“Abbiamo chiesto ai parroci e ai rettori delle chiese - spiega Don Walter Insero, portavoce della diocesi e direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato - di suonare a lungo le campane, per unirci spiritualmente in preghiera con Papa Francesco, quando darà l’annuncio e la benedizione del Signore Risorto alla città di Roma e al mondo intero. Vogliamo che questo suono festoso sia non solo un richiamo alla festa, ma anche un augurio di vita e di resurrezione, per poter ricominciare a pregare presto tutti uniti nelle nostre chiese”.

Ascolta l'intervista a don Walter Insero

Un triduo pasquale intenso

La diocesi di Roma ha vissuto un triduo pasquale molto particolare, in apparenza silenzioso ma in realtà fortemente sentito con grande intensità da tutti. “È stato commovente – continua don Walter – vedere il Venerdì Santo una Piazza San Pietro vuota mentre il Papa celebrava la Via Crucis. Ma in realtà era un’assenza di fedeli sono apparente, perché in quel colonnato del Bernini c’era tutta la diocesi di Roma, che si stringeva attorno al suo vescovo”.

Il cardinale De Donatis è a casa

Per la diocesi sono stati giorni di trepidazioni per la salute del cardinal vicario Angelo De Donatis, risultato anche lui positivo al Coronavirus. “Il cardinale – sottolinea il portavoce – dopo dodici giorni di cure al Policlinico Gemelli adesso è tornato a casa e sta in convalescenza. Egli stesso ha detto di aver sentito molto la forza delle preghiere dei tanti fedeli che si sono preoccupati per la sua salute, e questo gli ha trasmesso tanta consolazione facendolo sentire ancora più vicino ai tanti malati che stanno affrontando questa prova. Anche lui come tutti noi sta pregando in comunione con il Santo Padre perché cessi presto questa epidemia”.

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12 aprile 2020, 08:00