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Damasco, Siria, Ospedali Aperti, Foto Avsi

Da Damasco l’appello di speranza all’Italia: “Andrà tutto bene”

Conosciamo da vicino le situazioni di crisi e ci capita di aver paura, ma sperimentiamo anche il positivo come la ripresa di un bambino in difficoltà. Nel videomessaggio dell'organizzazione umanitaria "Azione contro la fame", che da oltre 10 anni opera in Siria, arrivano condivisione di esperienze e sostegno a tutti gli italiani alle prese con l'epidemia da Covid-19

Isabella Piro - Città del Vaticano

Sono 3.751 i km. che separano Roma da Damasco, in Siria. Eppure, una voce di incoraggiamento di fronte alla pandemia da “coronavirus” che ha colpito l’Italia arriva proprio da lì, da un Paese piegato, per di più, da un conflitto decennale. In un videomessaggio, infatti, Antonio Aparecido Silva, direttore della missione in Siria dell’organizzazione umanitaria “Azione contro la fame”, rivolge parole incoraggianti e rassicuranti a tutti gli italiani.

Guarda il videomessaggio

Un invito ad essere fiduciosi

“So che sono giorni molto difficili per voi – dice – ma volevo solo dirvi che io e i miei colleghi, i bambini che aiutate e le loro famiglie vi siamo vicini”. “Tutti noi – continua – sappiamo bene cosa si prova in queste situazioni perché le conosciamo da vicino e ci capita di avere paura, siamo esseri umani. Però ci capita di vedere una malattia che finisce, una comunità che inaugura un pozzo per l’acqua pulita, un bambino malnutrito che si rimette in salute”. “Quindi siate fiduciosi – conclude Antonio Aparecido Silva – Andrà tutto bene. Un abbraccio virtuale!”.

Amicizia e vicinanza tra i due Paesi

Attraverso questo videomessaggio, informa una nota, “Azione contro la fame” vuole “restituire l’amicizia e la vicinanza dimostrata dall’Italia in questi anni alla Siria e al suo popolo”. Grazie alla generosità e al sostegno della Penisola, infatti, l’organizzazione, nell'ultimo anno, ha aiutato a Damasco “oltre 2,9 milioni di persone, ripristinando i punti di accesso all’acqua, installando impianti idrici, servizi igienici e serbatoi”. L’inquinamento delle fonti idriche causate dal deterioramento delle infrastrutture, infatti, si riflette, inevitabilmente, anche sulla salute della popolazione siriana. “Nel nord-ovest del Paese – spiega Azione contro la fame - la condivisione dei servizi igienici all’interno delle comunità non soddisfa gli standard umanitari minimi”.

Gli interventi

Per questo, l’organizzazione, presente in Siria sin dal 2008, “ha focalizzato i suoi interventi umanitari sulla fornitura alla popolazione di acqua e di servizi igienico-sanitari di base”. Dalle sue tre sedi (Aleppo, Damasco e Al-Hasaka), l’organismo, “grazie anche al sostegno degli italiani, ha avviato 29 progetti di approvvigionamento idrico, servizi igienico-sanitari in sette province, due progetti utili per la riabilitazione e il miglioramento dei ‘ricoveri’ e una attività di formazione nella zona rurale di Damasco”.

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20 marzo 2020, 15:14