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L'Assemblea plenaria dei vescovi francesi a Lourdes L'Assemblea plenaria dei vescovi francesi a Lourdes 

I vescovi francesi chiedono conversione, sinodalità e collegialità

Dall’Assemblea plenaria dei vescovi francesi che si è conclusa ieri a Lourdes, l’iniziativa pastorale per affrontare lo scandalo degli abusi nella Chiesa. Altro tema affrontato: la conversione ecologica per proteggere la Casa comune

Lisa Zengarini - Vatican News

Un cammino sinodale di conversione per sanare le profonde ferite che lo scandalo della pedofilia nella Chiesa ha causato nelle vittime e in tutti i credenti, ma anche per affrontare le nuove emergenze nel mondo oggi che la interpellano direttamente: a cominciare da quella ambientale, da quella migratoria e dalle nuove sfide poste dalla bioetica. Questa l’indicazione di fondo emersa dall’assemblea plenaria dei vescovi francesi riuniti dal 5 al 10 dicembre a Lourdes, e che ha visto, per la prima volta, la partecipazione di laici, oltre a sacerdoti, religiosi e diaconi. A ripercorrere i temi affrontati durante la sessione è stato il presidente della Conferenza episcopale (Cef), monsignor Eric de Moulins-Beaufort. Nel discorso conclusivo, l’arcivescovo di Reims si è soffermato su tre parole chiave che rappresentano le “direttrici di marcia” della Chiesa francese dei prossimi anni: conversione, sinodalità e collegialità.

Purificare la Chiesa dai mali che hanno corroso la sua credibilità

La conversione – ha sottolineato - deve iniziare dagli stessi vescovi “il cui ruolo non è quello di conservare le strutture, ma di camminare verso il Regno di Dio”, purificando la Chiesa dai mali che hanno corroso la sua credibilità, segnatamente lo scandalo degli abusi sessuali. A questo proposito il presidente della Cef ha ribadito la gratitudine dei vescovi francesi alle vittime per avere fatto emergere la verità aiutando la Chiesa in questa necessaria opera di purificazione interna, e ha confermato l’impegno assunto dagli stessi vescovi “a mostrare concretamente” che riconoscono le cause delle loro sofferenze anche attraverso un congruo risarcimento economico. Monsignor de Moulins-Beaufort ha poi richiamato l’importanza centrale sottolineata da Papa Francesco della sinodalità e della collegialità nella vita della Chiesa. Un metodo che i vescovi francesi intendono perseguire. In questo senso, ha detto, essi si compiacciono del fatto che tanti movimenti, associazioni, servizi e gruppi ecclesiali imparino a lavorare insieme contribuendo “pienamente alla costruzione della Chiesa come unità nella diversità”.

La conversione ecologica per proteggere la Casa comune

Un altro tema in primissimo piano durante i lavori è stato quello della “conversione ecologica” per proteggere la Casa comune dalle minacce che incombono su di essa. La Chiesa – ha sottolineato a questo proposito mons. de Moulins-Beaufort – non si è convertita al catastrofismo, ma è anche consapevole della necessità urgente di cambiare gli attuali modelli di produzione e di consumo che hanno determinato l’attuale emergenza ambientale e climatica, come sollecitato da Benedetto XVI nella “Caritas in Veritate” e da Francesco nella “Laudato sì” e come ha confermato il recente Sinodo per l’Amazzonia. Il suo contributo su questo fronte, è stato sottolineato dall’assemblea, deve avere un solido ancoraggio teologico nella consapevolezza che l’ecologia integrale evocata da Papa Francesco è inscindibile dall’Eucaristia.

 

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11 novembre 2019, 11:00