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Aula Paolo VI - testimonianza Chiara Amirante Aula Paolo VI - testimonianza Chiara Amirante

Chiara Amirante: urgente per ogni cristiano ascoltare il grido dei poveri

Al via in Vaticano l’incontro internazionale “Chiesa in uscita”. In apertura dei lavori in Aula Paolo VI, la testimonianza di Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti: essere fedeli alla vocazione di ogni cristiano di testimoniare la gioia del Risorto anche nell’inferno della povertà e della strada

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

E’ stata Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti, con la sua testimonianza, ad aprire oggi in Aula Paolo VI il grande incontro internazionale dal titolo: “La Chiesa in uscita” Ricezione e prospettive di Evangelii Gaudium. Un evento, promosso dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, destinato a cardinali, vescovi, sacerdoti, consacrati e laici e a chiunque senta nel cuore l’urgenza dell’impulso missionario per cercare i lontani, invitare gli esclusi, soccorrere i poveri e i sofferenti. In Aula siedono rappresentanti di oltre 63 Paesi del mondo, dei 5 continenti, Oceania compresa, pronti a dare il loro contributo all’attuazione dell’Esortazione Apostolica di Papa Francesco, pubblicata ormai 6 anni fa, e a promuovere e presentare nuovi progetti.

La gioia del Risorto nell'inferno della strada 

La storia di Nuovi Orizzonti parla proprio di questo: di una moltitudine che aspetta di essere salvata non con una pozione magica e nemmeno troppo con le parole ma con la concretezza dell’amore che abbraccia e si fa prossimo, con la veridicità della gioia del Vangelo che irrompe nelle tenebre della vita portando l’annuncio della Resurrezione. “Nuovi Orizzonte nasce proprio da questa scoperta della gioia di Cristo Risorto e dal desiderio di testimoniarla a tanti - dice Chiara Amirante a Vatican News - . Ho aperto i lavori con la testimonianza della mia esperienza di 25 anni ormai, vissuta nell’inferno della strada, nei deserti di tante metropoli, a contatto con giovani in condizioni estreme di disagio, droga, prostituzione, schiavitù, alcolismo, carcere, molti dei quali - oltre 700 mila - oggi hanno preso il mio stesso impegno di testimoniare la gioia del Risorto, in quelle stesse strade in cui prima vivevano di espedienti e di violenza”.

Ascolta l'intervista a Chiara Amirante

Il grido dei poveri vecchi e nuovi

“In questi sei anni dalla pubblicazione di Evangelii Gaudium – prosegue Chiara Amirante - abbiamo messo in atto l’Esortazione del Papa cercando di essere appunto ‘Chiesa in uscita’ che non si chiude mai in sé stessa, non pensa solo a sé...  Nel testo c’è un passaggio molto bello in cui il Pontefice ci chiama ad essere strumenti di ascolto di ogni grido del povero, del sofferente e restare sordi a questo grido significa essere fuori dalla volontà di Dio. Ci siamo voluti perciò mettere innanzitutto in ascolto dei nuovi poveri, afflitti dalle nuove povertà invisibili, di cui non siamo abituati a scorgere la sofferenza”. E’ un grido - aggiunge - che non arriva solo dai quartieri poveri o dalle periferie, ma anche dai quartieri benestanti. L’85-90 per cento dei giovani che incontriamo sono nella rete di queste nuove povertà: uso e abuso di sostanze stupefacenti, alcol, ludopatia, internet addiction, bullismo, sesso-dipendenza che fa milioni di vittime ogni anno: basta pensare che ad oggi sono 250 milioni nel mondo i minori abusati; 56 milioni gli aborti, le mamme che vivono con queste ferite mortali nel cuore. Perciò noi dobbiamo ascoltare ogni grido di questa terza guerra mondiale che si combatte a pezzetti e poi proporre dei percorsi di spiritualità che portano i giovani a comprendere quale sia l'unica vera felicità.

L'incontro col Papa 

Forte è anche l’attesa per l’incontro con Francesco nell’udienza di sabato 30 novembre, alle ore 12, in chiusura dei lavori. “Arriviamo dal Papa con tanta gioia ed emozione – aggiunge Amirante - ma anche con un forte senso di responsabilità a rispondere alla chiamata missionaria, e un grandissimo amore che noi tutti nutriamo verso questo Papa, che per noi è padre, pastore, papà. Ci accomuna a lui il desiderio di testimoniare e di testimoniare la gioia del Vangelo; sentiamo forte l’importanza ad essere fedeli a questa vocazione specifica come Nuovi Orizzonti, ma soprattutto come cristiani, ad essere testimoni appunto della gioia piena che il Risorto ci dona e a farci santi con lui. Sentiamo inoltre che il Papa in questo momento storico ha bisogno di sostegno e il sostegno più grande che gli possiamo dare oltre la preghiera è cercare di camminare con lui sulla via della santità per portare nel mondo la rivoluzione dell’amore”. 

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28 novembre 2019, 17:30