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San Francesco ed il sultano San Francesco ed il sultano 

Francescani in Terra Santa, 800 anni di dialogo e di convivenza

A Gerusalemme sono iniziati da ieri i lavori del convegno dedicato agli 800 anni dell'incontro di San Francesco d'Assisi con il sultano d'Egitto Malek al-Kamel.

Silvonei José – Gerusalemme

Dopo l’introduzione del custode della Terra Santa fra Francesco Patton, l’apertura del convegno presso la sede della Custodia di Terra Santa è stata tenuta dal dr. Bartolomeo Pirone, professore di Lingue e Letteratura araba, che ha parlato del tema "L'incontro tra Francesco e il sultano attraverso le fonti arabe".

Ascolta l'intervista al prof. Pirone

Le fonti crociate su San Francesco

Il Prof. Antonio Musarra ha poi preso la parola e ha focalizzato la sua attenzione sul tema "L'incontro tra Francesco e il Sultano attraverso le Fonti Crociate e Occidentali". La giornata si è conclusa con i Vespri nella Chiesa di San Salvador presieduta da fra Narcyz Klimas, con le Chiese ortodosse (greco-ortodossa, armeno-ortodossa, siro-ortodossa copta e abissina) come ospiti.

La translatio francescana dei Luoghi Santi

Tra gli invitati di questo martedì ci saranno i protestanti (luterani e anglicani). I lavori della giornata di oggi avranno la presenza anche di mons. Felice Accorcca, arcivescovo di Benevento, Italia, che parlerà dell'incontro tra Francesco e il Sultano attraverso le Fonti Francescane. Il Prof. Musarra parla ancora oggi, ma questa volta della translatio francescana dei Luoghi Santi; la Betlemme di Greccio, la Passione de La Verna, il perdono d’Assisi.

Ascolta l'intervista al prof. Musarra

Patton: San Francesco testimone della pace

Il Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton, nel suo invito a partecipare a questo evento a Gerusalemme, afferma che l'anno 2019 è particolarmente significativo per i francescani perché, esattamente 800 anni fa, San Francesco è venuto come pellegrino e testimone della pace in Terra Santa, rimanendo qui fino al 1220, prima di tornare in Italia. Mentre la Quinta Crociata infuriava e sembrava che l'unico linguaggio possibile fosse quella delle armi, Francesco d'Assisi oltrepassò i confini della guerra e superò la logica del conflitto di civiltà in corso, semplicemente seguendo l'ispirazione divina che lo portò a credere nella possibilità di un incontro fraterno con tutte le creature.

Dialogo con ebrei e musulmani

“È grazie al suo incontro con il sultano Malek al Kamil - scrive fra Patton - e al suo prolungato soggiorno in Terra Santa che potrà sviluppare quel metodo di evangelizzazione, fatto attraverso la testimonianza di vita e l'annuncio della Parola, che, in questi otto secoli, ha ispirato e guida ancora oggi la presenza francescana in Medio Oriente, attraverso la Custodia di Terra Santa".

Parlando della presenza francescana in Terra Santa e del "dialogo di convivenza", il Custode ha detto che i francescani sono chiamati ad osare, a relazionarsi con le persone. Non troviamo 'musulmani' o 'ebrei', troviamo persone - ha detto - che vivono la loro fede musulmana o ebraica, e oggi anche persone che non vivono lo sguardo della fede, ma sono proprio persone con cui è possibile entrare in relazione, fare una parte del viaggio insieme e persino cooperare.

Ha citato alcuni esempi come la scuola di musica Magnificat che ha insegnanti e studenti ebrei, musulmani e cristiani e l'esperienza di suonare insieme è una straordinaria scuola di convivenza e anche di amicizia.

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01 ottobre 2019, 11:31