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Nel Mato Grosso una marcia per padre Ramin, paladino degli indigeni

Più di 500 persone hanno partecipato in Rondolândia, nel Mato Grosso in Brasile, ad una processione in memoria del Servo di Dio padre Ezechiele Ramin, giovane missionario comboniano ucciso in Amazzonia nel 1985

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

“Sembrava nostro, ma ora capiamo che è di tutta la Chiesa a cui lo abbiamo consegnato. Fa’ che la morte di Ezechiele, pastore del tuo gregge, porti frutti beneficando i suoi ‘campesinos’, in modo che essi possano raggiungere una vera dignità di uomini, in un ordine sociale ben più equo e giusto”. E’ la preghiera dei fedeli, letta da Paolo Ramin nel corso dei funerali del fratello, padre Ezechiele, il missionario comboniano ucciso in Brasile nel 1985. Parole che oggi risuonano profetiche vista l’ampia partecipazione alla Romaria, la processione che si è svolta in Rondolândia, per ricordare il Servo di Dio, assassinato dai latifondisti a soli 32 anni.

Una vita spesa per i diritti dei senza terra

“Venne colpito mentre difendeva i campesinos”: racconta il confratello padre Dario Bossi, provinciale dei missionari comboniani del Brasile e cofondatore della rete Chiesa e miniere. “Abbiamo celebrato una memoria viva di questo padre, mai come oggi i diritti delle popolazioni indigene sono minacciati, la terra saccheggiata e la foresta Amazzonica distrutta e rasa al suolo da parte di chi vuole appropriarsi di queste terre. Ezechiele vive ancora nella resistenza delle comunità, nei progetti di educazione e di agroecologia che sono nati nel suo nome, dopo la sua uccisione”.

Il martirio di padre Ezechiele

“Nei mesi scorsi, più di duecento vescovi – spiega ancora padre Bossi – durante l’Assemblea della Conferenza episcopale del Brasile hanno scritto una lettera a Papa Francesco sollecitando perché venga riconosciuto il martirio di Ezechiele. Questo padre potrebbe diventare un punto di riferimento per il cammino della Chiesa in Amazzonia. Il popolo di Dio riunito a Rondolândia e a Cacoal, dove il missionario trovò la morte, riconoscono in lui come uno dei padri del Sinodo dell’Amazzonia perché il suo impegno di vita e la sua missione hanno aperto e ancora oggi ispirano nuovi cammini per la Chiesa e per l’ecologia integrale”. 

Ascolta il resoconto dal Brasile di padre Dario Bossi

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22 luglio 2019, 15:15