Cerca

Urna di Santa Rita custodita della Basilica di Cascia Urna di Santa Rita custodita della Basilica di Cascia 

Cascia: celebrazioni di Santa Rita, presiedute dal card. Becciu

Oggi la Chiesa ricorda Santa Rita, monaca agostiniana, nel giorno della sua morte avvenuta a Cascia il 22 maggio del 1447. Nell’omelia del solenne pontificale presieduto nella cittadina umbra, il card. Becciu ha detto che “la bellezza e la fecondità” del messaggio di Santa Rita, la Santa dei casi impossibili, donna umile, forte, coraggiosa e dalla fede incrollabile, "è saper perdonare e amare la croce"

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Essere santi, saper perdonare, amare la croce: questa “la bellezza e la fecondità” del messaggio di Santa Rita, ricordate stamani dal card. Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’omelia del solenne pontificale presieduto a Cascia, nella memoria liturgica della Santa che Leone XIII definì “la perla preziosa dell’Umbria”. Nelle parole del porporato, l’incoraggiamento a “trasformare la nostra esistenza in un progressivo e quotidiano incontro con il Signore”, con la consapevolezza che “non c’è santità senza amore” e che “l’amore chiede comportamenti di pazienza e di gratuità, di tolleranza e di attesa, di comprensione e di misericordia”.

Fronteggiare la cultura secolarizzata

Santa Rita, ha aggiunto il card. Becciu, “tramutò il dolore in un’incredibile espressione di amore che dona senza chiedere e trasforma ogni limite in una forza travolgente di elevazione spirituale”, raggiungendo “la forma più pura e più alta della carità”. Dal porporato anche l’invito a rivolgersi a alla religiosa agostiniana nei momenti di difficoltà, come quando “devastanti scosse sismiche” hanno scosso la terra umbra, e ad invocare la Santa “affinché nasca una rete di solidarietà delle famiglie per fronteggiare la diffusa cultura secolarizzata, l’indifferenza religiosa e il relativismo morale”.

L’impegno dei cristiani in difesa della famiglia

“Siano i nostri cristiani - ha sottolineato il prefetto del Dicastero vaticano - fermi nella convinzione che la famiglia voluta da Dio è il luogo in cui un uomo e una donna rispecchiano l’amore di Dio e si fanno suoi generosi ed esclusivi collaboratori nella trasmissione della vita”. “L’Italia – ha concluso - non smarrisca tradizioni e cultura che l’hanno resa esempio di fede, di accoglienza e di pacifica e rispettosa convivenza dei suoi abitanti”. A conclusione della cerimonia - preceduta dal corteo storico in costumi quattrocenteschi - il tradizionale rito della benedizione delle rose, simbolo per eccellenza di Santa Rita, che nonostante “le spine” della vita, ha sparso il buon profumo di Cristo.
 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

22 maggio 2019, 12:17