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Lourdes: in un libro la storia di cinque persone miracolate

Cinque testimonianze, cinque straordinarie storie di guarigione riconosciuta. Ne parla Fabio Bolzetta nel suo libro “Miracoli a Lourdes. Il racconto diretto di chi è stato guarito”

Cecilia Seppia - Città del Vaticano

Fabio Bolzetta, giornalista di TV2000, ha raccolto nel suo libro “Miracoli a Lourdes. Il racconto diretto di chi è stato guarito”, edito dalle Edizioni Paoline, le storie di cinque miracolati italiani dal Trentino Alto Adige alla Sicilia, dal Piemonte alla Lombardia, accompagnando le loro testimonianze con le documentazioni originali custodite dalle Commissioni collegiali mediche e  anonime presso gli archivi diocesani e presso il Bureau des Constatation  Medical di Lourdes. Una bambina, un militare, una mamma, una giovane suora e una religiosa anziana, guarite da malattie incurabili, più la straordinaria intervista a Parigi, a suor Bernadette Moriau (70esimo miracolo di Lourdes, annunciato l'11 febbraio del 2018), affetta da anni da una grave paralisi, e a uno degli ultimi discendenti della famiglia di Bernadette Soubirous.

I miracoli esistono ma serve la preghiera

Un libro per riflettere sul mistero della fede, sull’importanza di certi luoghi, sulla devozione popolare e la forza della preghiera. Ma anche sull’aiuto della comunità, di associazioni e organizzazioni come l’UNITALSI che organizza pellegrinaggi e accompagna i malati, desiderosi di fare esperienza diretta della dimensione spirituale che si percepisce a Lourdes. “Il miracolo – spiega ai nostri microfoni l'autore del volume (Ascolta l'intervista a Fabio Bolzetta) – è un segno, una risposta ad un grido. Papa Francesco ha ricordato due volte come i miracoli esistono, ma serve la preghiera, una preghiera coraggiosa che lotta per arrivare a quel miracolo. Nessuna di queste guarigioni è avvenuta se non con un processo di riconversione, accompagnato sempre dalla preghiera, spesso comunitaria. Penso alla storia di suor Luigina Traverso; le sue consorelle avevano seguito un’osservanza perfetta, perché se soltanto una di esse – aveva detto la direttrice – non l’avesse fatto, la guarigione non sarebbe arrivata. Ed è arrivata. Un miracolo è anche questo”.

Conversione dei cuori

In 160 anni di apparizioni mariane, solo 70 miracoli sono stati riconosciuti, di fronte ai quali la scienza ha dovuto arrendersi. Ma a volte il miracolo più grande, continua l’autore, non è quello fisico, evidente e documentabile, piuttosto quello che avviene nel cuore dell’uomo. “Dobbiamo ricordare, come Lourdes, è anzitutto e soprattutto un luogo di preghiera e di conversione dei cuori. Pensiamoci: è difficile calcolarlo perché sono tanti i pellegrinaggi individuali, ma se volgiamo pensare a cinque milioni di persone che ogni anno con il loro carico – immaginiamo di sofferenza - si ritrovano in un luogo unico della Terra, forse non esiste neanche un ospedale così grande da contenere così tante persone. Allora, razionalmente, se ragionassimo così, dovremmo giudicare Lourdes come il luogo più triste del mondo. In realtà non è così, chi ci è stato lo sa. Lourdes è un luogo di preghiera che riesce a convertire i cuori; non è un luogo – permettetemi l’espressione – “dove si compie una lotteria delle guarigioni”, no: avviene la preghiera e questo processo di conversione dei cuori permette a tante persone di tornare, nonostante le proprie sofferenze fisiche, a casa con una serenità d’animo e quella pace che a Lourdes, chi c’è stato, può testimoniare di aver trovato e incontrato. Anche chi non crede”.

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13 dicembre 2018, 13:48