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Congresso Missionario Americano (Bolivia) Congresso Missionario Americano (Bolivia) 

Ultimo giorno del Congresso Americano Missionario: un successo senza precedenti

Saranno una missione popolare e la celebrazione di una Santa Messa a chiudere i lavori dei 2800 delegati provenienti da tutto il continente. Grande soddisfazione per il coinvolgimento di centinaia di famiglie anche non cattoliche

Federico Piana - Città del Vaticano

In Bolivia, il quinto Congresso Missionario Americano si conclude oggi con due gesti, che più concreti e coerenti di così non potevano essere: lo svolgimento di una Giornata Missionaria in tutte le parrocchie e la celebrazione di una Santa Messa con la quale si invieranno ufficialmente missionari in tutti i continenti. In cinque giorni di lavori, 2.800 delegati hanno riflettuto e dibattuto su temi, ecclesiali e sociali, talvolta incandescenti: dal fenomeno delle migrazioni al rapporto tra catechesi e missione; dalla difficoltà ad annunciare il Vangelo nel mondo di oggi alla gioia di raggiungere ogni popolo della Terra portando la pace del Signore. Inviato speciale del Papa è stato il cardinale Fernando Filoni, prefetto per la Congregazione dell’Evangelizzazione dei Popoli. Il porporato, nell’omelia della Santa Messa di apertura, non ha esitato a ribadire come la missione non debba essere confusa con la “filantropia. Perché le nostre opere di bene, di educazione, di sostegno, di difesa dei maltrattati, di carità, di giustizia, di preferenza dei poveri, degli emarginati e verso tutte le periferie reali ed esistenziali, come usa chiaramente dire il Papa Francesco, hanno come legame indissolubile il nome di Gesù”.

Tutto il territorio coinvolto: un grande risultato

L’evento ha avuto successo, straordinario. Lo conferma Paolo Affatato, redattore dell’Agenzia di Stampa Fides, organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie, le stesse che vent’anni fa hanno ispirato la nascita del Congresso Missionario Americano . “E’ stato un tripudio – spiega Affatato - perché tutto il territorio è stato coinvolto, contagiato. I delegati, ad esempio, sono stati ospitati da famiglie, non solo cattoliche. E oggi tutti i partecipanti al Congresso scenderanno in città per una mega missione popolare. Un segno concreto da parte delle Chiese latino-americane che vuole dimostrare un rinnovato slancio verso l’evangelizzazione. La fede alimenta la missione e la missione alimenta la fede”. (Ascolta l'intervista a Paolo Affatato sul quinto Congresso Missionario Americano).

I delegati hanno pianto per le sofferenze dell’America

Dal cuore del Congresso si è anche levato un grido per tutte le popolazioni americane che soffrono. La commozione è arrivata al culmine quando padre Leonardo Rodriguez , direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie dell’Uruguay, ha letto in assemblea un documento approvato all’unanimità. In sostanza si è chiesto di “ascoltare il pianto di chi sta soffrendo”, soprattutto in nazioni come Venezuela, Nicaragua, Honduras, Haiti e Messico, nelle quali a predominare sono la violenza della lotta tra bande, la povertà, il rifiuto dell’altro, la criminalità, gli abusi di potere. “E’ stato un gesto significativo. Ha fatto comprendere come questo consesso non sia stato autoreferenziale”, ci tiene a precisare Affatato. “Le chiese latino-americane - aggiunge - vogliono davvero ascoltare il grido dei più deboli. A preoccupare maggiormente è la situazione in Nicaragua. Oggi nel Paese è previsto un grande sciopero generale contro il presidente Daniel Ortega . E ancora non si sopisce l’indignazione per l’aggressione al clero - cardinale, vescovo e nunzio apostolico - impegnato nel tentativo di pacificare la società. Ecco, tutto questo è stato oggetto di discussione al Congresso. E non poteva non essere così”.

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14 luglio 2018, 15:40