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Il commento di don Fabio Rosini al Vangelo di Domenica 15 luglio 2018

Don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma, commenta il Vangelo della XV Domenica del Tempo ordinario
Commento audio al Vangelo di domenica 15 luglio - Don Fabio Rosini

Nel Vangelo di questa domenica (Mc 6, 7-13) Gesù invia i Dodici a due a due, dando loro potere sugli spiriti impuri e ordinando di “non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura, ma di calzare sandali e di non portare due tuniche". Noi ci dobbiamo identificare con questi missionari? Sì, forse, ma in un secondo momento; prima bisogna identificarsi con coloro che ricevono i missionari. In primis, io sono un ricettore della Parola, sempre: prima di vedermi in questo glorioso ruolo di apostolo, sono colui a cui l’apostolo deve parlare. Poi, forse, parlerò. Ma prima bisogna saper ascoltare. Ed ecco, se ascoltiamo questo Vangelo in questa prospettiva, noi possiamo chiederci: come mi arriva la Parola? Innanzitutto, viene con una comunione: a due a due mi vengono incontro. Non è mai qualcuno che viene da me e parla di sé: parla di qualcosa di condiviso, mi chiama a unirmi, a stare con gli altri e non a isolarmi: sempre in relazione. Ma questo è un preludio. La cosa più importante è che quando la Parola arriva a me, viene così: “Non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane né sacca né denaro nella cintura, non calzare sandali e non portare due tuniche". Che cosa vuol dire? La Parola viene per pascermi; la Parola non mi dirà come fare per avere più soddisfazioni perché mi libererà dalla schiavitù delle soddisfazioni. Non porterà sacca, non mi porterà cose perché mi libererà dalle cose. Non mi porterà denaro perché mi farà usare il denaro per amare, mi farà essere libero dal denaro. Mi inviterà a calzare sandali: “Cammina, mettiti in movimento!”. E non porterà due tuniche, non mi darà ambiguità, sarà lineare. La Parola di Dio quando viene da me non è “un po’ sì e un po’ no”. E quindi se la accolgo, diventerò una cosa sola con quella Parola. Ma se non la accolgo, non la potrò manipolare, non ne potrò tenere un pezzetto, perché è Dio stesso che mi parla. Diventiamo quelli che accolgono la Parola e si lasciano cambiare dalla Parola.

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13 luglio 2018, 10:42