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Rapporto finale della Commissione Reale australiana sugli abusi sessuali sui minori Rapporto finale della Commissione Reale australiana sugli abusi sessuali sui minori 

Australia, rapporto sulla pedofilia. Padre Zollner: passo importante

Un problema diffuso che ha coinvolto oltre 4 mila istituzioni anche a carattere religioso. Oltre 15 mila le vittime. E' la fotografia degli abusi su minori commessi in Australia tra il 1950 e il 2010. La Commissione incaricata di indagare sul fenomeno presenta le sue conclusioni e chiede nuove azioni per impedire che ciò che è avvenuto si ripeta.

Sergio Centofanti-Città del Vaticano

La pedofilia è "una tragedia nazionale" per l'Australia, "perpetrata per generazioni in molte istituzioni di fiducia", e il Paese "è venuto meno in modo grave ai suoi doveri" di protezione dei minori. Con queste parole il premier Malcolm Turnbull ha commentato il report della Commissione sugli abusi ai minori al termine di 5 anni di lavoro.

Il coraggio delle vittime di abusi
Turnbull oggi ha annunciato che darà vita ad una task force per dare immediato seguito a quanto raccomandato dalla Commissione e ha lodato il coraggio delle vittime di abusi e dei loro parenti che hanno collaborato all'inchiesta. Annunciato anche lo stanziamento di 52,1 milioni di dollari per l'assistenza alle vittime. Oltre 15.000 i minori che hanno raccontato di abusi subiti in quasi tutti i luoghi in cui vivevano o partecipavano ad attività educative, ricreative, sportive, religiose o culturali. Più di 4.000 le istituzioni coinvolte comprese molte entità cattoliche.

Un problema diffuso
La Commissione ha sottolineato che “il problema è così diffuso, e la natura dei crimini così odiosi, che è difficile da comprendere". Duemilacinquecento le segnalazioni fatte alla polizia e 230 le inchieste avviate. Tra le raccomandazioni formulate nei 17 volumi del rapporto figura la richiesta alla Chiesa di chiarire la questione del sigillo sacramentale nel caso della Confessione di atti di pedofilia, perché possano essere denunciati. La Commissione ha inoltre chiesto di rivedere il celibato, perché sia volontario e non più obbligatorio per i sacerdoti. Infine ha sollecitato la creazione di un ufficio nazionale per la sicurezza dei bambini.

Chiesa cattolica: 7% di sacerdoti accusati di abusi
Lo scorso febbraio, la stessa Commissione aveva illustrato l'entità del problema: il 7% dei religiosi cattolici australiani è stato accusato di abusi sessuali su minori tra il 1950 e il 2010 senza però che i sospetti siano finiti sotto indagine; in alcune diocesi la percentuale ha raggiunto il 15% dei sacerdoti sospettati di pedofilia. Il cardinale australiano George Pell è stato ascoltato tre volte dalla Commissione d'inchiesta dove ha ammesso di aver "fallito" nella sua gestione dei preti pedofili nello Stato di Victoria negli anni '70. La decisione se procedere a suo carico con un processo per "reati di violenza sessuale" si attende per marzo prossimo.

Ascolta l'intervista a padre Hans Zollner, presidente del Centro per la protezione dei minori della Pontificia Università Gregoriana

Il comunicato della Sala Stampa vaticana in merito al report

"Il rapporto finale della Royal Commission into Institutional Responses to Child Sex Abuse in Australia è il risultato degli accurati sforzi compiuti dalla Commissione negli ultimi anni e merita di essere studiato approfonditamente". Lo si legge in una nota della Sala Stampa della Santa Sede, diffusa in serata, che prosegue: "La Santa Sede resta vicina alla Chiesa cattolica in Australia - fedeli laici, religiosi e clero - mentre ascolta e accompagna le vittime e i sopravvissuti nello sforzo di portare guarigione e giustizia.
Nel suo recente incontro con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, Papa Francesco ha affermato che la Chiesa è chiamata ad essere luogo di compassione, soprattutto per coloro che hanno sofferto, e ha ribadito che la Chiesa è impegnata nell’assicurare ambienti che garantiscono la protezione di tutti bambini e adulti vulnerabili".

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15 dicembre 2017, 18:07