Il Papa alla Lateranense: compiere ogni sforzo per inaugurare un'era di pace

Papa Francesco si è recato questo pomeriggio alla Pontificia Università Lateranense, a Roma, per il momento conclusivo del Convegno su: "Educazione, diritti umani, pace. Gli strumenti dell’azione interculturale ed il ruolo delle religioni” e per l'inaugurazione di una originale mostra dedicata al cardinale Tauran, "uomo del dialogo e costruttore di pace", ha detto il Papa

Adriana Masotti - Città del Vaticano

La Giornata di Studio organizzata dalla Pontificia Università Lateranense sul tema: “Educazione, diritti umani, pace. Gli strumenti dell’azione interculturale ed il ruolo delle religioni” si è conclusa questo pomeriggio con l’inaugurazione di una mostra collocata nell’atrio dell’Ateneo che, dal suo punto di vista, vuol essere un contributo a quanto detto nel corso del Convegno. Intitolata: "Calligrafia per il Dialogo: promuovere la cultura di pace attraverso la cultura e l'arte" è dedicata alla memoria del cardinale Jean-Louis Tauran, un uomo che ha speso la sua vita per favorire il dialogo a tutti i livelli.

Il Papa: educare alla pace per dare risposte a quanti soffrono

Papa Francesco ha voluto sottolineare con la sua presenza la rilevanza dell’iniziativa promossa dall’Ateneo pontificio e tenendone il discorso conclusivo nell’Aula Magna Benedetto XVI. Le sue parole sottolineano subito l’urgenza dell’impegno di tutti per dare risposte a quanti ancora soffrono a causa di guerre e conflitti: (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Non possiamo restare indifferenti, limitandoci a invocare la pace. Tutti, educatori e studenti, siamo chiamati a costruire e proteggere quotidianamente la pace, rivolgendo la nostra preghiera a Dio perché ce ne faccia dono.

Trasmettere ai giovani valori umani e spirituali

Francesco richiama la responsabilità all'educazione delle nuove generazioni alla pace e alla loro formazione “per rispondere alle sfide dei nostri tempi”. Per questo, dice, “è necessario mostrare creatività e proposte per il futuro, aiutando ogni persona a crescere per diventare un protagonista”.  Alle nuove generazioni, afferma, non vanno trasmessi solo “contenuti tecnici”, ma anche “una sapienza umana e spirituale, fatta di giustizia, rettitudine, comportamenti virtuosi e in grado di realizzarsi in concreto” che, valorizzando l’esperienza anche negativa del passato, offra ai giovani “un metodo capace di guardare i fatti nelle loro cause e di fornire gli strumenti per superare conflitti e contrapposizioni”. Papa Francesco osserva poi che “molte volte anche noi, donne e uomini di fede, ci limitiamo a dare indicazioni piuttosto che trasmettere l’esperienza di valori e virtù”. Il nostro messaggio rischia di essere così “astratto e di rimanere inascoltato”. E aggiunge:

Addirittura proprio un habitat che si definisce “religioso”, ma in realtà è ideologico, genera in alcune persone sentimenti di violenza e persino desiderio di vendetta. Di fronte alla mancanza di pace, non basta invocare la libertà dalla guerra, proclamare diritti o anche utilizzare l’autorità nelle sue diverse forme. Occorre soprattutto mettersi in discussione e recuperare la capacità di stare tra le persone, dialogare con esse e comprenderne le esigenze, magari con la nostra debolezza, che poi è il modo più autentico per essere accolti quando parliamo di pace.

Cercare ogni opportunità di dialogo come criterio educativo

Il Papa passa poi a parlare del dialogo e della sua necessità e afferma che “cercare ed esplorare ogni opportunità per dialogare non è solo un modo per vivere o coesistere, ma piuttosto un criterio educativo”. Proprio per questo la Pontificia Università Lateranense ha avviato il percorso di studi in teologia interconfessionale a cui va il sostegno di Francesco:

Andate avanti, con coraggio. Quanto abbiamo bisogno di uomini di fede che educano al vero dialogo, utilizzando ogni possibilità e occasione!

In quanto alla mostra che si inaugura questo pomeriggio, Francesco sottolinea che “presenta opere il cui linguaggio vuol essere dialogico” e che le opere dell’artista saudita Al-Khuzaiem “si propongono come strumenti per aprire sentieri di pace, richiamare diritti, e fare della persona il centro di ogni azione e di ogni progetto educativo”.

Come il cardinale Tauran ricercare nuovi punti in comune

Ricorda poi l’uomo a cui è dedicata la mostra, il cardinale Jean-Louis Tauran. “La sua vita – dice - è stata tutta proiettata nella prospettiva del dialogo”. Anzitutto il dialogo con Dio, poi il dialogo tra i popoli e i governi “per il quale il diplomatico Tauran si è prodigato favorendo la conclusione di accordi, di mediazioni o proponendo soluzioni, anche tecniche, a conflitti che minacciavano la pace, limitavano i diritti dell’uomo e offuscavano la libertà di coscienza”. Il terzo dialogo tessuto dal porporato è quello tra le religioni e Papa Francesco sottolinea:

Quale Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, egli ci ha fatto capire che non basta fermarsi a ciò che ci avvicina, ma è necessario esplorare nuove possibilità perché le diverse tradizioni religiose possano trasmettere, oltre che un messaggio di pace, trasmettere la pace come messaggio.

Pregare e impegnarsi per un'era di pace

Francesco riferisce quindi dell'incessante desiderio di incontro e di dialogo che portò il cardinale Tauran, a pochi mesi dalla morte, a Riyadh nell’aprile 2018. Una figura dunque, dice il Papa, “che anche per me è stata importante e di grande aiuto per comprendere molte situazioni nel mio servizio di Vescovo di Roma e successore di Pietro”. La conclusione dell'intervento di Papa Francesco è un invito, quello a pregare e a fare ogni sforzo “perché attraverso un autentico Patto Educativo Globale si possa inaugurare un’era di pace per l’intera famiglia umana”.  

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31 ottobre 2019, 16:50