Francesco: la storia è nelle mani di Dio. No ad una vita addormentata

Camminare senza paura, nella certezza che il Signore ci accompagna sempre. Restare svegli per non addormentarci mentre il Signore passa. All’Angelus Papa Francesco commenta gli inviti che Gesù rivolge nel Vangelo della Liturgia di questa domenica: "non bisogna affannarsi e agitarsi: la nostra storia è saldamente nelle mani di Dio"

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Sicuri da ogni paura e vigilanti. Il Signore ci vuole così. Papa Francesco lo sottolinea all’Angelus in un'assolata Piazza San Pietro soffermandosi in particolare sulle due esortazioni del Vangelo odierno: “non temere piccolo gregge” e “siate pronti”. (ascolta il servizio con la voce del Papa)

Piazza San Pietro
Piazza San Pietro

Fidarsi del Padre

Se “a volte ci sentiamo imprigionati” dalla sfiducia e dall’angoscia o paralizzati “dalla paura di non farcela, di non essere riconosciuti e amati, di non riuscire a realizzare in nostri progetti, di non essere mai felici”, “non bisogna affannarsi e agitarsi: la nostra storia – assicura il Vescovo di Roma - è saldamente nelle mani di Dio"

E allora ci affanniamo per cercare soluzioni, per trovare qualche spazio in cui emergere, per accumulare beni e ricchezze, per ottenere sicurezze; e finiamo per vivere nell’ansia e nella preoccupazione costante. Gesù, invece, ci rassicura: non temete! Fidatevi del Padre, che desidera darvi tutto ciò che realmente vi serve.

L'Angelus in Piazza San Pietro
L'Angelus in Piazza San Pietro

Essere svegli

Tuttavia “la certezza che il Signore veglia su di noi – aggiunge il Pontefice – non ci autorizza a dormire, a lasciarci andare alla pigrizia a vivere una vita passiva e addormentata. Al contrario dobbiamo essere svegli, vigilanti”:

Amare infatti significa essere attenti all’altro, accorgersi delle sue necessità, essere disponibili ad ascoltare e accogliere, essere pronti. Bisogna restare svegli, non addormentarsi, cioè non essere distratti, non cedere alla pigrizia interiore, perché, anche nelle situazioni in cui non ce l’aspettiamo, il Signore viene.

Alcuni fedeli presenti alla preghiera dell'Angelus in Piazza San Pietro
Alcuni fedeli presenti alla preghiera dell'Angelus in Piazza San Pietro

Responsabilità

Vigilare si traduce anche in un richiamo alla responsabilità. Alla fine della vita il Signore chiederà conto dei beni affidati, se li avremo custoditi e amministrati con fedeltà:

Tanto abbiamo ricevuto: la vita, la fede, la famiglia, le relazioni, il lavoro, ma anche i luoghi in cui viviamo, la nostra città, il creato. Proviamo a chiederci: abbiamo cura di questo patrimonio che il Signore ci ha lasciato? Ne custodiamo la bellezza oppure usiamo le cose solo per noi e per le nostre convenienze del momento?

Papa Francesco
Papa Francesco

Al termine della preghiera mariana Francesco ha espresso soddisfazione per la partenza dall'Ucraina delle prime navi di cereali: "un segno di speranza", ha detto auspicando la fine dei combattimenti e di arrivare ad una pace giusta e duratura. Dolore dal Santo Padre per l'incidente stradale in Croazia che ieri ha coinvolto un pullman di pellegrini polacchi diretto a Medjugorje,  provocando almeno 12 morti e feriti gravi. Infine il pensiero del Pontefice è andato ai partecipanti al Pellegrinaggio europeo dei giovani a Santiago de Compostela.

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07 agosto 2022, 12:29

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

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