Ucraina: bombe su Kiev Ucraina: bombe su Kiev

Francesco: Dio ci liberi dalla guerra, è solo morte e sconfitta per tutti

Al termine dell’udienza generale, il Papa torna ancora una volta all'Ucraina martoriata dai bombardamenti russi e invita a unirsi a lui e ai vescovi nella preghiera del 25 marzo, per chiedere “fiduciosamente al Signore, per intercessione della Madonna di Fatima, il dono della pace”

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Prima di concludere l’udienza generale, il Papa dedica qualche minuto al ricordo delle vittime della guerra in Ucraina. Definisce notizie di morte quelle che giungono sulle persone sfollate o su quelle che fuggono, sui morti, sui feriti e i tanti soldati caduti da una parte e dall’altra. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra: con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità.

Fare delle armi strumenti per la pace

Francesco esorta anche a pregare “perché i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione del problema”, che la soluzione è invece "lavorare insieme per la pace e, come dice la Bibbia, fare delle armi strumenti per la pace”.

L’importanza della trasmissione anziani-giovani

Sviluppando il tema della trasmissione di vita e di fede da parte degli anziani verso i giovani, il Pontefice aveva sottolineato, nella sua catechesi, la necessità di dialogo tra giovani e anziani, del “racconto diretto, da persona a persona”, del "dono di una lucida e appassionata testimonianza” che si riceve dai nonni e dell’ascolto.

La trasmissione della fede – e del senso della vita – segue oggi questa strada, di ascoltare i vecchi? Io posso dare una testimonianza personale. L’odio e la rabbia alla guerra io l’ho imparata da mio nonno che aveva fatto il Piave, nel ‘14, e lui mi ha trasmesso questa rabbia alla guerra. Perché mi raccontò le sofferenze di una guerra. E questo non si impara né nei libri né in altro … si impara così, trasmettendola dai nonni ai nipoti.

La Polonia, testimone delle sofferenze dell’Ucraina

Rivolgendo, poi, i suoi saluti ai fedeli presenti in Aula Paolo VI, il Papa ricorda nuovamente l’Ucraina e, parlando ai pellegrini di lingua polacca, invita, nel cammino di penitenza quaresimale, a digiunare e a chiedere a Dio “la pace, sconvolta dalla guerra in corso in Ucraina”. “In Polonia, voi ne siete testimoni accogliendo i rifugiati e ascoltando i loro racconti”, evidenzia il Pontefice che ricorda il giorno speciale di preghiera di venerdì prossimo, solennità dell'Annunciazione del Signore, quando, durante la liturgia penitenziale che sarà celebrata nella Basilica Vaticana, si leverà l’invocazione a Maria perché “sollevi i cuori” di quanti sono “afflitti dalla crudeltà della guerra”. 

L’invito ai fedeli ad unirsi alla preghiera del 25 marzo 

Al Cuore Immacolato di Maria, Francesco consacrerà l’Ucraina e la Russia, mentre a Fatima, per suo volere, farà lo stesso il suo elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski. L’auspicio del Papa è che l’atto di consacrazione dei popoli al Cuore Immacolato di Maria “porti la pace al mondo intero”. Salutando, poi, i pellegrini di lingua portoghese, Francesco invita ad unirsi a lui e ai vescovi alla preghiera del 25 marzo, per chiedere “fiduciosamente al Signore, per intercessione della Madonna di Fatima, il dono della pace”.

 

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23 marzo 2022, 10:07