VNS – IRLANDA Arcivescovo di Dublino celebra Messa per 160.mo anniversario Suore del Buon Soccorso

VNS – IRLANDA Arcivescovo di Dublino celebra Messa per 160.mo anniversario Suore del Buon Soccorso

(VNS) – 8set21 – Dublino, Irlanda, anno 1861: in una città sovraffollata ed estremamente povera, che soffre ancora gli effetti della “Grande carestia” degli anni 1845-1849 e che è piegata da secoli di guerra per la libertà religiosa e politica, arrivano, per la prima volta, le Suore della Congregazione del Buon Soccorso. La loro missione è porsi al servizio dei malati e degli indigenti. Un compito che, 160 anni dopo, è ancora una priorità. A ricordarlo, in una Messa celebrata stamani nella Cappella dell’Ospedale cittadino del Buon Soccorso, è stato l’Arcivescovo di Dublino, Monsignor Dermot Farrell, il quale ha esortato le religiose a “guardare il mondo dalla prospettiva di chi soffre”, perché “il Vangelo chiama a questo”.

Certamente, ha sottolineato il presule, durante tutti questi anni in cui la Congregazione ha portato avanti il suo ministero, “non tutto è stato perfetto”. “Ma, come dice Papa Francesco, chi non pecca non è umano – ha detto l’Arcivescovo - La nostra testimonianza del Vangelo e del suo dono della vita non deriva dal nostro essere perfetti, ma dalla nostra capacità, nelle nostre mancanze, di rivolgerci a Cristo e permettere che il suo perdono e la sua accettazione diventino le caratteristiche del nostro rapporto con gli altri”.

Il riferimento indiretto del presule sembra essere andato all’ex “Casa dei bambini” di Tuam, proprietà del Consiglio della Contea di Galway e gestita dalle “Suore del Buon Soccorso”, dove nel 2017 è stata ritrovata una fossa comune con i resti di circa 800 tra feti, neonati e bambini fino a tre anni d’età, deceduti per lo più negli anni ’50. All’epoca, la struttura ospitava ragazze-madri, con figli nati fuori dal matrimonio, spesso costrette a vivere in condizioni di estrema miseria e in un clima di pregiudizio e di violenza.

Al contempo, Monsignor Farrell ha ricordato i 70 anni di fondazione dell’Ospedale del Buon Soccorso, inaugurato nel 1951 ed ampliato nel 2006. “Questo nosocomio – ha detto il presule – è rinomato per la sua assistenza olistica di alta qualità ai malati e alle loro famiglie”. Ciò lo porta ed essere “un polo di eccellenza”, purché tale eccellenza “si sposi con la compassione, una parola che riempie le pagine dei Vangeli”, ha aggiunto. I pazienti, infatti, ha spiegato l’Arcivescovo di Dublino, “hanno bisogno di sentire che tutto il personale si preoccupa per loro, perché la medicina è più di un computer ed un malato è più di una cartella clinica”.  “Dietro il camice, la tecnologia salvavita, l'uniforme, si nasconde una convinzione cristiana – ha sottolineato ancora Monsignor Farrell - questi pazienti sono esseri umani, amati da Dio e bisognosi di amore”.

Infine, guardando “all’invecchiamento della popolazione, china lungo la quale l’Irlanda sta scivolando”, il presule ha ribadito: “Mai prima d’ora c’è stato un così grande bisogno di prendersi cura dei poveri che invecchiano e di servirli con amore e con rispetto fino alla fine”. Di qui, l’esortazione conclusiva alle Suore del Buon Soccorso a proseguire la loro missione nella sequela di Cristo.

Vatican News Service – IP

08 settembre 2021, 14:54