VNS – SIERRA LEONE Caritas: necessarie tasse più eque per le multinazionali estrattive e più trasparenza nella gestione delle ricchezze del Paese

VNS – SIERRA LEONE Caritas: necessarie tasse più eque per le multinazionali estrattive e più trasparenza nella gestione delle ricchezze del Paese

(VNS), 2ago21 - Grandi ricchezze di risorse naturali, corruzione e povertà. Un trinomio diffuso in Africa e in tanti Paesi del sud del mondo. Tra questi la Sierra Leone, Paese ricco di diamanti e di altri minerali preziosi e in cui l’attività estrattiva rappresenta oltre l’80% delle entrate del Paese derivanti dalle esportazioni. A beneficiarne sono tuttavia soprattutto multinazionali minerarie, grazie a sistemi di tassazione di favore e vuoti normativi ai danni della popolazione locale.  Si è parlato di questo al seminario di studio “Buried Treasure - The Wealth Mining Companies Hide Around the World” promosso la settimana scorsa a Freetown dall’associazione femminile “Women on Mining and Extractive Sierra Leone”.

Al centro del convegno un rapporto pubblicato da Oxfam-Australia sui “patrimoni nascosti” nel mondo dalle grandi compagnie estrattive grazie all’elusione fiscale nei Paesi in cui operano, con un focus sulla Sierra Leone. Al seminario è intervenuto il direttore della Caritas nazionale, padre Peter Konteh, che ha sottolineato come l’elusione fiscale delle multinazionali sia un problema globale che interessa tutte le nazioni nel mondo, ma è aggravato in Sierra Leone dalla gestione opaca delle concessioni minerarie da cui derivano maggiori rischi di fenomeni corruttivi.

Il rapporto di Oxfam-Australia rileva che solo nel 2013 8mila miliardi di dollari di profitti sono stati nascosti al fisco nel mondo: significa che, mediamente, ogni Stato è stato privato di 190 miliardi di dollari all'anno di introiti fiscali. Di questi, 15 miliardi sono stati sottratti al continente africano. Secondo il documento, dal 2009 al 2016 la Sierra Leone ha accumulato complessivamente un deficit fiscale stimato in 40 milioni di dollari, una somma sufficiente a garantire un’assistenza sanitaria gratuita per un anno a oltre 67mila donne e bambini della Sierra Leone nell'ambito del suo programma Free Health Care Initiative. Iluka Resources, azienda leader australiana nel settore minerario che controlla una delle principali miniere di zirconio nel Paese, paga appena lo 0,4% di tasse sui suoi proventi e ha accumulato un credito di imposta di 500 milioni di dollari.

Di fronte a questa situazione, resa ancora più insostenibile dalla crisi del Covid-19 che ha ridotto drasticamente gli introiti fiscali a fronte di accresciute spese sanitarie e sociali, secondo padre Konteh, è urgente creare un “sistema di tassazione che sia trasparente, equo e inclusivo”. Si tratta, in concreto, di eliminare quelle pieghe del sistema fiscale usate dalle multinazionali per non pagare la loro giusta parte di tasse, ma anche di una gestione pubblica trasparente delle concessioni e delle entrate fiscali provenienti dal settore minerario. In questo modo,  ha concluso il direttore della Caritas, "potremo tirare fuori quel tesoro che è stato donato da Dio agli abitanti della Sierra Leone e che le compagnie minerarie ci nascondono”.

Ex colonia britannica, dal 1991 al 2002  la Sierra Leone è stata protagonista di una sanguinosa guerra civile che ha causato almeno 50mila morti. Grazie alle sue vaste risorse minerarie, l’economia locale si è ripresa, ma continua a risentire dei danni del lungo conflitto civile, oltre che di frequenti catastrofi naturali. A ciò si è aggiunta nel 2020 la pandemia del Covid-19 che ha portato a un drastico calo delle entrate minerarie. I ricavi delle miniere sono scesi da 2,24 milioni di dollari, nell’aprile 2019, a soli 0,33 milioni, nell’aprile 2020, pari a un calo dell’85% su base annua.

Vatican News Service – LZ

02 agosto 2021, 18:28