VNS – SPAGNA 7-8 giugno, incontro vescovi sulla difesa dei diritti dei detenuti vulnerabili

VNS – SPAGNA 7-8 giugno, incontro vescovi sulla difesa dei diritti dei detenuti vulnerabili

(VNS) – 7giu21 – “I gruppi vulnerabili in carcere: la difesa dei loro diritti”: questo il tema dell’incontro on line, in programma oggi e domani, organizzato dal Dipartimento di Pastorale penitenziaria della Conferenza episcopale spagnola. Presieduto da Monsignor José Cobo, responsabile del settore, l’evento affronterà il dramma della limitazione dei diritti dei detenuti in tempo di pandemia da Covid-19, nonché la realtà di categorie particolari, come donne, anziani e malati gravi, costrette dietro le sbarre. Un focus speciale sarà infine dedicato alle morti in prigione, alle loro cause e ai possibili reclami.

Ad oggi, in Spagna, il Covid-19 ha provocato oltre 3,7milioni di contagi e più di 80mila decessi. Il lockdown stabilito dalle autorità ha quindi imposto, già nei mesi scorsi, la chiusura delle carceri a persone esterne, tranne che agli agenti di custodia ed al personale sanitario. Di conseguenza, sono stati sospesi tutti i colloqui personali dei detenuti con i familiari, che hanno potuto parlare con i propri cari solo per telefono o tramite lettera. Revocato anche l’ingresso di pacchi dall’esterno e ridotti i laboratori produttivi e la didattica per detenuti. Anche le celebrazioni religiose si sono fermate, in quanto l’accesso ai cappellani carcerari è stato vietato.  

Molti di loro, però, sono rimasti attivi, reiventando la loro missione accanto ai detenuti: ad esempio, hanno aperto indirizzi e-mail in cui raccogliere messaggi di sostegno e di solidarietà ai prigionieri, donando loro, in caso di necessità, anche un aiuto economico; oppure hanno inviato ai carcerati sussidi liturgici, per permettere loro di vivere la celebrazione della Messa a distanza, attraverso televisori autorizzati. In tal modo, i prigionieri hanno percepito la vicinanza della Chiesa, anche dall’esterno.

Da ricordare che l’8 novembre 2019, ricevendo in udienza i partecipanti all’Incontro sullo sviluppo umano integrale e la Pastorale penitenziaria cattolica, organizzato dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Papa Francesco ha ribadito che “tutta la Chiesa è chiamata a operare permanentemente la misericordia di Dio a favore dei più vulnerabili e indifesi nei quali è presente Gesù stesso”, perché “saremo giudicati su questo”. “La situazione delle carceri – ha aggiunto il Pontefice - continua a essere un riflesso della nostra realtà sociale e una conseguenza del nostro egoismo e indifferenza sintetizzati in una cultura dello scarto”. Di qui, l’invito del Papa a “superare la stigmatizzazione di chi ha commesso un errore” e l’esortazione a non escludere mai l’orizzonte dallo sguardo di un detenuto, perché “nessuno può cambiare vita se non vede un orizzonte”.

Vatican News Service –IP

07 giugno 2021, 13:14