Royal Circus: la nostra missione è quella di donare la gioia
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Sono molto emozionati gli artisti dell’Imperial Royal Circus, quando arrivano nella nostra emittente per partecipare alla trasmissione “La Finestra del Papa”. Hanno ancora addosso i vestiti di scena, che hanno indossato per esibirsi davanti a Papa Francesco, e sul viso l’espressione incredula e felice per ciò che hanno appena vissuto. “Vedere il Pontefice sorridere davanti alle nostre performance è stato per noi un dono, qualcosa che non dimenticheremo mai – racconta Bianca Montico, ex acrobata, figlia di circensi, che in questa occasione fa da portavoce ai suoi colleghi – la nostra vita, come è facile immaginare, è piena di sacrifici, a volte di rinunce, ma un incontro come questo ti ripaga di tutto, e ti fa essere felice”.
Un messaggio di solidarietà per l’Ucraina
Insieme a Bianca, ci sono anche il fratello, Denny Montico, istruttore degli animali, l’acrobata ballerina Angelina Fedorchenko e il clown Ridolini, che strappa un sorriso a tutti i presenti: “Nel nostro circo siamo tutti una grande famiglia – spiega Montico – proveniamo da tante nazioni differenti e questa cosa ci arricchisce. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina le ragazze e i ragazzi provenienti da quel Paese che lavorano con noi si sono trovati da un giorno all’altro separati dalle loro famiglie e noi abbiamo condiviso il profondo dolore, cercando di capire cosa potevamo fare per loro. Perciò oggi dal Papa abbiamo deciso di presentare un balletto danzato da questi ragazzi con le bandiere ucraine, proprio per lanciare il nostro messaggio di pace e solidarietà a tutti, perché il circo è anche questo, non solo spettacolo”.
In volo tra i trapezi con l’Ucraina nel cuore
Tra i ballerini presenti c’era anche Angelina Fedorchenko, che a fine esibizione ha donato una rosa a Papa Francesco. “Oggi ho danzato per tutti coloro che sono in Ucraina e che soffrono – spiega emozionata – io sono in Italia da molto tempo, ma da quando è scoppiata questa guerra, la vita di tutti noi è cambiata. Ogni giorno arrivano brutte notizie, la mia famiglia vive a soli 80 km dal confine russo, è una zona molto pericolosa e io sono sempre molto preoccupata, vorrei che finisse presto tutto. La mia casa è stata distrutta, mio padre sta combattendo, e io penso a mia nonna che è rimasta sola”. Mentre racconta diventa difficile trattenere la commozione, ma poi il sorriso torna quando Angelina racconta della sua passione per la danza. “Sono ballerina da sempre – racconta – il mio primo viaggio di lavoro mi ha portato fino in Cina, e li mi sono avvicinata al mondo del circo. Ho iniziato subito a studiare trapezio e le altezze, e così sono arrivata in Italia al Royal Circus, e li ho trovato anche l’amore!”. Perché il nel circo queste cose succedono e da lavoro si diventa una famiglia: “Da noi non esistono barriere – spiega Denny Montico – Angelina è ucraina, mentre il suo ragazzo è cileno; quello che li ha fatti innamorare è proprio il linguaggio universale dell’amore e della passione per lo stesso lavoro. E sono tanti come loro”.
Regalare un sorriso a tutti
Ma quando si parla di circo, la prima immagine che viene in mente è quella dei clown. Come Ridolini che non si separa mai dal suo sax: “La cosa più difficile è proprio quello di far ridere il pubblico – racconta Ridolini, alias Elder Dell’Acqua – coinvolgerlo nelle nostre acrobazie, per farli diventare da spettatori a protagonisti dello spettacolo”. Elder porta la sua arte anche tra chi vive situazioni dolorose, come bambini in ospedale: “Il nostro mondo del circo è sinonimo di gioia, così oltre a organizzare spettacoli gratuiti per i meno fortunati in collaborazione con i Comuni che ci ospitano, da alcuni anni ho ideato un progetto che si chiama “Un sorriso per tutti”, dove ho come obiettivo quello di donare qualche ora di serenità a quei bambini e alle loro famiglie che sono ricoverati negli ospedali. È un vero e proprio mini spettacolo che portiamo tra i reparti dei nosocomi, e per me la ricompensa più grande e più bella è proprio il loro sorriso”. Qualche mese fa Ridolini ha portato il suo spettacolo al Policlinico Umberto I di Roma: "È stato davvero emozionante – continua – sono entrato in reparto suonando il mio sax, piano piano abbiamo iniziato ad aprire le porte e quando i bambini ci hanno visto, sono esplosi di gioia. Poi dato che era periodo natalizio abbiamo distribuito anche dei doni, e assistere a quel momento di serenità sia per i bambini che per i loro genitori è stato indimenticabile”.
La festosità dell’accoglienza in posti diversi
L’Imperial Royal Circus in questo momento è a Roma nella zona di Torre Maura, ma tra qualche giorno si sposterà in altre città italiane. “Quando arriviamo in un posto nuovo – spiega Bianca Montico – siamo accolti sempre con gioia dalle persone del posto, perché il circo è un luogo di allegria. Eppure affrontiamo molte difficoltà, sia legate agli aspetti della burocrazia, spesso piuttosto complicata, sia alla diffidenza con cui alcuni ci guardano. Noi invitiamo davvero tutti a venire a trovarci e a capire meglio il nostro mondo e il lavoro che facciamo, dove esiste l’amore e il rispetto non solo tra noi, ma anche verso chi lavora con noi, come i nostri amici animali”.
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