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Hebdomada Papae, il Gr in latino del 15 aprile

Le notizie vaticane in lingua latina con traduzione in italiano in onda ogni domenica alle 12.30. In sommario: dal Triduo pasquale fino all’Urbi et Orbi, il lungo appello del Papa per la pace. All’udienza generale Francesco afferma: il Vangelo si annuncia muovendosi, non con il copia-e-incolla dal computer. Il Pontefice al Regina Caeli: incontriamo il Risorto quando lo annunciamo senza paure

“HEBDÓMADA PAPAE”

NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE

Die quinto décimo mensis Aprílis anno bismillésimo vicésimo tértio

TÍTULI

A pascháli tríduo usque ad benedictiónem Urbi et orbi ad pacem cohortátur Póntifex.

In Generáli Audiéntia Francíscus áutumat: Evangélium nuntiátur agéndo non per descriptiónem-glutinatiónem ex computatório.

In precatióne Regína Caeli ait Póntifex: Resuscitátum convénimus cum absque metu eum nuntiámus.

Felícem exóptat diem Catharína Agorelius ómnibus haec verba, lingua Latína proláta, audiéntibus.

Ascolta il nostro radiogiornale in lingua latina

NOTÍTIA 1

Praetéritae Hebdómadae Sanctae témpore ex domo Sanctae Marthae Viam Crucis apud Flávium Amphitheátrum est secútus Francíscus valetúdinis cáusa, sed Missam vigíliae et diéi Páschatis celebrávit, cui finis impósitus est per benedictiónem Urbi et orbi ex média contignatióne papális Basílicae Sancti Petri. Refert Alexánder de Carolis.

Ex Via Crucis apud Flávium Amphitheátrum afflictórum exóritur clamor. Coram plus vigínti mílibus hóminum rítui praesédit cardinális De Donatis. E quattuórdecim statiónibus meditátis dolor manat illórum qui bellum, iniquitátem ac paupertátem patiúntur. Póntifex hebdomadáli apud valetudinárium Gemelli ex commoratióne Ipséque pulmónum labórans inflammatióne, ómnia suo in Vaticáno domicílio perspéxit. Dein in Noctis Sanctae celebratióne, omnes mónuit Francíscus Papa ut “stupórem et laetítiam” dénuo detegerémus nostrae ipsórum Galilǽae, ex quo témpore “nostra amóris vices cum Iesu” incohávit. Merídie e benedictiónum contignatióne prospéctans, centum mílibus hóminum adstántibus, benedictiónem Urbi et orbi impertitúrus, a Deo pacem flagitávit pro terrárum orbe, saepenúmero “ténebris” et “obscuritáte” oppléto.

NOTÍTIA 2

In Audiéntiae Generális catechési, die duodécimo praetérito mensis Aprílis, de perículo disséruit Francíscus Papa – in quod ipse Páulus apóstolus íncidit – evangélicum stúdium experiéndi, erráto reténto cursu. Póstea lítteras encýclicas Ioánnis vicésimi tértii Pacem in terris memorávit. Lóquitur Mónia Parente.

In diéi Mercúrii post Pascham catechési, coram trigínta quinque mílibus fidélium, Francíscus de evangélico stúdio est locútus, quod promptum ánimum, praeparatiónem, alacritátem sibi vult, eláte addens quod Bonum Núntium proclamáre non póssumus in quodam officiórum sede inclúsi, núntii ingénium surrogántes “per descriptiónem-glutinatiónem cogitatiónum hinc illinc exceptárum”. Opórtet – dixit – a lineaméntis adumbrátis liberémus, Dei rebus inopinátis paténtes. Audiéntiae sub finem Póntifex lítteras encýclicas Ioánnis vicésimi tértii Pacem in terris est recordátus, abhinc sexagínta annos evulgátas, ipso Belli Frígidi contentiónis témpore, quarum núntius étiam nunc plúrimum pollet. Audiéntia ad finem est addúcta per suétam monitiónem ad orándum pro “sauciáta Ucraína” ac pro “mundo magis ac magis bellis afflícto” qui “a Deo nos ábstrahit”.

NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE

In precatióne Regína Caeli féria secúnda post Pascham, Francíscus Papa osténdit quómodo Dóminus nobis óbviam véniat, cum efficiámus ut ipse cognoscátur. Mariáli precatióne absolúta, vicésimum quintum anniversárium “Pactiónis Fériae Sextae in Parascéve vel Belfasténsis” memorávit, qua in Septentrionáli Hibérnia dimicatióni finis impósitus est.

Satis est dictum, nova, próxima hebdómada.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

15 aprile 2023

Titoli

Dal Triduo pasquale fino all’Urbi et Orbi, il lungo appello del Papa per la pace

All’udienza generale Francesco afferma: il Vangelo si annuncia muovendosi, non con il copia-e-incolla dal computer

Il Pontefice al Regina Caeli: incontriamo il Risorto quando lo annunciamo senza paure

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Katarina Agorelius e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

Durante la scorsa Settimana Santa, Francesco ha seguito la Via Crucis al Colosseo da Casa S. Marta per precauzioni legate alla sua salute, ma ha celebrato la Messa della Veglia e quella del giorno di Pasqua, conclusa dalla benedizione Urbi et Orbi dalla loggia centrale della Basilica vaticana. Il servizio di Alessandro De Carolis.

Alla Via Crucis dal Colosseo sale il grido degli afflitti. Davanti oltre 20 mila persone presenti è il cardinale De Donatis a presiedere il rito. Dalle meditazioni delle quattordici stazioni sale il dolore di vittime di guerre, ingiustizie e povertà. Il Papa, degente da una settimana al Gemelli per una bronchite, ha seguito tutto dalla sua residenza in Vaticano. Quindi nella celebrazione della Notte Santa, Francesco ha invitato tutti a riscoprire “lo stupore e la gioia” della nostra personale Galilea, il momento nel quale è iniziata “la nostra storia d’amore con Gesù”. A mezzogiorno si è affacciato dalla Loggia delle benedizioni dinanzi a una folla di 100 mila persone a all’Urbi et Orbi ha invocato da Dio la pace per un mondo troppe volte avvolto nelle “tenebre” e nell’“oscurità”.

Nella catechesi dell’udienza generale del 12 aprile scorso, Papa Francesco si è soffermato sul rischio - in cui cadde lo stesso apostolo Paolo - di vivere uno zelo evangelico orientato in una direzione sbagliata. Poi ha ricordato l’encicilica di Giovanni XXIII Pacem in terris. Ce ne parla Monia Parente.

Nella catechesi del mercoledì dopo Pasqua, davanti a 35 mila fedeli, Francesco ha parlato dello zelo evangelico che denota prontezza, preparazione, alacrità, sottolineando che non si può annunciare la Buona Novella stando chiusi in un ufficio, surrogando la creatività dell’annuncio “con il copia-e-incolla di idee prese qua e là”. Occorre, ha detto, essere liberi da schemi, aperti alle sorprese di Dio. Al termine dell'udienza il Pontefice ha ricordato l'enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, pubblicata 60 anni fa nel pieno delle tensioni della Guerra fredda, parlando di un messaggio tuttora attualissimo. L’udienza è stata conclusa dal consueto appello a pregare per la "martoriata Ucraina" e per un "mondo sempre più provato dalle guerre" che "si allontana da Dio".

(NOTIZIE)

Al Regina Caeli del Lunedì dell’Angelo, Francesco ha evidenziato che quando facciamo conoscere il Signore, Lui ci viene incontro. Al termine della preghiera mariana ha ricordato il 25.mo anniversario dell'“Accordo del Venerdì Santo o di Belfast”, che ha posto fine al conflitto in Irlanda del Nord.

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15 aprile 2023, 12:40