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Hebdomada Papae, il Gr in latino del 27 agosto

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 17.30. In sommario: a sei mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, intenso appello del Papa all’udienza generale: è una pazzia che pagano gli innocenti; il dolore del Papa per il Nicaragua: il dialogo sia base di una convivenza rispettosa. L’intero patrimonio mobiliare della Santa Sede sia gestito dallo IOR. Lo ha deciso il Pontefice con un breve rescritto

                                                         “HEBDÓMADA PAPAE”
                                               Notítiae Vaticánae Latíne rédditae
            Die vicésimo séptimo mensis Augústi anno bismillésimo vicésimo secúndo

(TÍTULI)
Sex transáctis ménsibus a bello in Ucraína confláto in Audiéntia Generáli vox audítur Pontíficis: stultítia est in innocéntium detriméntum.
Pontíficis dolor de Nicarágua: diálogus fundaméntum sit observántis convíctus.
Cunctum mobiliáre patrimónium Sanctae Sedis a IOR ministrétur. Hoc per breve rescríptum státuit Póntifex.

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus dicit Alexánder De Carolis et bene felicitérque sit vobis audiéntibus núntios Latína lingua prolátos.

Ascolta l'edizione in lingua latina

(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)
Améntia est in innocéntium damnum. Novíssimae Audiéntiae Generális témpore Francíscus Papa bellum in Ucraína íterum damnávit, quod sex abhinc menses concitátum est, “certos actus” póstulans ad pacem adipiscéndam ac nucleárem calamitátem vitándam. Refert Rosárius Tronnolone:
“Ob óculos tanta atrócitas versátur, tot innocéntes, qui insanitátem patiúntur ómnium pártium, quóniam bellum est améntia”. Submíssa flagrantíque voce hoc iudícium dénuo manifestávit, quod álias patefécit. In Audiéntia Generáli die quarto et vicésimo mensis Augústi praetériti, quaedam gráviter dixit, cum sextus mensis memorabátur a bello in Ucraína confláto. “In corde captívos gérimus, in primis infirmióres atque ab officiósis potestátibus, pétimus ut dent óperam iis liberándis” – ait Póntifex – ácriter confírmans “eos, qui bello et armórum commércio lucrántur, esse scéleris artífices, humanitátem necántes”. Sub Audiéntiae finem, Póntifex est ab Ucrainórum parvulórum manípulo circumdátus, quos Itálica Cáritas hospítio recépit, quique suas figúras ei demonstrárunt.

Apud Angélicam Salutatiónem die vicésimo primo mensis Augústi, Francíscus quaedam dixit sollicitúdinem solidarietatémque osténdens pro Ecclésia in Nicarágua, iam diu ab illíus Natiónis potestátibus vexáta. Refert Mónia Parente.
Epíscopi intra suárum domórum paríetes concludúntur, presbýteri in cárcere detinéntur, complúra cathólica radiophónica emissória sunt cláusa. Séries haec est coartatiónum quae Ecclésiam in Nicarágua usque affíciunt. Quae acta sunt a regímine prǽsidis Daniélis Ortega, quia sustinére vidéntur oppositóres regíminis Sandinístae. Inter gravióra annumerándum quod praecáutum est – quod étiam inter Natiónes damnátur – ut Epíscopus Matagalpénsis, Rolándus Alvarez, intra domum manére cogerétur. In Angélica Precatióne die domínico praetérito suum dolórem suámque sollicitúdinem de hac condicióne patefécit Póntifex. Exoptámus, áddidit, ut “per planum sincerúmque diálogum” fundaméntum étiam reperíri possit observántis et pacatórii convíctus”.

(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Mobiliáre patrimónium Sanctae Sedis a IOR ministrétur. Hoc per breve rescríptum decrévit Póntifex, in quo statúitur uníus Institúti Óperum Religiónis esse id ministráre atque Dicastéria, offícia et coniúncta institúta Sanctae Sedis ad illud ómnia pecuniária ac praeséntes nummos transférre debére.

Cum Epíscopis diálogum instítuit Póntifex de Ecclésiae ministériis. Per núntium, quinquagínta transáctis annis a motu próprio "Ministéria quaedam" Páuli sexti, utilitátem éxtollit Francíscus Papa experientiárum horum annorum communicandárum cum conferéntiis episcopálibus orbis terrárum. Ágitur – inquit – de itínere producéndo, nullo impellénte per ea “quae ad ideológica iudícia spectant”.

Háctenus de rebus gestis, de novis próxima hebdómada.

 

                                                         “HEBDOMADA PAPAE”
                                             Notitiae Vaticanae Latine redditae
                                                             27 agosto 2022

(TITOLI)
A sei mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, intenso appello del Papa all’udienza generale: è una pazzia che pagano gli innocenti.
Il dolore del Papa per il Nicaragua: il dialogo sia base di una convivenza rispettosa.
L’intero patrimonio mobiliare della Santa Sede sia gestito dallo IOR. Lo ha deciso il Pontefice con un breve rescritto.

Un cordiale bentrovati da Alessandro De Carolis per questa nuova edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)
Una “pazzia” che pagano le persone innocenti. Durante l’ultima udienza generale, il Papa è tornato a condannare la guerra in Ucraina scoppiata sei mesi fa, chiedendo “passi concreti” per la pace e per scongiurare il pericolo di un disastro nucleare. Il servizio di Rosario Tronnolone:
"Penso a tanta crudeltà a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia“ di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia“. Il Papa ha ripetuto con voce sommessa e intensa questa convinzione già espressa in altre occasioni. All’udienza generale del 24 agosto scorso, Francesco ha lanciato un intenso appello nel giorno in cui si ricordava il sesto mese dall’avvio della guerra in Ucraina. "Porto nel cuore i prigionieri soprattutto quelli che si trovano in condizioni fragili e chiedo alle autorità responsabili di adoperarsi per la loro liberazione“, ha detto il Papa, ribadendo con forza che "coloro che guadagnano con la guerra e il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità”. Al termine dell’udienza, il Pontefice è stato attorniato da un gruppo di bambini ucraini, ospiti della Caritas italiana, che gli hanno fatto vedere i loro disegni.

All’Angelus di domenica 21 agosto, Francesco ha speso parole di preoccupazione e di solidarietà per la Chiesa in Nicaragua, da diverso tempo al centro di vessazioni da parte del governo del Paese. Il servizio di Monia Parente.
Vescovi rinchiusi tra le mura delle loro dimore, sacerdoti imprigionati, oltre una dozzina di radio cattoliche chiuse. È una serie di restrizioni che non finisce di stringersi attorno alla Chiesa del Nicaragua: sono le misure messe in campo dal governo del presidente Daniel Ortega, perché sospettata di sostenere gli oppositori del governo sandinista. Tra le misure più eclatanti - condannate anche in campo internazionale - quella contro il vescovo di Matagalpa, Rolando Alvarez, messo agli arresti domiciliari. All’Angelus di domenica scorsa, il Papa si è detto addolorato e preoccupato per la situazione. Il mio auspicio, ha detto, è “che per mezzo di un dialogo aperto e sincero” si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa e pacifica”.

(NOTIZIE)
Il patrimonio mobiliare della Santa Sede sia gestito dallo IOR. Lo ha deciso il Pontefice con un breve rescritto in cui si precisa che l’Istituto per le Opere di Religione ha la competenza esclusiva della gestione e che dicasteri, uffici ed enti collegati della Santa Sede debbano trasferirvi tutte le attività finanziarie e le liquidità.

Il Papa avvia un dialogo con i vescovi sui ministeri della Chiesa. In un Messaggio a 50 anni dal motu proprio "Ministeria quaedam" di Paolo VI, il Papa sottolinea in un messaggio l’utilità di una condivisione con le Conferenze episcopali del mondo delle esperienze di questi anni. Si tratta, scrive, di proseguire nel cammino senza forzarlo con scelte “che sono frutto di visioni ideologiche”

È tutto per questa edizione, appuntamento alla prossima settimana.

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27 agosto 2022, 12:40