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Abusi, Caffo: “Rafforzare la collaborazione tra Chiesa e Stato”

Il fondatore di Telefono Azzurro e membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, Ernesto Caffo, spiega che le violenze sui minori e le persone vulnerabili si combattono rafforzando il rapporto tra enti ecclesiali ed istituzioni laiche. “Ma – dice- occorre anche ascoltare le vittime e stimolare le Conferenze episcopali affinché approfondiscano il fenomeno”. Sradicare il lavoro minorile: urgente priorità

Federico Piana- Città del Vaticano

La lotta agli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili passa anche attraverso una duplice azione: stimolare le Conferenze episcopali a studiare in modo approfondito la problematica in collaborazione con il mondo accademico e rafforzare il rapporto tra le istituzioni della Chiesa e quelle laiche, a partire dai governi. All’indomani della Giornata europea per la protezione dei bambini abusati e sfruttati sessualmente – in concomitanza della quale la Chiesa italiana ha istituito una Giornata di preghiera per le vittime ed i sopravvissuti – è il professor Ernesto Caffo, fondatore di Telefono Azzurro e membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, a ribadire che "questa intesa è necessaria e che c’è bisogno sempre di più  di una grande formazione, soprattutto degli educatori e delle famiglie." E’ un passo che va compiuto, afferma Caffo, "sapendo che, da un lato, ci sono tante vittime che chiedono ascolto ed aiuto e, dall’altro, le comunità sociali ed ecclesiali sono sofferenti per dei fatti tragici che molto spesso rimangono nascosti”.

Ascolta l'intervista al professor Ernesto Caffo

Professore, ieri, in un messaggio in occasione della giornata europea in difesa dei minori, il cardinale Sean Patrick O'Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ha parlato della necessità di indagini oneste all’interno della Chiesa. Cosa s’intende concretamente?

Uno dei temi principali è quello di poter realizzare delle ricerche indipendenti. Ogni Conferenza episcopale deve poter avere un quadro di quello che è accaduto. Devo dire che, in questo senso, sono state molto apprezzate le esperienze delle Conferenze episcopali francese, portoghese, polacca ed austriaca: hanno iniziato un percorso di condivisione tra laici, mondo accademico e le diverse espressioni del mondo religioso per riuscire ad affrontare le criticità. La trasparenza: ecco ciò che è importante. La trasparenza nella raccolta dei dati e nei percorsi di risoluzione che devono essere sempre più condivisi.

In questi processi le vittime che ruolo occupano?

Noi, nella Commissione, abbiamo sempre cercato di mettere le vittime al centro della nostra attenzione. Prima di ogni incontro abbiamo un colloquio con le vittime, alcune delle quali fanno parte del nostro stesso organismo. E le vittime non solo portano una testimonianza ma indicano anche la strada: con la loro sofferenza, ci coinvolgono in un percorso che deve essere condiviso.

Oggi, in Vaticano, si è svolta una conferenza dal titolo Sradicare il lavoro minorile, costruire un lavoro migliore’ alla quale lei ha partecipato. Lo sfruttamento lavorativo dei bambini, in tutto il mondo, è un’ altra forma di abuso che colpisce innanzitutto i minori poveri. Come si può combattere?

Prima di tutto, c’è da notare che la pandemia ha fatto peggiorare il fenomeno. Poi, ci si deve rendere conto che le famiglie e le comunità vanno aiutate a mantenere i propri figli nel circuito educativo. La formazione scolastica è molto importante e anche l’Unesco pone l’accento su questo aspetto. Inoltre, bisogna fornire assistenza economica e sanitaria a chi è davvero povero. Se non si farà, le famiglie continueranno a permettere che i propri bambini portino sulle spalle il peso di un lavoro insostenibile.

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19 novembre 2021, 15:58