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All’Urbaniana torna il corso per operatori di ong cattoliche

Dal 20 al 25 settembre, una trentina di appartenenti a enti e associazioni della Chiesa affrontano le tematiche dello sviluppo umano integrale, dei migranti e dei rifugiati e della tratta dal versante della Dottrina sociale, nella seconda edizione del percorso curato dall’ateneo pontificio

VATICAN NEWS

“Rafforzare la preparazione e l’identità ecclesiale delle ONG cattoliche, necessarie per essere attori negli ambiti sociali e saper prendere decisioni, ove dare voce a coloro che non ce l’hanno”. È il senso e lo scopo del periodo di formazione organizzato dall’Università Urbaniana. II Corso per gli operatori delle ONG cattoliche torna per la seconda edizione dal 20 al 25 settembre, in collaborazione con alcuni Dicasteri della Santa Sede, in modalità virtuale e in presenza, quest’anno anche in inglese oltre che in italiano. A partecipare sono una trentina di persone che prestano il loro servizio presso enti della società civile e dell’associazionismo cattolico.

Si tratta, scrive in una nota l’ateneo pontificio, di “un momento di formazione con lo scopo di realizzare al meglio quell’azione di ‘frontiera’ nel sociale” cui è chiamata la Chiesa. A partire dalla Dottrina sociale della Chiesa ai progetti sul campo, il Corso intende “evidenziare una breve panoramica delle principali tematiche internazionali ove la Santa Sede è presente e che rappresentano una sfida per la Chiesa”. Gli workshop sviluppati da rappresentanti dei dicasteri della Curia Romana e da docenti di alcune università cattoliche e pontificie romane, prosegue la nota, metteranno in rilievo alcune tematiche – servizio della Santa Sede attraverso i dicasteri della Curia, educazione cattolica, ecologia al servizio dello sviluppo umano integrale, questioni di “confine” tra famiglia e bioetica, questioni su migranti, rifugiati e tratta, tecniche di fundraising e principi ed elementi di comunicazione – “oltre al senso ecclesiale e alla missione che guida una ONG di ispirazione cattolica nel cammino sinodale della Chiesa”.

Una iniziativa che mette al centro la persona umana e non l’interesse o il profitto e che per questa “testimonianza cristiana ed ecclesiale, può avere un valore aggiunto e una trasparenza nell’agire, che rende credibile il suo messaggio”.

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17 settembre 2021, 15:00