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Perdonanza Bibionese: card. Filoni, tempo di ritrovata pace in Dio

Il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli ha inaugurato la terza edizione della Perdonanza Bibionese, partecipando pure alla festa di Santo Stefano Protomartire della diocesi di Concordia-Pordenone

Giada Aquilino - Città del Vaticano

La Perdonanza è “un tempo di grazia, un tempo favorevole, un tempo di ritrovata pace in Dio”, la “riattualizzazione esistenziale di quanto Dio pensa in nostro favore”. Così il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, presiedendo ieri nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Bibione (Venezia) la celebrazione di apertura della terza edizione della “Perdonanza Bibionese”, periodo particolare dedicato alla preghiera, alla riflessione e alla solidarietà missionaria, che terminerà il 16 agosto. Stamani il porporato ha presieduto, nella Cattedrale di Santo Stefano a Concordia Sagittaria, anche la solenne concelebrazione eucaristica per la festa diocesana di Santo Stefano Protomartire, nel rinvenimento delle sue reliquie, ricordando le "persecuzioni e discriminazioni religiose" nel mondo di oggi e sottolineando come “l’incontro con Cristo e la conoscenza di Lui avevano fatto di Stefano un giovane pieno di Spirito Santo”.

Il ricordo di Bangui

Nell’omelia di ieri sera, il cardinale Filoni ha ricordato di aver partecipato al viaggio del Papa in Centrafrica, nel 2015, per l’apertura della Porta Santa della cattedrale di Bangui, inaugurando l’Anno della Misericordia in un Paese sconvolto da violenze e povertà. Inaugurando il tempo della Perdonanza come atto liturgico “di altissimo valore spirituale e di grazia”, il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli ha notato come, seppure Bibione e la diocesi di Concordia-Pordenone vivano “in condizioni e situazioni diverse da quelle di Bangui”, ci siano comunque “povertà spirituali e morali, senso di dimenticanza di Dio, indifferenza religiosa, vite di molti giovani sconvolte dalla droga, porte chiuse che nascondono solitudini pesanti”; è possibile poi vedere “tanto benessere materiale, ma anche tante ricchezze spirituali e valori morali di cui è ricca questa popolazione, la sua Chiesa e la sua storia”, ha notato.

La carezza di Dio

“Adorazione eucaristica prolungata, veglie, celebrazioni penitenziali, liturgie eucaristiche, solidarietà missionaria e incontri” sono i momenti forti di questa Perdonanza “offerti alla popolazione cristiana che sente che nella propria vita ha bisogno della carezza e della tenerezza di Dio, raccoglimento e comunione nella preghiera con altri fratelli e sorelle di fede”: il cardinale ha apprezzato come la “Chiesa di Bibione, in Concordia-Pordenone, abbia sentito l’esigenza di offrire, in questa rinomata località balneare, meta di meritato riposo e di tante relazioni umane, l’opportunità di avvalersi, per chi lo desidera, di un tempo di rinnovamento interiore e di verifica della propria vita spirituale”. Perché Dio offre sempre “l’abbraccio del perdono”, anche “al figlio che aveva sperperato tutto e lo aveva abbandonato”, come nella parabola del figliol prodigo: “con la riconciliazione Dio ricuce, rammenda gli strappi nella nostra vita, riannoda l’amicizia con Lui e ristabilisce relazioni più sane con gli altri, raddrizzando così la schiena della nostra esistenza curvata dai peccati e dalle miserie”.

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03 agosto 2019, 11:45