Cambiamenti climatici: dal Vaticano un chiaro messaggio prima della Conferenza mondiale in Polonia

Si è aperta in Vaticano la Conferenza organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze e intitolata “Cambiamenti climatici, salute del pianeta e futuro dell'umanità”. Intervista con Massimo Inguscio, presidente del Cnr

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Le conseguenze legate ai cambiamenti climatici possono essere devastanti per il futuro dell’umanità e del pianeta. E’ questo il messaggio che arriva dalla Conferenza organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano. Al convegno partecipano esperti e scienziati provenienti da vari Paesi. Si tratta di un prezioso dibattito in vista della 24.ma Conferenza mondiale sul clima che si terrà a Katowice, in Polonia, dal 3 al 14 dicembre prossimo. Massimo Inguscio, presidente del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), sottolinea che l'interesse supremo dovrebbe essere legato al benessere del pianeta e dell'umanità (Ascolta l'intervista con Massimo Inguscio):

R. – Questo convegno è molto importante perché chiarisce ancora una volta – e speriamo proprio una volta per tutte – che davvero c’è il riscaldamento globale. Questo riscaldamento è dovuto, in buona parte, anche all’attività dell’uomo. Quindi, il convegno è molto importante perché, chiarendo questi aspetti, intende dare anche dei messaggi 'politici'. In particolare, alla Conferenza mondiale sul clima che ci sarà a dicembre in Polonia, a Katowice, in modo che lì non ci siano dubbi. I cambiamenti climatici ci sono e bisogna quindi dare messaggi importanti, non messaggi incerti, pilotati da interessi particolari, ma dall’interesse supremo del benessere di tutta l’umanità.

Le conseguenze legate ai cambiamenti climatici possono essere devastanti per il futuro dell’umanità. Lo vediamo nei nostri territori sempre più fragili ma parte della comunità internazionale ignora o sottovaluta questo dato…

R. – Non la comunità scientifica. È chiaro alla scienza che ormai non  stiamo su degli scalini di questa storia ma siamo alla fine. E quindi il problema è serio, serissimo. È incredibile da dire per un ricercatore, ma è anche un problema affascinante perché abbiamo qualcosa contro cui combattere. Ogni volta che la scienza si è trovata a combattere per risolvere un problema, ci sono sempre stati dei grandissimi progressi. Infatti, la produzione di energia con sistemi rinnovabili, che sembrava una cosa costosissima, adesso invece diventa anche molto sostenibile dal punto di vista economico. Il messaggio forte è che il problema esiste ma l’uomo può fare molto. E, soprattutto, abbiamo tutti quanti il dovere di usare l’intelligenza e la scienza per affrontare il problema legato al cibo. Il problema di quando, come conseguenza dei cambiamenti climatici, ci sono sempre più deserti. Allora la domanda è: come si produce il cibo per una popolazione che cresce sempre di più?

Quanto è importante la voce di Papa Francesco, e in particolare l'Enciclica “Laudato si’”?

È importantissima. Anche discutendo con colleghi di culture e tradizioni totalmente diverse, questo è un messaggio fortissimo. Serve sempre un momento di sintesi: l’Enciclica di Papa Francesco è anche il momento di sintesi che viene da una persona che davvero ha a cuore i destini dell’umanità e del pianeta.

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Conferenza sui cambiamenti climatici in Vaticano
15 novembre 2018, 13:55