S. Augusto Chapdelaine, martire

Sant'Augusto Chapdelaine, sec. XIX Sant'Augusto Chapdelaine, sec. XIX 

Sant’Augusto Chapdeleine

Nasce a La Rochelle, nella diocesi di Coutances in Francia, il 6 gennaio 1814. Fino a vent’anni lavora nei poderi di famiglia insieme ai fratelli, poi abbraccia la vita ecclesiastica. Viene ordinato sacerdote nel 1843 e inviato in parrocchia.

Desideroso di portare il vangelo anche ai non credenti, nel 1851 entra nel seminario delle Missioni Estere di Parigi e il 29 aprile s’imbarca ad Anversa per la missione cinese del Kuang-Si: era più di un secolo che qui non arrivavano i missionari e non si sapeva se ci fossero ancora cristiani. In realtà c’erano, perché un abitante di quella provincia si era recato a Kony-Tchou per far visita ad alcuni parenti, da poco convertiti al cristianesimo abbracciando anch’egli la causa di Gesù; tornato al villaggio, si fece lui stesso missionario presso parenti e amici.

A Kony-Tchou sostò anche Augusto, il quale portò con sè quanto serviva per celebrare messa e per fare catechesi. Tutto proseguiva per il meglio se non che un certo Pè-san, andò a denunziare al mandarino Sy-Lin-Hien – nemico dei cristiani – la presenza di padre Augusto che fu informato di una prossima retata, e si nascose a Sy-Lin-Hien, presso un cristiano di nome Lo-Kong-Yè. Ma il 25 febbraio 1856 la casa fu circondata e padre Augusto fatto prigioniero. Interrogato e successivamente crudelmente torturato, fu condannato a morte dentro una gabbia: il collo dentro un foro del coperchio superiore e il corpo, tolto il fondo della gabbia, sospeso. Padre Augusto Chapdelaine fu beatificato il 27 maggio 1900 da papa Leone XIII e proclamato santo il 1° ottobre 2000, da papa Giovanni Paolo II.