Il Papa saluta Francesco Pio Tarantino, giovane che si veste da Spiderman nelle corsie d'ospedale per far sorridere i bambini malati Il Papa saluta Francesco Pio Tarantino, giovane che si veste da Spiderman nelle corsie d'ospedale per far sorridere i bambini malati

Vestito da Spiderman per far sorridere i bambini, Francesco Pio saluta il Papa

Il 19enne originario dalla Puglia, affetto da una malformazione congenita, visita le corsie degli ospedali per far vivere un momento di spensieratezza ai bambini che quotidianamente devono fare i conti con la sofferenza. Questa mattina, 10 maggio, era in Piazza San Pietro per l'udienza generale. Presenti pure le clarisse venute da Scutari, i ragazzi con disabilità del progetto #ThisAbility e Trinidad che a 86 anni ha realizzato il sogno di incontrare il Papa

Vatican News

Francesco Pio Tarantino, in arte “Spiderman di quartiere”, indossa il costume e la maschera del supereroe Uomo Ragno e visita le corsie degli ospedali per strappare un sorriso e un momento di spensieratezza ai bambini che quotidianamente devono fare i conti con il dolore e la sofferenza. Questa mattina, mercoledì 10 maggio, Francesco Pio, 19 anni, ha raccontato questa sua missione direttamente al Papa, al termine dell’udienza generale. Originario di Carapelle, in Puglia, è nato con una malformazione congenita rara — chiamata malattia di Hirschsprung — che lo ha costretto a lunghi periodi di ricovero in ospedale, nei reparti di pediatria. Proprio sulla sua pelle ha compreso l’importanza di regalare ai piccoli ricoverati momenti di spensieratezza e di festa. 

Trinidad a 86 anni ha realizzato il suo sogno 

Insieme a lui, in Piazza, c'era Trinidad, 86 anni, arrivata a Roma da un villaggio di dieci abitanti della Cantabria, in Spagna, che ha realizzato il sogno della sua vita: incontrare il Papa. "Francesco mi ha proprio salutato di persona", ha confidato a L'Osservatore Romano. Questo "regalo especial", come lei stessa lo ha definito, ha per Trinidad un valore straordinario: finora non si era praticamente mai allontanata dalla sua casa e dalla sua vita completamente dedita al lavoro e alla famiglia. Ad accompagnarla stamane all’udienza generale la nipote Lucia che racconta: "Ogni domenica, da quando è nata, mia nonna cammina a piedi per 16 chilometri, otto all’andata e otto al ritorno, per partecipare alla Messa".

Il Papa in Piazza San Pietro per l'udienza generale
Il Papa in Piazza San Pietro per l'udienza generale

Il progetto #ThisAbility per i ragazzi con disabilità

Una giornata speciale in Piazza San Pietro l'hanno vissuta anche i ragazzi di #ThisAbility, progetto nato a Cremona per favorire l’inclusione attiva delle persone con disabilità in eventi e contesti pubblici e realizzato in collaborazione con la onlus Anffas e la cooperativa Ventaglio Blu. Accompagnati dagli educatori e dai volontari che li seguono abitualmente nelle loro attività quotidiane, per molti ragazzi con disabilità è stata la prima visita a Roma, arricchita dall’esperienza dell’incontro con il Papa. "Il progetto #ThisAbility si propone di favorire per i ragazzi con disabilità le opportunità di socializzazione e di potenziamento delle proprie relazioni interpersonali amicali, mettendoli nelle condizioni di contribuire alla realizzazione di eventi in manifestazioni sportive o nell’ambito della ristorazione", ha spiegato Alessandro Corbati, uno dei responsabili e portavoce del progetto. Alcuni dei giovani che vivono il progetto sono impegnati in uno store della Cremonese calcio, mentre altri prestano servizio nell’area hospitality della “Vanoli Basket”, la storica squadra della cittadina lombarda che milita nella serie A2. Altri ancora sono coinvolti in una partnership con le aziende della Coldiretti di Cremona, specialmente nei mercati agricoli.

I ragazzi del progetto #ThisAbility
I ragazzi del progetto #ThisAbility

Sei clarisse da Scutari, terra dei martiri

Sei clarisse del monastero di Scutari hanno ricordato stamani con il Papa il 20° anniversario della loro fondazione e presenza in Albania, dove sono arrivate nel 2003 provenienti da Otranto. Due sono italiane mentre le albanesi sono nate in famiglie che hanno vissuto la persecuzione durante il regime comunista e sono state battezzate clandestinamente. Il monastero di Scutari era stato trasformato in carcere dalla polizia albanese: nel 2005 è tornato a essere un luogo di preghiera. "Queste religiose vengono dalla stessa terra del cardinale Simoni e rappresentano il seme germogliato dal sangue dei martiri", ha raccontato la badessa, suor Sonia Giustizieri, che le ha accompagnate all’incontro con il Papa insieme a padre Aurel Gjerkaj, ministro provinciale dei Frati minori in Albania e Montenegro.

 

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10 maggio 2023, 16:00