Il cardinale Krajewski consegna il materiale sanitario da destinare all'Ucraina  (foto dalla Basilica di Santa Sofia) Il cardinale Krajewski consegna il materiale sanitario da destinare all'Ucraina (foto dalla Basilica di Santa Sofia)

L’aiuto di Francesco ai profughi ucraini

Attraverso l’Elemosineria Apostolica, il Papa ha fatto recapitare materiale sanitario alla basilica di Santa Sofia a Roma, punto di riferimento della comunità ucraina: qui da giorni partono camion carichi di viveri e generi di sussistenza, destinati alle persone che da giorni vivono le drammatiche conseguenze della guerra. In Vaticano il 7 marzo raccolta straordinaria di generi alimentari e medicine per la popolazione dell’Ucraina

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Ci sono immagini di morte e distruzione che arrivano da giorni nelle nostre case, che feriscono e abbattono. Poi ci sono immagini di macchine cariche di aiuti, pazientemente in fila nello spiazzale della Basilica di Santa Sofia a Roma, in zona Boccea. Attendono di scaricare il materiale che hanno raccolto: vestiti, cibi in scatola, giocattoli per bambini, espressione di una vicinanza nata spontaneamente dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. La Basilica è il luogo di ritrovo della comunità ucraina, nel quale tante persone venute in Italia condividono solitudini e necessità pratiche e dove trovano una Chiesa dalle porte aperte, come ama ripetere Papa Francesco.  

La vicinanza del Papa al popolo dell'Ucraina

Nella mattinata del 3 marzo l’elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski, ha portato l’aiuto e la vicinanza del Papa, raccogliendo un appello lanciato nei giorni scorsi dalla stessa comunità ucraina in Italia che chiedeva materiale sanitario. Nel dono di Francesco ci sono siringhe, cerotti, disinfettanti e molto altro. Si tratta di un primo intervento a cui ne seguirà un prossimo con la consegna di farmaci. "Il Vaticano - ha detto il cardinale Krajewski - è pronto ad aiutare chi è nella necessità", non si guarda alla nazionalità ma all’uomo che ha bisogno. Inoltre il sostegno dell’Elemosineria sta andando anche alle rappresentanze pontificie nei Paesi confinanti con l’Ucraina, attraverso somme destinate a supportare realtà in difficoltà. Un aiuto è andato al nunzio in Romania, che sta sostenendo i profughi ucraini ospitati in diverse strutture della rete ecclesiale. Un accompagnamento, ribadito anche dal Papa all’udienza generale, necessario per costruire la pace nel cuore ma non solo.  Si registra, inoltre, anche la mobilitazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù che ha messo a disposizione venti posti per piccoli pazienti oncologici provenienti dall’Ucraina.

Il pulmino del Vaticano con gli aiuti per l'Ucraina
Il pulmino del Vaticano con gli aiuti per l'Ucraina

Rccolta straordinaria in Vaticano

Lunedì 7 marzo la Città del Vaticano diventa punto di "raccolta straordinaria di generi alimentari e medicine per la popolazione dell’Ucraina martoriata dalla guerra".  È questo un nuovo, concreto, segno dell’aiuto e della vicinanza del Papa e della Santa Sede a quanti stanno soffrendo. A promuovere l’iniziativa solidale è l’Elemosineria Apostolica: in un comunicato si ricorda che, dalle ore 12 alle ore 15 di lunedì 7, alimenti e farmaci potranno essere portati direttamente dai dipendenti vaticani nella piazza antistante il Palazzo del Governatorato. Qui saranno caricati sui "furgoni targati scv": il materiale raccolto, infatti, "verrà immediatamente inviato in Ucraina tramite la Basilica di Santa Sofia, chiesa di riferimento degli ucraini a Roma".

Ultimo aggiornamento: 3 marzo 2022 ore 15.10

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La consegna del materiale da destinare all'Ucraina
02 marzo 2022, 12:20