1575886760880.JPG

Francesco: educare ad una cittadinanza attiva, alla persona e all'ambiente

In udienza dal Papa una rappresentanza della Fondazione "A Chance In Life" nata nel 1945 e dedita all’assistenza, all’educazione e alla formazione dei giovani. Basata sulla formula dell’autogoverno, oggi intende aggiornarsi ispirandosi alle raccomandazioni della Lettera Enciclica Laudato si'. Il Pontefice prospetta alcuni elementi fondamentali nell'educazione delle nuove generazioni

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi, in Vaticano, ad una rappresentanza della Fondazione "A Chance In Life". Con riferimento alle sfide di oggi e ai mezzi tecnologici di cui la società attuale dispone, il Pontefice prospetta alcuni elementi fondamentali nell'educazione delle nuove generazioni:

È essenziale educare le nuove generazioni ad una cittadinanza attiva e partecipativa, che mette al centro la persona e allo stesso tempo la cura dell’ambiente. Anche l’innovazione tecnologica è chiamata a cooperare a queste finalità, e proprio le nuove generazioni, se ben motivate, sono quelle che potranno realizzarle, perché sono nate e cresciute nell’attuale contesto tecnologico.

L'ispirazione alla Laudato si’

"All’insegna di una fedeltà creativa al carisma originario", Francesco ha inoltre apprezzato il desiderio dell'Opera di rinnovarsi, "così da essere più significativa ed efficace nella sua missione", ispirandosi alle raccomandazioni espresso nella Lettera Enciclica Laudato si’ "nel segno di una ecologia integrale che ha come obiettivo lo sviluppo dell’umanità e del creato".

Come nasce la Fondazione "A Chance In Life"

A Roma la Seconda Guerra mondiale sta per finire e tra le esistenze stravolte dal conflitto, ci sono anche quelle di centomila bambini rimasti senza famiglia e senza un riparo. Ma nella desolazione delle strade della capitale, le storie di questi piccoli si intrecciano con quella di John Patrick Carroll-Abbing: giovane prete irlandese che ad una brillante carriera diplomatica preferisce - con la benedizione di Papa Pio XII - dedicarsi all’assistenza degli orfani. In un primo tempo, organizza vicino alla Stazione Termini un alloggio in cui accogliere i ragazzi di strada che durante la giornata lucidano scarpe e aiutano i viaggiatori. Poi, insieme a Don Antonio Rivolta, fonda la Repubblica dei Ragazzi di Civitavecchia e nel 1953 la Città dei Ragazzi di Roma. 

Lo stile educativo 

Ispirato dalla natura indipendente e risoluta di molti di questi minori, il fondatore vede nell'autogoverno, l'essenza della vita della Città dei Ragazzi. I giovani e i bambini sono chiamati cittadini, primo passo verso un'educazione alla fiducia, alle competenze e alla responsabilità perchè possano gestire la loro città. Nel corso degli anni, le Città dei Ragazzi e delle Ragazze si diffondono in tutta Italia per poi raggiungere paesi come Etiopia, Bolivia, Colombia, Guatemala e Perù. Ad oggi, in Italia, i giovani aiutati sono oltre 30mila. Il 5 ottobre del 2016, l'organizzazione assume il nuovo nome di "A Chance In Life" (Un'Opportunità Nella Vita) per onorare la visione senza confini del fondatore e la portata del lavoro dal respiro internazionale.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

09 dicembre 2019, 11:40