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Francesco in Thailandia, il calore e l’entusiasmo dei giovani

In cattedrale e al Santuario del Beato Nicolas in tanti avevano meno di 25 anni. C’è chi è arrivato dalla Cina o dal Laos. Padre Corti: aspettavamo il nostro padre da 36 anni, da quando venne Giovanni Paolo II

Alessandro Guarasci - Bangkok

La Chiesa della Thailandia è giovane. Lo abbiamo toccato con mano oggi nella cattedrale di Bangkok e al Santuario dedicato al Beato Nicolas. Nella chiesa principale della capitale thailandese, per la Messa del Papa, c’erano almeno diecimila persone, la maggior parte delle quali sotto i 25 anni. Quello che in qualche modo ci ha colpito è stata la loro devozione, la loro voglia di incontrate Francesco. Abbiamo capito che il Papa in Thailandia è sempre più un punto di riferimento.

Nuova spinta per la Chiesa locale

Nelle scuole cattoliche studiano anche tanti buddisti. E se è vero, come ha detto il Nunzio apostolico monsignor Paul Tschang In-nam, che la Chiesa Cattolica viene accomunata molto all’Occidente, la visita del Papa probabilmente aiuterà a ribaltare questa concezione. E le nuove generazioni avranno un ruolo fondamentale in tutto questo. Il loro approccio positivo aiuterà la Chiesa locale ad essere ancora più presente nella società.

Dai ragazzi e dalle ragazze una preghiera intensa

Nella cattedrale abbiamo visto tanti di questi ragazzi pregare intensamente, cercare il contatto con Papa Francesco anche per avere una conferma della loro fede. Tanti di loro sono venuti dalle regioni più estreme del Bangladesh, sobbarcandosi ore di treno o di pullman per essere qui fin dalla mattina presto e quindi essere in prima fila per questo evento. A loro Francesco ha detto: “Voi siete una nuova generazione, con nuove speranze, nuovi sogni e nuove domande; sicuramente anche con alcuni dubbi, ma, radicati in Cristo, vi invito a mantenere viva la gioia e a non aver paura di guardare al futuro con fiducia”.

Arrivati da tutto il sud est asiatico

La presenza giovanile è stata anche una costante della visita del Papa al Santuario dedicato al Beato Nicolas Bunkerd Kitbamrung, il primo martire del Paese. Qui abbiamo visto che alcuni di loro avevano bandiere non thailandesi. Infatti in molti sono arrivati dal Vietnam, dal Laos, persino dalla Cina. Anche solo aver visto il Papa sulla papamobile è stata una conquista importante. E quello che impressiona è il sorriso con cui hanno accolto non solo Francesco, ma anche tutti noi che arrivavamo da Roma. La loro gentilezza era ed è il sintomo del fatto che hanno la percezione di partecipare a un incontro, quello col successore di Pietro, importante per la loro vita.

Padre Corti: i cattolici percepiscono che è arrivato il loro padre

Padre Claudio Corti, missionario del Pime a Bangkok, è stato testimone di questo entusiasmo del popolo thailandese che si è manifestato con canti, balli, preghiere collettive. “C’è tanta voglia di partecipare a qualcosa di importante. Una cosa che queste persone mi hanno detto più volte: finalmente con Papa Francesco arriva nostro padre. Noi, figli, aspettavamo da 36 anni il nostro padre, dall’ultima volta che in questo Paese venne Giovanni Paolo II”. Padre Bruno Soppelsa, missionario fidei donum delle Chiese del Triveneto, aggiunge come questa visita aiuterà a rafforzare lo spirito di chi ha lasciato la propria nazione per evangelizzare queste terre. 

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22 novembre 2019, 13:52