Il Papa alla Comunità Abramo: ascoltate Dio e uscite "in stile di esodo"

Papa Francesco incontra i membri della comunità carismatica, nata nel vicentino, che festeggia i 30 anni di vita, oggi presente anche in Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria e li invita a proseguire nell’evangelizzazione fidandosi del Signore “e pronti a partire”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Ispirate “la vostra vita e la vostra azione” evangelizzatrice al grande patriarca Abramo, del quale portate il nome, che vi insegna “a obbedire alla chiamata del Signore”, a saper “ascoltare Dio che parla”, e a “fidarsi di Dio ed essere pronti a partire”. Così Papa Francesco indica il cammino alla Comunità Abramo, che festeggia i 30 anni di vita nell’aula Paolo VI con 700 pellegrini dall’Italia, ma anche da Spagna, Ucraina, Ungheria e Svizzera.

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Nati nel 1989 a Vicenza e oggi anche a Roma e Torino

Una comunità nata a Chiampo, nel vicentino, e oggi, in Italia, anche a Roma e a Torino che ha origine dalla spiritualità del Rinnovamento Carismatico Cattolico, ed è membro della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, associazione di Diritto Pontificio e costituita oggi da circa 90 comunità carismatiche. Una comunità giovane, la definisce il Papa, dopo aver ringraziato per la gioiosa accoglienza in aula, che per questo porta in sé “l’entusiasmo caratteristico di quanti desiderano condividere la bellezza di avere incontrato Cristo nella loro vita”.

Il nome che portate ispira la vostra evangelizzazione

Il nome impegnativo che portate, aggiunge Francesco, “ispira il percorso di evangelizzazione che siete chiamati a realizzare nelle condizioni più diverse in cui venite a trovarvi”. Per la Comunità Abramo è prioritario l’impegno per la nuova evangelizzazione attraverso l’annuncio della Parola ai non credenti e ai cristiani non praticanti con particolare attenzione al mondo della famiglia, dei giovani, della scuola e all’ambito sociale, soprattutto nelle scuole, collaborando alla pastorale scolastica, e nelle carceri.

Non abbiate timore di ispirare la vostra vita e la vostra azione proprio al grande patriarca Abramo. Lui vi insegni, anzitutto, a obbedire alla chiamata del Signore. Non importa in quale modo e in quale circostanza il Signore si fa presente nella vostra vita. Il Signore è creativo, è il Signore delle sorprese, quando non aspettiamo viene e ci indica strade diverse, originali. Egli – ed Egli solo! – conosce i luoghi e i tempi in cui incontrare ciascuno. Ciò che è importante è ascoltare la sua voce. Per poter percepire la sua parola è necessario il silenzio dell’ascolto.

Per ascoltare Dio che parla, serve il vero silenzio

Riferendosi al rumore fatto dai presenti in aula, il Pontefice sottolinea che “se non c’è il silenzio dell’ascolto, il rumore non è un rumore unto dalla forza dello Spirito Santo”. Poi cita sant’Ignazio di Antiochia, che alle prime generazioni cristiane di Efeso scriveva: “Una parola pronunciò il Padre, e fu suo Figlio, ed essa parla sempre in eterno silenzio, e nel silenzio deve essere ascoltata”. L’augurio di Papa Francesco è allora quello “di saper sempre trovare dei momenti di vero silenzio nella vostra vita; questo è il segreto per poter ascoltare Dio che parla”.

Uscite non una volta sola, ma con uno stile di "esodo"

La fede di Abramo, prosegue il Papa, lo porta “a lasciare la sua terra e la sua casa per andare verso un luogo che non conosce, ma che è garantito dalla promessa di Dio”.

Per essere evangelizzatori bisogna fidarsi di Dio ed essere pronti a partire, ad uscire, ma non una volta sola, bensì ad assumere uno stile di “esodo”. Ma pensiamo anche a Mosè, lo stesso… Pensiamo a San Giuseppe: io credo che San Giuseppe alla fine della vita aveva paura di addormentarsi perché ogni volta che si era addormentato gli hanno cambiato i piani! Il Signore nel silenzio era andato… Questo stile di esodo. È importante uscire per andare incontro a quanti il Signore mette sulla nostra strada.

Evangelizzare senza proselitismo ma con la testimonianza

Francesco ricorda infine che san Pietro, nella sua prima Lettera, “si rivolgeva a comunità giovani, forse anche un po’ timorose di esprimere la loro fede”, eppure le incitava “a dare ragione della speranza ricevuta da Cristo”, ma “con mitezza e rispetto, con una coscienza retta”. E la mitezza che ci dà lo Spirito Santo ci fa testimoni, aggiunge lasciando il discorso preparato, “perché la strada dello Spirito Santo non è il proselitismo, è la testimonianza. Se qualcuno viene a farci proselitismo non è Chiesa, è setta”. Perché, e cita Benedetto XVI, “la Chiesa che vuole il Signore, non cresce per proselitismo, cresce per attrazione”, cioè l’attrazione della testimonianza, e dietro la testimonianza sempre c’è lo Spirito Santo. Questo, commenta il Pontefice, è un metodo “che siamo chiamati a vivere nell’opera di evangelizzazione”.

Occorre camminare insieme alle persone del nostro tempo, ascoltare ciò che portano nel cuore, per offrire loro, con la nostra vita, la risposta più credibile, cioè quella che viene da Dio, attraverso Gesù Cristo. A me sempre fa bene ascoltare quel consiglio che San Francesco di Assisi ha dato ai frati quando li inviò a evangelizzare: “Andate, annunciate il Vangelo e se fosse necessario anche con le parole”, con la testimonianza prima. Poi ti domandano: “Ma perché tu sei così?” e lì è il momento di parlare.

Testimoni soprattutto verso i più emarginati e poveri

Papa Francesco conclude ricordando che la fede di Abramo “ha visto il suo compimento in Gesù”, attraverso una umile figlia del patriarca, “la Vergine Maria, in cui Cristo ha rispecchiato il suo ‘Eccomi’ al Padre”. Vi aiuti Lei, è la preghiera conclusiva del Papa “ad essere docili all’azione dello Spirito Santo, e così la vostra testimonianza e il vostro entusiasmo saranno uno strumento efficace al servizio del Vangelo”. Rivolti soprattutto “verso quanti sono più emarginati e poveri, confidando sempre nella promessa di Dio”.

Messa in san Pietro presieduta dal cardinale Parolin

Concluso l’incontro con Francesco, i partecipanti all’udienza si spostano nella basilica di san Pietro per partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta, all’altare della Cattedra, dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

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Le immagini dell'udienza alla Comunità Abramo
14 settembre 2019, 11:58