Papa Francesco: i giovani sono lievito di pace, contro muri e nazionalismi

All’udienza generale, in aula Paolo VI, il Pontefice dedica la catechesi al recente viaggio apostolico a Panama, in occasione della XXXIV Giornata mondiale della gioventù, sul tema: “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38)

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“Finché ci saranno nuove generazioni capaci di dire ‘eccomi’ a Dio, ci sarà futuro per il mondo”: la Gmg di Panama ha offerto al mondo “un segno controcorrente” rispetto alla triste tendenza “ai nazionalismi conflittuali, che alzano dei muri e si chiudono alla universalità, all’incontro fra i popoli”. All’udienza generale, in aula Paolo VI, Papa Francesco condivide con i presenti i ricordi del recente viaggio apostolico a Panama, in occasione della XXXIV Giornata mondiale della gioventù. Un appuntamento costellato anche da incontri “con la realtà del Paese: le Autorità, i Vescovi, i giovani detenuti, i consacrati e una casa-famiglia”: sei giorni in cui tutto è stato come “contagiato” e “amalgamato” dalla “presenza gioiosa dei giovani: una festa per loro e una festa per Panamá, e anche per tutta l’America Centrale, segnata da tanti drammi e bisognosa di speranza, di pace e di giustizia”. Nel corso della catechesi, il Pontefice anzitutto ricorda i tanti bambini alzati con orgoglio dai genitori al suo passaggio, come a dire: “Ecco il mio orgoglio, ecco il mio futuro!”. “Quanta dignità in questo gesto – rimarca – e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa”, “la sicurezza per il futuro sono i bambini”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

Una sinfonia di volti e di lingue, oltre i muri

In un mondo dove non di rado prevalgono “nazionalismi conflittuali”, è fonte di speranza, un “segno profetico” vedere tanti “giovani gioiosi di incontrarsi”: una “vera sinfonia di volti e di lingue”. I giovani che hanno sfilato a Panama con le proprie bandiere, così come tutti i giovani cristiani, precisa Papa Bergoglio, “sono nel mondo lievito di pace”. Inoltre, la Gmg è stata preceduta “dall’incontro dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani”, “un’iniziativa importante che ha manifestato ancora meglio il volto multiforme della Chiesa in America Latina”.

Alla scuola della Croce

Il Pontefice enumera con emozione le tappe della Giornata mondiale della gioventù: anzitutto la Via Crucis, “scuola della vita cristiana”: “lì si impara l’amore paziente, silenzioso, concreto”. Proprio ai presenti, Papa Francesco confida di avere sempre con sé una “Via Crucis tascabile, dono di “una persona molto apostolica a Buenos Aires”, e di farla appena possibile:

A Panamá i giovani hanno portato con Gesù e Maria il peso della condizione di tanti fratelli e sorelle sofferenti nell’America Centrale e nel mondo intero. Tra questi ci sono tanti giovani vittime di diverse forme di schiavitù e povertà. E in questo senso sono stati momenti molto significativi la Liturgia penitenziale che ho celebrato in una Casa di rieducazione per minori e la visita alla Casa-famiglia “Buon Samaritano”, che ospita persone affette da Hiv/Aids.

Maria, la “influencer di Dio”

Nel corso della Veglia e della Messa, prosegue, ho indicato ai giovani come esempio da seguire, Maria, che, “nella sua piccolezza, più di ogni altro ha ‘influito’ sulla storia del mondo: una vera influencer di Dio”.

La mattina di domenica, nella grande celebrazione eucaristica finale, Cristo Risorto, con la forza dello Spirito Santo, ha parlato nuovamente ai giovani del mondo chiamandoli a vivere il Vangelo nell’oggi, perché i giovani non sono il “domani”, eh? No, sono l’“oggi” per il “domani”. Non sono il “frattanto”, ma sono l’oggi, l’adesso, della Chiesa e del mondo. E ho fatto appello alla responsabilità degli adulti, perché non manchino alle nuove generazioni istruzione, lavoro, comunità e famiglia. E questo è chiave in questo momento nel mondo, perché queste cose mancano. Istruzione, cioè educazione. Lavoro: quanti giovani senza… Comunità: che si sentano accolti, in famiglia, nella società.

Nuova fecondità per i discepoli di Cristo

Papa Francesco ricorda anche l’incontro con tutti i vescovi dell’America Centrale, “un momento di speciale consolazione” durante il quale è stata messa a fuoco la testimonianza del santo vescovo Oscar Romero; e la consacrazione dell’altare della restaurata Cattedrale di Santa Maria La Antigua, “un segno di ritrovata bellezza, a gloria di Dio e per la fede e la festa del suo popolo”.

Possa la famiglia della Chiesa, in Panamá e nel mondo intero, attingere dallo Spirito Santo sempre nuova fecondità, perché prosegua e si diffonda sulla terra il pellegrinaggio dei giovani discepoli missionari di Gesù Cristo.

San Giovanni Bosco: un bravo prete

Nei saluti in lingua italiana, infine, la memoria di San Giovanni Bosco, che ricorre domani. “Don Bosco – sottolinea il Pontefice – seppe far sentire l’abbraccio di Dio a tutti i giovani che incontrò, offrendo loro una speranza, una casa, un futuro. La Sua testimonianza aiuti tutti noi a considerare quanto sia importante educare le nuove generazioni agli autentici valori umani e spirituali”.

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30 gennaio 2019, 10:08