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Papa Francesco: la bellezza dell’eternità è la speranza che ci anima

In un messaggio inviato in occasione della XXIII seduta pubblica delle Pontificie Accademie, Papa Francesco sottolinea che il tema dell’eternità è un ambito piuttosto trascurato nella ricerca teologica degli ultimi anni e nella formazione dei credenti

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La XXIII seduta pubblica delle Pontificie Accademie, apertasi oggi e incentrata sul tema “Eternità, l’altro volto della vita”, è uno stimolo a riflettere “nuovamente e maggiormente” sulla vita eterna, “nucleo essenziale della fede cristiana”. Ma la riflessione escatologica su questo orizzonte centrale, osserva Papa Francesco nel messaggio, non trova lo spazio e l’attenzione che merita “nella catechesi e nella celebrazione”. Si ha talvolta l’impressione, aggiunge il Papa, che il tema della vita eterna “sia volutamente dimenticato e tralasciato perché apparentemente lontano, estraneo alla vita quotidiana e alla sensibilità contemporanea”.

Il futuro oltre la morte appare indecifrabile

La “poca attenzione al tema dell’eternità” può dipendere da molti fattori. “Uno dei fenomeni che segna la cultura attuale - spiega il Papa - è proprio la chiusura degli orizzonti trascendenti, il ripiegamento su sé stessi, l’attaccamento quasi esclusivo al presente, dimenticando o censurando le dimensioni del passato e soprattutto del futuro, percepito, particolarmente dai giovani, come oscuro e carico di incertezze. Il futuro oltre la morte appare, in questo contesto, inevitabilmente ancora più lontano, indecifrabile o del tutto inesistente”.

Linguaggio da rinnovare

Un altro fattore di questa limitata attenzione sulla vita eterna, osserva Francesco, riguarda “il linguaggio tradizionale, usato nella predicazione o nella catechesi per annunciare questa verità di fede”. Oggi, sottolinea il Papa, tale linguaggio “può apparire quasi incomprensibile e trasmette talvolta un’immagine poco positiva e  ‘attraente’ della Vita eterna”.

La bellezza dell’eternità

La riflessione dei Padri della Chiesa e dei grandi teologi, conclude Francesco, dovrebbe aiutarci e incoraggiarci “a riproporre efficacemente e appassionatamente, sia con un linguaggio adeguato alla nostra quotidianità sia con la opportuna profondità, il cuore della nostra fede, la speranza che ci anima e che dà forza alla testimonianza cristiana nel mondo: la bellezza dell’eternità”.

Premio delle Pontificie Accademie

Il Premio delle Pontificie Accademie è stato assegnato “ex aequo, a due giovani studiosi: il dott. Stefano Abbate, per la Tesi dottorale dal titolo La secularización de la esperanza cristiana a través de la gnosis y el ebionismo. Estudio sobre el mesianismo moderno; e il dott. Francisco Javier Pueyo Velasco, per l’opera La plenitud terrena del Reino de Dios en la historia de la teología. A consegnare il Premio e il segretario di stato, cardinale Pietro Parolin. E’ stata inoltre assegnata “a Medaglia del Pontificato al dott. Guillermo Contín Aylón, per la Tesi “Vado ad Patrem. La Ascension de Cristo en el Comentario a Juan de santo Tomas de Aquino”.

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04 dicembre 2018, 17:25