Vertice Nato, accordo per l'ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza: non ora con la guerra in corso
Luca Collodi – Città del vaticano
La Nato invita l’Ucraina ad aderire all’Alleanza Atlantica ma solo “quando le condizioni saranno raggiunte”. Il segretario generale Jens Stoltenberg, da Vilnius, in Lituania, al termine della prima giornata dei lavori del vertice di ieri, 11 luglio, conferma che 'non c'è una timeline per il processo d'ingresso di Kiev”. Per il presidente ucraino Volodymir Zelensky è “inaudito e assurdo che non ci sia un calendario per l'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Ciò offre alla Russia motivo per continuare il suo terrore”. "Voglio discutere con i partner della Nato, ha detto, delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina nel suo cammino verso la Nato", ha affermato.
Le conclusioni
"Saremo in grado di estendere un invito all'Ucraina ad aderire all'Alleanza quando gli alleati saranno d'accordo e le condizioni saranno soddisfatte", emerge dal vertice. Di fatto i Paesi dell’Alleanza Atlantica concordano sul fatto che con la guerra in corso non è il momento per fare dell'Ucraina un membro dell'Alleanza. A Vilnius passa la linea del presidente americano Joe Biden, che ha insistito sulla necessità di discutere l'adesione dell'Ucraina solo in futuro e di impegnarsi nel presente sul sostegno militare e finanziario. Per Stoltenberg, invece, “il processo per l'adesione è stato velocizzato". Da parte del Cremlino, il vertice Nato avrebbe assunto “un carattere fortemente anti russo”.
Gli aiuti
Intanto la Francia ha annunciato la fornitura dei missili a lungo raggio con una gittata di 250 chilometri; la Germania un altro pacchetto di armi da 700 milioni di euro. Sul campo, per la seconda notte, le forze russe hanno lanciato un attacco con droni contro Kyiv, ma il sistema di difesa aerea ha risposto intercettando tutti i droni prima che colpissero i loro obiettivi. Mosca accusa l’Ucraina di aver bombardato la regione di Zaporizhzhia con bombe a grappolo. Il gruppo Wagner addestrerà le forze militari della Bielorussia.
Le reazioni
"Invece che le armi, all'Ucraina serve la pace" scrive su Facebook il premier ungherese, Viktor Orban, postando un suo video dal vertice Nato a Vilnius. "La posizione ungherese rimane invariata", ricorda, "niente armi all'Ucraina, dobbiamo pensare alla pace". Secondo il presidente della Commissione esteri del Parlamento estone, il messaggio della Nato all'Ucraina è "poco chiaro e manda il segnale sbagliato alla Russia". Da Mosca, il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergey Lavrov, sottolinea che la guerra in Ucraina "non finirà finché l'Occidente non abbandonerà la sua ossessione di infliggere una sconfitta strategica alla Russia per mano di Kyiv". "L'attuale fase delle relazioni internazionali, ha aggiunto Lavrov, non è una nuova guerra fredda, sarebbe più appropriato parlare del processo di creazione di un ordine mondiale multipolare".
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