La presidente della Fidae, Virginia Kaladich, durante l'Assemblea della Federazione delle scuole cattoliche La presidente della Fidae, Virginia Kaladich, durante l'Assemblea della Federazione delle scuole cattoliche 

Scuole cattoliche a confronto a Roma: parità scolastica determinate per studenti e famiglie

L'associazione Fidae riunita per approfondire le sfide dell’aggiornamento, della parità e del contrasto al bullismo. La Cei chiede un alleanza con le famiglie. La presidente Kaladich: dopo la pandemia dobbiamo recuperare la relazione e ridare speranza

Marco Guerra – Città del Vaticano

Si conclude oggi a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, la 77.ma Assemblea Nazionale della Federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie (Fidae) che si è aperta mercoledì dopo l’incontro con il Papa all’udienza generale, a margine del quale Francesco ha incoraggiato la presidente, Virginia Kaladich, a continuare a battersi affinché in Italia sia riconosciuta un’effettiva parità scolastica e piena libertà di scelta per le famiglie.

I fondi per gli studenti disabili

La tre giorni è svolta proprio mentre il governo italiano ha risposto positivamente alla richiesta di stabilizzare il contributo di 70 milioni di euro riservato gli alunni con disabilità delle scuole paritarie, definito dalla Fidae “un primo piccolo passo che ci fa ben sperare per il futuro”, soprattutto alla luce della crisi, dovuta alla pandemia e alimenta dall’emergenza energetica, che ha messo in ginocchio molte scuole paritarie, alcune delle quali sono state costrette a chiudere definitivamente i battenti. In questa corniche vale la pena ricordare che le 12 mila scuole paritarie garantiscono allo Stato un ingente risparmio, dal momento che offrono istruzione a circa 800mila alunni italiani. Più volte è stata infatti avanza la richiesta di detraibilità della rette e l’introduzione del “costo unico” per studente.

Baturi: fondamentale il rapporto con le famiglie

Ad aprire i lavori dell’Assemblea è stato il segretario generale della CEI, monsignor Giuseppe Baturi, che ha espresso soddisfazione per i primi segnali di apertura del nuovo governo e si è poi soffermato sull’importanza, oltre all’interlocuzione politica, “che le scuole cattoliche si facciano portatrici di una vera cultura della libertà di scelta, un principio fondamentale che è alla base della crescita di ogni cittadino”. “La forza delle nostre scuole è quella non tanto di formare – ha proseguito il segretario del vescovi italiani -, che è un verbo che si avvicina quasi a forgiare e sembra una costrizione, bisogna invece saper tirar fuori da ogni studente quello che gli è proprio, il seme che Dio gli ha messo dentro e per farlo non possiamo prescindere dal rapporto con le famiglie, perché è nella famiglia che avviene la prima educazione e quindi tutto quello che noi possiamo fare per far vivere in maniera coerente e serena un rapporto coniugale lo avremo fatto ai ragazzi”.

Il progetto Eramus

I lavori si chiudono oggi. In agenda, tra le altre cose, con una discussione sul programma Erasmus Plus un’opportunità per ri-immaginare il futuro, con Flaminio Galli, direttore di Indire, e Sara Pagliai, coordinatrice Nazionale Agenzia Erasmus+ Indire. La Fidae è promotrice di questo progetto Eramus, che promuove la mobilità europea di studenti e insegnati, organizzando in particolare corsi di formazione e aggiornamento per i docenti a Barcellona sulle materie scientifiche e in Irlanda sul tema del contrasto al bullismo. Agli studenti sono invece dedicati i consueti viaggi di formazione in tutta Europa.

Kaladich: ridare speranza agli studenti

“Il titolo dell’Assemblea è Ri-immaginiamo insieme il volto della futurità educativa, perché il futuro inizia oggi nelle classi e con i ragazzi, dobbiamo dare loro la capacità di guardare al futuro con speranza dopo le ferite create dalla pandemia”, dice la presidente Kaladich, che vuole superare due anni e mezzo di emergenza Covid. “Dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri e recuperare la relazione – prosegue -, dobbiamo ricreare una situazione in cui i ragazzi si sentono protagonisti del futuro”.

Ascolta l'intervista a Virginia Kaladich

Raggiungere la piena parità

Sul fronte delle sostenibilità economica la presidente chiede al governo di dare piena attuazione alla legge 62 del 2000 sulla parità, che dichiara che la scuola paritaria è inserita nel sistema pubblico integrato. “Questa parità è incompleta, al momento i genitori non hanno piena libertà di scelta, perché devono pagare delle rette non detraibili – spiega ancora Kaladich – e anche gli insegnati non hanno ancora riconosciuta piena parità, perché da anni il ministero non organizza corsi abilitanti che permette a noi scuole paritarie di poter assumere a tempo indeterminato. D’altra parte avere docenti di sostegno ha il suo costo”. La Fidae plaude intanto allo stanziamento reso strutturale dei 70 milioni di euro per gli alunni disabili. Molte famiglie con figli diversamente abili scelgono infatti le scuole paritarie cattoliche proprio per la loro capacità di prossimità e attenzione nei confronti dei soggetti che hanno alcune fragilità.

Il contrasto al bullismo

Infine si parla in questi giorni della questione educativa. Fra le altre cose la Fidae ha affrontato la piaga del bullismo. “Siamo stati i primi a porci la sfida del bullismo – ricorda Kaladich – con la messa punto nel 2018 di una prassi per la prevenzione e il contrasto al bullismo, una norma che ha valore internazionale e che ha portato alla certificazione di alcune scuole capaci di contrastare questo fenomeno. Il bullismo non avviene solo a scuola pertanto abbiamo una responsabilità enorme nei confronti di tutta la società”.

 

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25 novembre 2022, 12:51