Un'immagine della città canadese di Vancouver avvolta dalla cappa di caldo record Un'immagine della città canadese di Vancouver avvolta dalla cappa di caldo record 

Caldo record in Canada. G20: neutralità climatica entro 2050

Oltre 230 vittime nello stato canadese della British Columbia a causa delle temperature che sfiorano i 50 gradi e che le autorità locali ritengono senza precedenti. Siccità e caldo anche nel sud dell’Europa. Associazione Laudato Sì: i poveri sono i più colpiti dall’emergenza climatica, obiettivo del 2050 non sia un alibi per non agire subito

Marco Guerra – Città del Vaticano

Non accenna ad attenuarsi l’ondata di caldo record che attanaglia il Canada. Almeno 233 morti sono stati registrati in questi giorni nella provincia orientale della British Columbia a causa delle temperature record che hanno sfiorato i 50 gradi. Si tratta per lo più di anziani o di persone con patologie. Il capo medico legale della provincia ha parlato di un "evento senza precedenti" e secondo le autorità locali prima di domenica scorsa in Canada le temperature non avevano mai superato i 45 gradi.

Da Coldiretti allarme siccità

Temperature oltre i quaranta gradi anche in molte zone del sud e dell’est Europa. Coldiretti ha lanciato un allarme siccità riguardo le campagne italiane, dove le colture sono in grave sofferenza e si cerca di salvarle ricorrendo alle irrigazioni di soccorso. "L'afa con la prolungata mancanza di precipitazioni - sottolinea la Coldiretti - stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte”. “Il balzo della colonnina di mercurio - continua l'associazione - sta favorendo anche il diffondersi degli insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti che possono provocare". Intanto il primo studio sul monitoraggio degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia, presentato oggi dal Sistema nazionale protezione ambiente (Snpa), osserva che incrementi "continui e irreversibili" dell'aumento del livello del mare sono "fonte di preoccupazione" per le conseguenze sulle coste. Particolare attenzione richiede il caso di Venezia.

Clima provoca spostamento di popolazioni

Il presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), Francesco Rocca, ha evidenziato che “bisogna far capire ai cittadini del mondo e ai loro governi che quando si parla di cambiamenti climatici non si parla del futuro ma del presente”. Nel solo 2016 – ha ricordato ancora Rocca - secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, 23 milioni e mezzo di persone si sono dovute spostare dal loro territorio a causa di drastici effetti del cambiamento climatico.

Accordo al G20 per obiettivo neutralità climatica

E di cambiamenti climatici si è parlato anche al G20 in corso a Matera. Il consesso dei venti Paesi più ricchi e sviluppati del mondo ha siglato una dichiarazione che propone di sconfiggere la fame entro il 2030 ed ottenere la neutralità climatica nel 2050, ovvero il punto in cui le emissioni di gas ad effetto serra non superano la capacità della terra di assorbire tali emissioni. "Con le due Conferenze Onu sui cambiamenti climatici (Cop26) e sulla biodiversità (Cop15), abbiamo un'occasione imperdibile per attuare gli Accordi di Parigi, con l'adozione di impegni ambiziosi di breve termine e il sostegno all'obiettivo della neutralità climatica, che auspichiamo al 2050", ha spiegato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

Agostinelli (Associazione Laudato Sì): poveri più colpiti dai cambiamenti climatici

“Il Papa lo dice chiaramente nell’Enciclica Laudato sì , questi cambiamenti non riguardano solo l’uomo ma tutta la biosfera, al punto tale da mettere in discussione la vita; non si pensa che una variazione di due gradi può essere letale e i luoghi dove si abbate maggiormente questo fenomeno sono quelli affollati di poveri”, spiega a VaticanNews Mario Agostinelli, presidente dell’Associazione ‘Laudato Sì – un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale’, con sede a Milano.

Ascolta l'intervista a Mario Agostinelli

Aumento temperature alimenta le migrazioni

Le popolazioni più povere non hanno mezzi per attenuare ed adattarsi ai cambiamenti climatici, per questo motivo Agostinelli prevede “migrazioni ancora più intese e concentrate”. “Clima, migrazioni e difesa della vita sono tre temi connessi”, prosegue Agostinelli, “l’emigrazione è il tentativo di superare le avversità della natura, che è diventata materia di scambio e speculazione”, “dobbiamo quindi cercare di consumare in modo diverso e minori quantità di risorse”.

Cambiare la produzione e le relazioni

Secondo il presidente dell’Associazione Laudato Sì è possibile raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, fissato dal G20, “a patto che non sia un alibi per non cambiare da subito il sistema produttivo” con una riconversione energetica in direzione delle rinnovabili: “Noi stiamo chiedendo che il gas rimanga sottoterra”. Agostinelli sottolinea che l’agricoltura e la pesca subiscono un‘accelerazione del mutare dei cicli naturali ancora più impattante, a questo si aggiungono eventi climatici sempre più estremi: “Se non si interviene con un contrasto a livello globale a breve potremmo parlare di sopravvivenza al posto di sviluppo e questo non è mai successo nella storia dell’umanità”. “Ecologia integrale – spiega infine Agostinelli – significa portare un cambiamento non solo della produzione ma nelle relazioni dell’essere umano, basta pensare alle emissioni prodotte dalle guerre”.

 

 

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30 giugno 2021, 14:48