R. D. Congo: difficoltà nei trasferimenti R. D. Congo: difficoltà nei trasferimenti 

In Congo occorrono più infrastrutture per le aree rurali

la Repubblica Democratica del Congo vive una situazione di grande arretratezza, che penalizza soprattutto le popolazioni delle aree rurali. L'appello del vescovo di Inongo esorta le autorità a creare una rete di infrastrutture che possa migliorare i trasferimenti e i trasporti

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

Strade carenti nella Repubblica Democratica del Congo. Lo evidenzia monsignor Donatien Bafuidinsoni Maloko-Mana, vescovo di Inongo, in questi giorni in visita pastorale al decanato di Kiri.

Per percorrere 80 km gli sono state necessarie circa 5 ore di viaggio, con strade sterrate e colme di fango, ponti di legno spazzati via dalla pioggia, vegetazione sulla carreggiata. È questa purtroppo la realtà di gran parte delle vie di comunicazione nel Paese africano. Pur utilizzando motociclette, talvolta si è costretti ad andare a piedi, riferisce 'evecheinongo.blogspot.com'. In tutta la diocesi di Inongo, che si estende per 100 mila chilometri quadrati, poi la situazione è la stessa. Da Lokolama a Oshwe, passando per Nkaw o anche da Taketa a Bokoro e da Nioki a Ntanembelo: non ci sono strade asfaltate.

Più strade asfaltate, più sviluppo

Da qui i diversi appelli dei vescovi del Paese alle autorità pubbliche, perché provvedano ai servizi essenziali. “Abbiamo bisogno di un sistema di trasporto adeguato, efficiente e affidabile per facilitare la circolazione di persone e merci – si legge sulla pagina web della diocesi di Inongo - che possa favorire lo sviluppo delle aree rurali, che devono essere dotate di buone strade, perché possa essere sviluppato un sistema di trasporto efficiente che soddisfi le esigenze della popolazione”.

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23 settembre 2020, 10:38