"Donne nella vita pubblica: femminismo e identità cattolica nel XXI secolo” "Donne nella vita pubblica: femminismo e identità cattolica nel XXI secolo” 

Rodriguez: tenteremo di capire come possa svilupparsi un femminismo cristiano

“Donne nella vita pubblica: femminismo e identità cattolica nel XXI secolo”: questo il tema del sesto Diploma internazionale in Dottrina sociale della Chiesa, organizzato dall'Accademia latinoamericana dei leader cattolici da domani al 25 luglio prossimo, che si terrà online a causa della pandemia. Una panoramica la offre nell’intervista Marta Rodriguez

Debora Donnini – Città del Vaticano

Una notizia sicuramente positiva per le donne questo Diploma che punta a presentare una proposta di chiara identità cristiana su un nuovo femminismo che riconosca il contributo femminile nella Chiesa e nella vita pubblica, in particolare in questi tempi di crisi e di cambiamento. L’evento vedrà la partecipazione di 25 leader cattolici di Europa e America che si riuniscono da domani per 15 giorni online, e su invito di Papa Francesco cercherà appunto di riflettere su un autentico femminismo che promuova la partecipazione delle donne alla vita pubblica.

 

“La questione di un nuovo femminismo – sottolineano i docenti - assume una particolare rilevanza nel contesto attuale in cui i movimenti femministi hanno fatto irruzione nella vita pubblica, così come la legittima richiesta di maggiori spazi per la leadership delle donne e la denuncia di gravi situazioni di disuguaglianza e di abuso all'interno della società. Ci accingiamo ad affrontare questi temi in una prospettiva evangelica in grado di discernere gli aspetti positivi e negativi dei diversi femminismi; il riconoscimento delle legittime denunce di situazioni ingiuste che violano la dignità dell'essere umano, così come il pericolo di strumentalizzazione ideologica che talvolta si è verificata”.

Tra coloro che interverranno, Marta Rodriguez, coordinatrice dell’area accademica e di ricerca dell’Istituto di Studi Superiori sulla Donna presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. “Tenteremo di capire come può svilupparsi un femminismo cristiano”, dice nell’intervista Rodriguez, ricordando che la Dottrina sociale della Chiesa illumina le domande che ci pone la società e la questione del femminismo è di grandissima attualità, specie in America Latina.

Ascolta l'intervista a Marta Rodriguez

Papa Francesco guarda con favore al superamento della discriminazione nei confronti delle donne e dice in Amoris laetitia: “se sorgono forme di femminismo che non possiamo considerare adeguate, ammiriamo ugualmente l’opera dello Spirito nel riconoscimento più chiaro della dignità della donna e dei suoi diritti”. Un percorso, quello di Papa Francesco, che si colloca nella strada percorsa anche da san Giovanni Paolo II che sul processo di liberazione della donna metteva in evidenza come fosse stato “un cammino difficile e complesso, e, qualche volta non privo di errori, ma se sostanzialmente positivo anche se ancora incompiuto per i tanti ostacoli che, in varie parti del mondo, si frappongono a che la donna” sia riconosciuta e valorizzata.

Serve una conversione globale 

Quali i passi che con questo corso vuole fare? “Io credo che il percorso sia quello di una conversione globale e sociale”, dice Marta Rodriguez, “perché quest’insistenza di  Papa  Francesco  sulla  necessità  di  superare  ogni  forma  di  discriminazione  nei  confronti  delle  donne,  non  è  una  novità:  è  stata  una  costante  nel  magistero  dei  Papi  dopo  il  Concilio  Vaticano II e  anche  prima. Ma dopo il Concilio in modo molto insistente. Paolo VI ne ha parlato, ha seguito con  cura  anche  le  conferenze  delle  Nazioni  Unite. Non è  mancato  un  invito  e  una  riflessione  dei  Papi  per  togliere  ogni  ostacolo  al  pieno  inserimento  delle  donne  nel  mondo  della  cultura.  Questo era  già  un  augurio  si  faceva  il  Concilio  Vaticano  II.  Quindi c’è stata un’attenzione costante. La  domanda  che  ci  dobbiamo  fare è  come  mai  ancora  queste discriminazioni continuino ad accadere, come mai l’abuso è un fenomeno nascosto, la  violenza  sulle  donne  e  le  discriminazioni.  Papa Francesco  nella  Evangelii Gaudium  dice  che dobbiamo  ricordare  che  il  Vangelo  ha  conseguenze  sociali.

La tutela di donne e bambini nasce in ambito ebraico e cristiano. Per Marta Rodriguez è importante recuperare questo e portarlo alla  vita  perché – sottolinea – “ forse  c'è  anche  una distanza tra  quello  che  la  Chiesa  dice  delle  donne  è  quello  che  poi  i  cristiani vivono”. Questo ci chiede  una  conversione e di capire come tradurlo in pratica

Il valore sociale della maternità

 Sul tema della maternità, oggi messa spesso sotto attacco, “si illuminerà un  po'  l'antropologia  filosofica. Bisogna superare le visioni dialettiche e capire che la maternità anche a livello sociale non deve essere vista come un ostacolo alla carriera delle donne, ma è  anche  un  bene  sociale  che  va  custodito,  e  che  le  donne,  quando  diventano  madri,  sviluppano  anche tutta  una  serie  di potenzialità che  sono  una  risorsa  per  il  mondo  del  lavoro”.

Costruire sui punti in comune

Sulla  convergenza  con altri su  alcuni  temi,  come  per  esempio  il  contrasto  alla  pratica  dell’utero  in  affitto, la Rodriguez sottolinea che “lo  sguardo  che  ispira  questo  diploma  e  almeno - dice -  che  mi  caratterizza  molto  personalmente  è quello  di  capire  quali  sono  i  punti  in  comune  con  ogni  posizione  e  tentare  di  costruire  da  lì. Ben venga un dialogo anche  con  femminismi  e  con posizioni che  forse  non  condividiamo  in  pieno  ma  è  importante  costruire  sui  punti  che  abbiamo  in  comune”.

I relatori

La sessione inaugurale del corso sarà tenuta da padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i Laici, famiglia e vita, che presenterà la sua tesi di dottorato sulla Vergine Maria, icona della donna nella Chiesa, a partire dal pensiero di Papa Francesco. Tra i docenti del corso Flaminia Giovanelli, la prima donna, nella storia del Vaticano, a diventare sottosegretario di un Dicastero, il cardinale Carlos Aguiar Retes, arcivescovo primate del Messico, Austeen Ivereigh, fondatore di Catholic Voices nel Regno Unito, monsignor Thomas Wenski, arcivescovo di Miami, Isabel Capeloa, rettore dell’Università cattolica del Portogallo e prima donna a presiedere i rettori delle Università cattoliche di tutto il mondo, e molti altri esponenti di rilievo a livello internazionale.

Il diploma tra l’altro avrà una certificazione internazionale che sarà rilasciata dall'Accademia Latinoamericana dei leader cattolici e da quattro Università cattoliche latinoamericane: la Pontificia Università del Messico, l'Università Cattolica del Costa Rica, l'Università Cattolica di Tachira in Venezuela e la Finis Terrae University in Cile.

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10 luglio 2020, 12:50