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Hebdomada Papae: il Gr in latino del 14 marzo

Le notizie vaticane in lingua latina con traduzione in italiano in onda ogni sabato alle 12.32. In sommario oggi: il Papa prega per le vittime del Coronavirus e ricorda il dramma dei profughi siriani; affida tutti i sofferenti dell' epidemia alla protezione della Madonna del Divino Amore; la Via Crucis del Papa al Colosseo preparata dal carcere di Padova

“HEBDÓMADA PAPAE”

Notítiae Vaticánae Latíne rédditae

Die décimo quarto mensis Mártii anno bis millésimo vicésimo

 

(TITOLI)

Papa orat pro víctimis a viro coronário percússis et recordátur tristem casum profugórum Sýriae.

Francíscus omnes aegrotántes pestiléntiae causa commíttit praesídio Vírginis Divíni Amóris.

Celebrátio “Via Crucis” cui Papa in Colosséo praesidet, a communitáte carcerária Patávii apparáta erit. 

Ómnibus vobis audiéntibus salútem imo ex corde dicit Márius Galgano, qui hanc editiónem nuntiórum Latína língua prolatórum confert.

(SERVIZI)

In prima Audiéntia Generáli solum televisífica imágine transmíssa, quae contínuat arguméntum de Beatitudínibus per sériem digéstum, Papa vóluit hac hebdómada se convértere ad omnes qui in Itália et in univérso mundo contra viri coronárii pestiléntiam conténdunt. Réfert nobis Olga Sakun:

Praeter consuetúdines fuit Audiéntia Generális a Papa Francísco ex Aedibus Apostólicis in Bibliothéca hábita, in loco scílicet quo ex more tránseunt Praesides atque Auctoritátes Státuum. Ad cavéndum ne convéntus multitúdinum fíant, quae vero perículum propagatiónis pestiléntiae aúgeant atque ad obsequéndum monítibus ab auctoritátibus itálicis datis, Status Civitátis Vaticánae deliberávit neque Audiéntiam Generálem neque Oratiónem Angélicam dominicálem in Foro Sancti Petri habére. Óculis cordéque his tribulatiónibus admótis, Francíscus lóquitur ómnibus qui in prima ácie labóris sunt, grátias agens iis qui in valetudináriis operántur ac voluntáriis. Papa Francíscus praetérea, a die nono mensis Mártii praetériti, decrévit Missam cotidiánam in cappélla Domus Sanctae Marthae sane dicáre huic magnae públicae valetúdinis calamitáti. In verbis Papae autem insúrgit ália étiam sollicitúdo: ne pestiléntiae causa, quae his ménsibus ánimos áttrahit cunctórum in orbe terrárum, siléntio tránseat calámitas centenárum míllium animárum fragílium, scílicet ”paúperum Sýriae”. Ad calamitátem, quae consummátur ad limen inter Graeciam et Túrciam, nemo adhuc éxitum excogitávit.  

In núntio televisífico Papa petit a Vírgine mirífica in Sanctuário in vico Castel di Leva prope Urbem ”praesídium” a perículo viri coronárii. Núntius televisíficus Papae inítium dedit celebratióni Missae a Cardinále Vicário Ángelo De Donatis celebrátae in Die oratiónis et ieiúnii. Agit Rosárius Tronnolone:

Una cum Missa in Sanctuário celebráta, recordátur mónitus Vicariátus Urbis, facta est étiam ”collécta dioecesána extraordinária pro valetudinariórum minístris, qui magno ánimo et devotióne enitúntur in aegrotántis curándis”. ”Tempus erit grátiae, in quo omnes simul – scripsit Cardinális De Donatis in lítteris quibus instítuit Diem oratiónis et ieiúnii – in communióne spirituáli érimus, sícuti fratres sororésque in fide animadvertémur, concórdes non autem álteri álteris suspécti. Francíscus spirituáliter precatiónem participávit ad Vírginem, ad cuius pedes, anno millésimo nongentésimo quadragésimo quarto, Papa Pius Décimus Secúndus una cum cívibus románis súpplici voce postulávit salútem Urbis, témpore nefariórum mílitum in áltero mundiáli bello revocatiónis. Ultra septuagínta quinque annis post, perículum novum adest, invisíbile nunc, sed tantúndem truculéntum, quod Papam provéxit ad Matrem Dei orándam, partícipans sensus Cardinális Vicárii, qui inaugurávit celebratiónem eucharísticam cotidiánam, hora undevicésima.

(NEWS)

Hoc témpore morte ac dolóre signáto viri coronárii cáusa, Papa propinquitátem suam dénuo osténdere vóluit per lítteras epheméridi cui nomen “Mane Patávii” missas atque enuntiávit meditatiónes, quae próxima féria sexta in Passióne Dómini legéntur, cura paroéciae cárceris Patavíni, qui “Duo Palátia” appellátur, compósitas esse.

Eleemosynária Apostólica, “locus subitáriae curatiónis caritátis” Papae Francísci praesídium re et spíritu praestat paupéribus, étiam témpore perículi coronárii viri cáusa simúlque omníno servátis decrétis ab auctoritátibus itálicis impósitis. Cardinális Conrádus Krajewski enarrávit epheméridi, quae Vaticána Núntia appellátur, modum auxiliándi paúperes Urbis atque eos qui adstant circum Civitátem Vaticánam mutavísse ob novas leges et normas recénter ab auctoritátibus itálicis edíctas atque decréta Sanctae Sedis. Mutat ergo rátio cibi erogatiónis, quae ante tempus vespertínum fiet. Ália ópera manent sicut ántea.

Haec ómnia sunt pro hac editióne, conveniémus íterum hebdómada próxima.

 

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

14 marzo 2020

(TITOLI) 

Il Papa prega per le vittime del Coronavirus e ricorda il dramma dei profughi siriani

Francesco affida tutti i sofferenti del epidemia alla protezione della Madonna del Divino Amore 

La Via Crucis del Papa al Colosseo preparata dal carcere di Padova

Un cordiale buongiorno a tutti voi in ascolto da Mario Galgano che conduce questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

 

Alla prima udienza generale trasmessa in streaming che prosegue il ciclo iniziato sulle Beatitudini, il Papa ha voluto rivolgersi questa settimana a quanti, in Italia e nel mondo, lottano contro l'epidemia di Coronavirus. Ce ne parla Olga Sakun:

È stata un insolita udienza presieduta da Papa Francesco dalla Biblioteca nel Palazzo Apostolico, il luogo dove sfilano capi di Stato e di Governo. Per evitare l’assembramento di folle che renderebbero più probabile la diffusione del contagio, in ottemperanza alle indicazioni delle autorità italiane, il Vaticano ha deciso di non tenere né l’udienza generale né l’Angelus domenicale in piazza San Pietro. Con gli occhi e il cuore rivolti a tutto questo, Francesco parla a chi è in prima linea nella sofferenza, ringraziando il personale ospedialerio ed i volontari. Lo stesso Papa Francesco, dal 9 marzo scorso, ha deciso di dedicare la Messa quotidiana nella cappella di Casa Santa Marta proprio a questa grande emergenza sanitaria. Ma nelle parole del Papa anche un'altra preoccupazione: che, a causa dell'epidemia che sta assorbendo l'attenzione globale degli ultimi mesi, passi sotto silenzio il dramma di centinaia di migliaia di vite fragili, quelle dei ”poveri siriani”. Un dramma che si sta consumando al confine tra Grecia e Turchia e al quale ancora nessuno ha trovato una soluzione.

In un videomessaggio il Papa chiede alla Vergine miracolosa del Santuario di Castel di Leva “protezione” dall'emergenza Coronavirus. Il video del Papa ha aperto la celebrazione della Messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis per la Giornata di preghiera e digiuno. Il servizio di Rosario Tronnolone:

Con la Messa al Santuario, ricorda una nota del Vicariato di Roma, è stata organizzata anche “una raccolta diocesana straordinaria di offerte a sostegno del personale sanitario che si sta spendendo con generosità e sacrificio nella cura dei malati”. “Sarà un momento di grazia, in cui uniti – scriveva il cardinale De Donatis nella lettera con cui istituiva la Giornata di preghiera e digiuno - saremo in comunione spirituale, ci sentiremo fratelli e sorelle nella fede, solidali e non diffidenti gli uni verso gli altri. Si è trattato di una partecipazione spirituale di Francesco alla preghiera alla Vergine, ai piedi della quale nel 1944 Pio XII e i romani implorarono la salvezza di Roma durante la ritirata delle truppe naziste. Oltre 75 anni dopo è un'altra emergenza, invisibile e altrettanto minacciosa, ad aver spinto il Papa a rivolgersi alla Madre Dio condividendo i sentimenti del cardinale vicario che ha inaugurato la celebrazione eucaristica quotidiana delle ore 19.00.

(NEWS)

In questo momento segnato da sofferenza e morte a causa del Coronavirus il Papa torna a far sentire la sua prossimità con una lettera scritta al giornale “Il Mattino di Padova” e rivela che le meditazioni del Venerdì Santo quest’anno sono state curate dalla parrocchia del carcere di Padova “Due Palazzi”.

L’Elemosineria Apostolica, “il pronto soccorso della carità” di Papa Francesco, assicura sostegno materiale e spirituale ai poveri, anche con l’emergenza coronavirus e nel pieno rispetto dei recenti decreti varati dal governo italiano. Il cardinale Konrad Krajewski – spiega a Vatican News – che la modalità di aiuto ai poveri di Roma e a quelli che sostano intorno al Vaticano è cambiata alla luce dei decreti leggi emanati dal governo italiano e dalle disposizioni della Santa Sede. A cambiare è la modalità di distribuzione dei pasti, che viene anticipata rispetto agli orali serali. Il resto dei servizi rimane come finora svolto.

È tutto per questa edizione, a risentirci alla prossima settimana. 

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14 marzo 2020, 14:44