Mantegna in mostra a Torino. Anteprima per Vatican News

In attesa della mostra “Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno” che aprirà i battenti il 12 dicembre a Palazzo Madama di Torino, in esclusiva per Vatican News la curatrice Sandrina Bandera svela la bellezza di uno dei capolavori che faranno parte del corpus espositivo: La Madonna con Bambino e i santi Girolamo e Ludovico di Tolosa, proveniente da Parigi

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

Un’opera che nel taglio e nella resa del soggetto sacro coinvolge lo spettatore emotivamente, spiritualmente, sensorialmente e spazialmente. E’ la Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa di Andrea Mantegna proveniente dal Musée Jacquemart - André di Parigi e databile al 1453-54. Il dipinto sarà esposto all’interno della mostra “Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno” che aprirà i battenti il prossimo 12 dicembre nelle sale di Palazzo Madama a Torino, per chiudere il 4 maggio 2020. A descrivere in esclusiva per Vatican News questa tempera su tavola,  67x43cm di dimensione, eseguita da uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano, è Sandrina Bandera che insieme ad Howard Burns, è curatrice di quella che si preannuncia come una delle esposizioni italiane più interessanti dell’anno. Già direttrice della Pinacoteca di Brera, Bandera rivela che l’opera di carattere devozionale troverà spazio nella prima sala del percorso espositivo. 

"Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa" di Andrea Mantegna. Ascolta il servizio
Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, 1453-54, Musée Jacquemart- André di Parigi,
Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, 1453-54, Musée Jacquemart- André di Parigi,

Taglio fotografico

Tra i santi Girolamo e Ludovico di Tolosa è ritratta, in “un taglio fotografico”, la Vergine Maria che sorregge il bambino eretto, dai biondi capelli ricci, “rivolto verso il pubblico, appoggiato ad una balaustra, con i piedi su un morbido cuscino di seta” in un effetto illusionistico che avvicina il soggetto sacro a chi lo osserva. 

Umanità e tenerezza

Una resa profondamente umana: “il bambino - spiega la curatrice - è ritratto con la bocca aperta da cui si intravedono i dentini e ha gli occhi rivolti al cielo ed il corpo teso con una gamba in avanti: sta cantando un inno, forse natalizio, a Dio”. Il dipinto, osserva ancora Bandera, nell’enfasi data alla tenerezza delle mani del fanciullo che afferrano quelle della madre, rivela “l’affetto particolare che Mantegna aveva per i suoi figli. In più di un’opera, infatti, egli ritrasse Gesù, Giuseppe e Maria con le sembianze della propria famiglia. Questo fa capire con quali sentimenti e sacralità il pittore intuisse il valore della famiglia”. “In una Presentazione al tempio eseguita per il battesimo del primogenito e custodita a Berlino - prosegue la curatrice -  Mantegna trasfigura la sua famiglia nella Sacra Famiglia”. Non fu, dunque, solo un uomo dall’alto profilo intellettuale e dalle rare doti artistiche, ma anche una persona dotata di grande capacità affettiva. La biografia del pittore racconta del profondo dolore da lui vissuto alla perdita di due dei quattro figli. Un senso concreto di umanità si irradia anche dal San Ludovico da Tolosa: così realistico da somigliare ad un moderno ritratto,  lontano dalla ieraticità dell’icona medievale, e con uno sguardo rivolto al bambino, pregno di devozione e umiltà. 

Prospettiva e illusionismo

L’originaria cornice del dipinto doveva avere una funzione architettonica, nella migliore tradizione della pittura di Mantegna. Si pensi alla Pala di San Zeno o agli affreschi della Camera degli Sposi, nelle cronache del tempo chiamata Camera Picta, dipinti nel Castello di san Giorgio a Mantova e che la mostra torinese riprodurrà in versione virtuale con proiezione multimediale. La sperimentazione prospettica operata dal pittore nella tavola del Musée Jacquemart- André doveva far sì che i santi Girolamo e Ludovico di Tolosa emergessero rispetto alla modanatura antica che chiudeva il quadro nella parte sovrastante a semicerchio. I copricapi dei due santi furono illusionisticamente dipinti in avanti rispetto all’intelaiatura lignea.

 Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, particolare
Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, particolare

Resa materica e colore straordinario

Colpiscono, come spiega Bandera, “la resa materica dei tessuti e il colore straordinario, tanto influenzato dalla pittura veneta e in particolare da Giovanni Bellini di cui Mantegna sposerà la sorella Nicolosia". Va ricordato, inoltre, che "il pittore era molto esigente nella scelta e nell’acquisto dei colori: se li faceva arrivare direttamente da Venezia. Anche questo ingrediente contribuì a rendere  la sua opera raffinata e qualitativamente elevatissima. Proprio in ragione di questo innovativo cromatismo, la Madonna con Bambino di Parigi è stata ascritta nel corpus mantegnesco solo tardivamente, negli anni Sessanta del secolo scorso”.

 Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, particolare
Andrea Mantegna, Madonna col Bambino e Santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, particolare

Il cielo e le nuvole

Degna di nota in quest’opera, tiene a precisare la curatrice, è anche la resa del cielo: non una rappresentazione esatta dal punto di vista scientifico, ma veritiera e frutto di un’attenta osservazione del movimento delle nuvole. Poco si conosce del committente: probabilmente si trattava di una francescano legato al culto mariano. Lo si desume in primis dalla presenza di Ludovico di Tolosa all'interno della composizione e poi dalla vicinanza temporale tra l'esecuzione dell'opera e la collaborazione di Mantegna alla decorazione della Basilica del Santo a Padova. L’auspicio di Sandrina Bandera è che “la mostra di Torino”, che si fregerà di pitture e incisioni di Mantegna, Donatello, Bellini, Paolo Uccello e Correggio, “attiri molte persone” le quali uscendo da Palazzo Madama, portino “la felicità nel cuore”. “Le immagini - conclude - hanno questa funzione: ci permettono di entrare anche fisicamente nel mondo antico”.

Ascolta l'intervista alla curatrice Sandrina Bandera

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Dal 12 Dicembre a Palazzo Madama di Torino la mostra "Andrea Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno"
11 novembre 2019, 08:00