Franco Zeffirelli Franco Zeffirelli 

Zeffirelli: il bene è una polvere su tutti noi

Si svolgeranno domani 18 giugno in Duomo a Firenze i funerali di Franco Zeffirelli, morto sabato a Roma, a 96 anni. Noi lo abbiamo incontrato nell’estate del 2013, nella sua villa romana sulla via Appia, affaticato ma vivacissimo. Aveva appena compiuto 90 anni. E’l’ultima intervista alla Radio Vaticana

Laura De Luca – Città del Vaticano

Il sindaco Dario Nardella ha annunciato per domani il lutto cittadino. A officiare il rito funebre sarà l'arcivescovo cardinale Giuseppe Betori. Ininterrotto da stamane il pellegrinaggio di persone nel Salone dei 500, in Palazzo Vecchio, dove fino alle ore 23.00 è allestita la camera ardente di Franco Zeffirelli. A Firenze, il Maestro era nato il 12 febbraio 1923.

Maestro, che cosa mi diceva poco fa? Se non dai…

R. - ...Non riceverai mai niente. Se non dai, non cresci, perché l’esercizio della nostra creatività è insita nel nostro battesimo, nella nostra natura inziale. Tutte le specie animali, l’uomo in particolare, sono fatalmente dei creatori, creano cioè qualcosa che servirà non solo a loro stessi ma anche ai loro figli, amici… Questo diventa un messaggio continuo e positivo che viene dal fatto che tu ricevi e senti immediata la responsabilità del dono ricevuto. Io penso che in fondo a tutti gli uomini, pure nei malvagi c’è una buona qualità, c’è sempre un seme di bontà. Non è vero che tutti gli uomini siano figli di Satana. Io ne ho conosciuti troppi che sembravano creature malvagie e che invece nascondevano una grande ricchezza, una riserva senza fine di qualità. E allora non sarei come tanti registi, non voglio fare né nomi né confronti, che fanno i “protezionisti” del male perché pensano che dal male venga fuori la qualità, l’interesse, che il mondo sia interessato al male. Io invece ho scoperto nella mia lunga vita che bisogna fare il bene. Non è possibile fare il male

Ha mai pensato che cosa vuol dire la parola “cattivo”?

R. - Prigioniero! 

Ma secondo lei “cattivo” vuol dire “prigioniero” perché si pensava a quelli che erano in prigione (e che dunque avevano compiuto delitti) o perché ogni cattivo è a suo modo prigioniero della propria ignoranza o di qualche esperienza negativa?

R. - Essere cattivo vuol dire essere prigioniero della propria presunzione, della mancanza di lucidità e della mancanza del senso del bello, della natura. Ognuno invece deve essere orgoglioso del carattere che Dio gli ha dato.

Lei si è sentito sempre sufficientemente libero di esprimersi, nella sua carriera, o ha dovuto combattere contro qualcosa o qualcuno che ha ostacolato i suoi progetti?

R. - Io personalmente ho ricevuto tanto amore perché i miei genitori erano amanti e fecero questo atto di amore proprio per vedere il frutto del loro amore, e lo chiamarono Franco e fu tuttoall’origine quel grandissimo istinto di amore

Lei cioè si sente erede di questo amore?

R. - Sì e non certo della cattiveria degli altri. Con l’amore, alla fine diventi un santo.

Numerose le pellicole che portano la firma di Franco Zeffirelli regista cinematografico. Dal ciclo shakespeariano, (la Bisbetica domata con Liz Taylor e Richard Burton, Romeo e Giulietta) a campioni di incassi come il remake de Il Campione di King Vidor del 1979 e Amore senza fine, per arrivare ai film ispirati alla lirica con Otello, la Giovane Tosca, Callas for ever, o storici (Un tè con Mussolini). Infiniti gli allestimenti d’opera, come la Bohème del 1963, continuamente replicata, o L’Aida del 2001 che inaugurò la stagione del teatro Alla Scala nel 2007 con la direzione di Riccardo Chailly, o ancora la Tosca che inaugurò l’Opera di Roma nel 2008. E come non citare i film religiosi? Fratello sole Sorella Luna del 1972 e a Gesù di Nazaret del 1977.

Che tipo di rapporto ha con la fede?

R. - La mia non è una fede, è amore, Amo Gesù perché è un personaggio che ha portato tanto amore in tutto quello che toccava. Lo amo non semplicemente perché era figlio di Dio. Mi piaceva proprio quello che diceva, lo capivo, ero d’accordo. Comunque è inevitabile non ubbidire alla parola divina. Anche se è contraria ai tuoi interessi, anche se ti rovina i piani che hai fatto. Ma devi sapere ciecamente che quello che ti viene dada Dio è per il tuo bene. Però è duro, a volte hai delle confessioni molto pesanti … Ti sei innamorato di chi non dovevi…

Nel 1966 lei fece un reportage sull’alluvione di Firenze, ma non era solito realizzare quel tipo di lavori giornalistici…

R. - Sì, ma ho dato una visione di quei giorni e di quelle ore non nella direzione dell’emozione collettiva; ho cercato piuttosto di capire veniva inferto questo colpo non mortale ma gravissimo a Firenze. E i fiorentini avevano imboccato una brutta strada, perché rinnegavano senza volere, anche senza intenzione malevola, la ragioni della nostra grandezza morale e culturale. Fu una molla generale di revisione di tante cose personali. Tutti pensammo che eravamo responsabili…

Addirittura la gente si sentiva in colpa?

R. - Non nel senso che Dio maledisse direttamente la sua creazione. Ma ricordo che tutti facevano quasi un esame di coscienza. Mentre prendevano un caffè, in viaggio in bicicletta, tutti sapevano di vivere un momento drammatico della storia, della cultura… E siccome tu sei parte della storia dell’uomo, siccome sei vivo ora, mentre succede questa tragedia … c’era una specie di esame continuo dei nostri comportamenti. Il bene non è una comodità. Non è come accendere il termosifone!

Lei che ha visto e fatto vedere tanta bellezza, in che cosa vede incarnato il bene?

R. - In tutto. Io ho commesso dei vizi, ma credo i essermi riallineato secondo i piani di nostro Signore nella grande visione del bene. Credo. Spero.

Ma se ci dovesse mostrare il bene incarnato in qualcosa , in cosa ce lo mostrerebbe?

R. - Il bene è come una cipria, una polvere che ci copre anche se non vogliamo. Però non sporca. Però, attenzione, ci ricorda anche che tutto è polvere…

Ascolta l'intervista a Zeffirelli

Ascolta l’intervista a Franco Zeffirelli nella rubrica I Grazie in onda questa sera alle 19.32 su Radio Vaticana Italia.

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17 giugno 2019, 13:07