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Tolleranza religiosa dall'Impero romano ad oggi

Viene presentata questo pomeriggio presso la Sala Convegni della Facoltà di Teologia Valdese a Roma una ricerca dal titolo "La tolleranza religiosa dall’impero romano ad oggi" affidata da Idos a Franco Pittau

Fabio Colagrande -  Città del Vaticano

Immigrazione, religione, integrazione, storia: sono tanti gli elementi di cui si compone la ricerca La tolleranza religiosa dall’impero romano ad oggi pubblicata sulla rivista Affari Sociali Internazionali e presentata oggi a Roma.

Secondo le parole di Franco Pittau - autore della ricerca-  a Radio Vaticana Italia, emergeranno non solo numeri e contesti generali, su permessi di soggiorno e sugli arrivi, ma questioni umane legate alle persone che giungono in territorio italiano o che qui vivono da anni . "Integrazione è anche multireligiosità - afferma Pittau - in Italia tra immigrati e non cattolici, quasi il 10% della popolazione fa parte di una minoranza religiosa non cattolica. Di fronte a questo dato noi ci siamo chiesti come comportarci e dato che la storia è maestra di vita abbiamo pensato di attingere a due millenni di storia per avere le risposte".

Ascolta l'intervista a Franco Pittau

Integrazione passa anche per la cultura e la religione

Nelle parole di Pittau anche la spiegazione e la lettura dei periodi storici attraversati da persecuzioni e da scintille di intolleranza accese dalle religioni stesse. Periodi di persecuzioni dei cristiani e degli ebrei, di crociate contro gli eretici, dell'Inquisizione, delle contrapposizioni con i protestanti fino alla conquista della libertà di culto e di quella religiosa e al concetto europeo di società laica che può salvaguardare la pacifica convivenza religiosa. Il discorso si fa concreto e aderente alla realtà d'oggi, col riferimento al rapporto tra tolleranza religiosa e immigrazione in un periodo che Pittau definisce di "nazionalismi e sovranismi" e di derive a volte anticostituzionali . L'ammonimento è a fare attenzione in una materia così delicata che la ricerca tratta. Integrazione, aggiunge Pittau,  "è parola dimenticata che non significa solo inserimento lavorativo, risoluzione di problemi, acquisizione di benefici, ma anche rispetto culturale" e a questo proposito cita l'opera lodevole compiuta dai Papi dopo la caduta dell'Impero romano per integrare le popolazioni barbariche a quelle italiche. "Questo dobbamo fare - conclude - ci dobbiamo abituare, e i Papi ce lo ripetono, in particolare Francesco, a pensare che uno che loda Dio anche se in un'altra maniera riflette la luce di Dio".

 

 

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11 aprile 2019, 12:21