Sri Lanka: al card. Ranjith la solidarietà del mondo islamico

La comunità islamica dello Sri Lanka “non è in alcun modo responsabile” per le stragi di Pasqua. Lo ha dichiarato il card. Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don, arcivescovo di Colombo, al termine dell’incontro di questa mattina con l’Associazione degli ambasciatori dei Paesi islamici

I diplomatici stranieri – riporta l’Agenzia AsiaNews - hanno fatto visita al porporato, per esprimere ai cattolici la solidarietà ed il sostegno del mondo musulmano. Nel frattempo, per timore di nuovi attacchi alle chiese, i leader cattolici dello Sri Lanka cancellano per un tempo indefinito le celebrazioni domenicali ed invitano i fedeli a restare in casa.

La strage non ha matrice politica o religiosa

“Sono – ha affermato il cardinale – molto felice e grato nei confronti degli ambasciatori dei Paesi islamici, che sono venuti qui per esprimere la loro vicinanza ed assicurarci che quanto successo non è qualcosa di politico o religioso, bensì il risultato delle azioni di alcune persone fuorviate. Forse vi sono anche altre forze dietro costoro, ma esse non hanno alcun legame con l’islam. Abbiamo garantito agli ambasciatori che apprezziamo la comunità islamica in Sri Lanka. L’aiuteremo, affinché questi incidenti non danneggino in alcun modo l’armonia e la pace che esistono tra di noi: cristiani, buddisti, indù e musulmani insieme. Dobbiamo amare lo Sri Lanka, nazione multireligiosa e unita”.

Il terrorismo non ha religione né nazionalità

“Siamo venuti qui per esprimere a Sua Eminenza la nostra più profonda solidarietà e le condoglianze per conto dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic). La principale vittima di questi attacchi terroristici è la comunità cristiana dello Sri Lanka. Abbiamo discusso con Sua Eminenza l’importanza dell’armonia tra le comunità e la coesistenza tra religioni e culture”, ha dichiarato uno dei diplomatici presenti. Il gen. Shahid Ahmad Hashmat, ambasciatore pakistano in Sri Lanka, ha ribadito: “In rappresentanza di governo e popolo del Pakistan, condanniamo con le parole più forti questi tragici e barbarici atti. Come ha detto Sua Eminenza, il terrorismo non ha religione né nazionalità”. (AsiaNews)

 

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27 aprile 2019, 13:09