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Borsopoly: un gioco per capire a che punto è la crisi finanziaria nel mondo

Si è conclusa oggi a Milano l’iniziativa promossa dal Gruppo Banca Etica, che ha voluto ripercorrere i dieci anni di crisi finanziaria, e sensibilizzare la società su una ripresa possibile grazie ad una finanza etica al servizio della persona.

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Piazza Affari a Milano, trasformata in un grande tabellone con caselle simile al Monopoli con un dado a disposizione di chi vuole giocare. E’ l’iniziativa “Borsopoly”, promossa dal Gruppo Banca Etica con il patrocinio del Comune di Milano che si è svolta in questi giorni davanti la sede della Borsa, e che ha voluto ripercorrere i dieci anni di crisi finanziaria, che vengono fatti partire dal fatidico default della quarta banca d’affari degli Stati Uniti d’America la Lehman Brothers avvenuto nella notte del 15 settembre 2008,  ma anche per invitare le persone a informarsi, ad agire e a conoscere la crescita positiva della finanza etica.

Finanza etica: una scelta sempre più sentita

“Dal 2008 alcune cose sono cambiate in positivo - spiega il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri - Un numero sempre crescente di persone, organizzazioni e istituzioni hanno compreso che la finanza speculativa può essere devastante e hanno scelto la finanza etica, che oggi vale il 5% del PIL europeo.” E anche le istituzioni hanno iniziato a riconoscere la finanza etica: il Parlamento italiano per primo, con una legge approvata nel 2016, e ora anche la Commissione Ue che sta lavorando a un Action Plan per la finanza sostenibile. Ma ancora c’è molta strada da fare. “Le recenti normative – continua Biggeri -  non sembrano in grado di prevenire nuove crisi; la finanza speculativa ha adottato nuove tecnologie per scambi ultraveloci e sempre meno controllabili; non si è ancora vista una vera tassa sulle transazioni finanziarie capace di rallentare le speculazioni più spregiudicate; il contrasto ai paradisi fiscali è a dir poco timido. Il movimento della finanza etica in tutto il mondo si è rafforzato e continua a fare educazione critica alla finanza, e a chiedere regole diverse per riportarla al servizio delle persone ”.

Famiglie e imprese fragili vittime della crisi finanziaria

Infatti, la tragedia più grande che si cela dietro queste crisi, è la profonda ripercussione sulla vita delle persone attraverso la perdita di occupazione, l’aumento delle tasse o i tagli al welfare che molte volte vengono attuati proprio a causa della crisi delle banche.  Secondo ultimi dati Istat, tra il settembre 2008 e il marzo 2018 in Italia il credito alle imprese è diminuito dell’8% e quello alle famiglie dello 0,22% .  Negli stessi anni i crediti erogati da Banca Etica sono invece cresciuti a un tasso medio annuo del 18% .

Un cambio di rotta per una vera ripresa

“In questi anni – ha spiegato Andrea Di Stefano, direttore della testata di finanza ed economia etica “Valori” – sono state spese cifre enormi per salvare il sistema finanziario. Soldi che se utilizzati in maniera differente, avrebbero ad esempio potuto raggiungere gli obiettivi sul clima fissati dalla Cop21 di Parigi, o avrebbero potuto dare un finanziamento concreto per combattere la povertà in cui vessano molte persone nel mondo. Se non cambiamo modo di concepire l’economia rischiamo presto un’altra crisi e i primi ad esserne coinvolti saranno i paesi economicamente emergenti come l’India, la Turchia, lo Sri Lanka, ma anche l’Argentina. È necessario quindi un cambio di rotta e nuove politiche che investano su nuovi obiettivi, come le energie rinnovabili e una maggiore attenzione all’ambiente. Solo così inizieremo una vera ripresa e crescita finanziaria per tutti e non solo per pochi”

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L'iniziativa "Borsopoly" a Piazza Affari a Milano
14 settembre 2018, 19:20