Yemen allo stremo: vittime, fame, mancanza di cure, scuole chiuse

Il conflitto in Yemen entra nel suo 4° anno. La popolazione ha bisogno di aiuti, ma quello che occorre è fermare la guerra. E fermare la vendita delle armi che, in quel Paese, la fomentano. E'ciò che chiedono alcune Organizzazioni anche al futuro Parlamento italiano

Adriana Masotti - Città del Vaticano

 

C’è bisogno di una "soluzione politica" per chiudere con la guerra in Yemen entrata nel suo quarto anno. Lo ha ricordato oggi il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres a colloquio con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, vice premier e ministro della Difesa dell’Arabia Saudita.

Bisogna fermare la guerra

"Non esistono soluzioni umanitarie a problemi umanitari", ha detto Guterres, ricevendo dal principe fondi sauditi e degli Emirati Arabi, a sostegno degli aiuti Onu in Yemen. Bisogna lavorare insieme, ha ribadito il segretario generale,  per individuare una soluzione politica che ponga fine alle sofferenze nel Paese.
Del sanguinoso e crudele conflitto nel Paese arabo si parla poco, è bene allora ricordarne che l'Arabia Saudita, dal marzo 2015, guida una coalizione militare araba che sostiene le forze governative yemenite contro i ribelli sciiti Houthi appoggiati, secondo l’Arabia, dall’Iran suo eterno rivale nella regione.

Nello Yemen è catastrofe umanitaria

Uno dei Paesi più poveri del Medioriente, lo Yemen è ormai allo stremo: niente cibo, niente medicine, assistenza sanitaria insufficiente, scuole distrutte o chiuse. Oltre, naturalmente, alle migliaia di vittime di armi e bombe, 5000 secondo le Organizzazioni internazionali,  solo i minori.  “Ho lavorato nello Yemen per 6 mesi – racconta ai nostri microfoni Mariarita Ceccaroni, operatrice umanitaria di Save the Children – e ho incontrato persone bellissime, con un grande cuore e forte speranza anche in mezzo al dramma che stanno vivendo. Ma stringe il cuore sentire i racconti dei bambini, quando dicono che per loro è normale aver paura degli aerei e fuggire quando ne sentono uno avvicinarsi. Questa normalità nell’orrore della guerra, fa male”.

Bambini e ragazzi privi di istruzione

Quasi due milioni di bambini e ragazzi yemeniti non vanno più a scuola. Molti lavorano, centinaia hanno subito il reclutamento nei gruppi armati, le bambine diventano forzatamente spose giovanissime. “Quando una famiglia non può dar da mangiare ai suoi figli - dice la Ceccaroni - succede che per cercare di salvare una bambina, questa venga data in sposa, ma si capisce che questo non è altro che un dramma nel dramma”.
L’Organizzazione è presente nello Yemen e si impegna ad offrire opportunità di istruzione anche informali ai ragazzi che riesce ad avvicinare, come anche cure mediche e acqua potabile. E per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su una guerra trascurata, ha realizzato un’istallazione in un parco di Roma , un piccolo scenario di guerra con armi, trincee, elmetti e segnali di pericolo mine, una realtà – afferma Mariarita Ceccaroni – che benché lontana da noi, esiste ed è drammatica.  

Un appello al futuro Parlamento italiano

E a farsi portavoce della volontà di tanti italiani di non continuare a chiudere gli occhi davanti alla catastrofe umanitaria in corso nello Yemen sono alcune Organizzazioni e realtà associative. “A tre anni dall'inizio del conflitto chiediamo con fermezza alle istituzioni italiane, ai Paesi membri e all'Unione Europea di sospendere l'invio di armamenti alle parti in conflitto in Yemen e di sollecitare una iniziativa di pace a guida Onu", scrivono in una nota congiunta, diffusa ieri, Amnesty International Italia, Movimento dei Focolari, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo.

Cessare la vendita di armi

Forte, dunque, l’appello perché la prima iniziativa del futuro Parlamento italiano sia conformarsi alle risoluzioni del Parlamento europeo “che chiedono di promuovere un embargo di armamenti verso l'Arabia Saudita e i suoi alleati”, proprio “in considerazione del coinvolgimento nelle gravi violazioni del diritto umanitario in Yemen accertate dalle autorità competenti".

Ascolta l'intervista a Mariarita Ceccaroni

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28 marzo 2018, 20:07