Il patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, Raphael Bedros XXI Minassian Il patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, Raphael Bedros XXI Minassian

Raphael Bedros XXI Minassian: “Non dimenticate gli armeni del Nagorno Karabakh"

Appello del patriarca della Chiesa armeno cattolica a diffondere “il messaggio di fratellanza di cui il mondo ha bisogno”, in occasione della celebrazione, oggi a Napoli, del cinquantesimo della sua ordinazione sacerdotale. L'accorata richiesta a sostenere i cristiani del Libano e di tutto Medio Oriente "da dove fu diffuso il messaggio evangelico”

Robert Attarian – Città del Vaticano

Settantacinque anni di vita vissuta, di cui 50 dedicati al sacerdozio: per il patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, Raphael Bedros XXI Minassian, la celebrazione dell’anniversario della sua ordinazione, oggi 24 giugno, nella chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli, è stato un momento di grande emozione e anche di importante riflessione sul destino degli armeni e sulla necessità di diffondere il messaggio di fratellanza di cui il mondo ha bisogno. Una data, quella odierna, che assume ancora di più significato dal momento che sette anni fa, in questo stesso giorno, Papa Francesco si recava in un pellegrinaggio nella terra di Hayk, in Armenia, il “primo Paese cristiano”, ai pendii del Monte Ararat, laddove l’arca di Noè si posò e da dove la vita riprese il suo corso dopo il diluvio universale.

Le tante guerre dimenticate

Dalla famosa chiesa della città partenopea che custodisce le reliquie di San Gregorio – all’origine della conversione al cristianesimo del popolo armeno, primo popolo inoltre ad aver adottato la fede cristiana come fede di Stato – il Patriarca ha ripercorso le tappe della sua vocazione, scandita da 33 anni “vissuti nella guerra”, come ha ricordato lui stesso, trascorsa prima come sacerdote, poi come vescovo dell’Armenia e dell’Europa orientale ed ora come Patriarca. “Qui in Europa – sono state le sue parole – gli occhi sono rivolti tutti alla guerra in Ucraina ed è giusto che sia così. Ma ci sono tante altre guerre e miserie di cui non si parla”.

Ricordare i cristiani del Medio Oriente

Minassian ha indicato poi le difficoltà che ancora oggi vive il Libano, dove si trova la sede del Patriarcato armeno cattolico, un Paese martoriato prima dalla guerra civile durata decenni, e ora da una crisi economica e politica che ha ridotto la popolazione alla fame. “In Libano oramai manca tutto. Oserei dire che manca persino la speranza” ha detto il patriarca, invitando i presenti alla celebrazione a non dimenticare i loro fratelli in Cristo, non solo in Libano, ma “in tutto il Medio Oriente, da dove fu diffuso il messaggio evangelico”.

I diritti violati degli armeni del Nagorno Karabakh

Raphael Bedros XXI si è poi soffermato sulla questione da sempre nel suo cuore, il destino degli armeni del Nagorno Karabakh, “quel lembo di terra abitato da sempre da armeni che si trova circondato da territorio azero”. Minassian ha quindi denunciato come “120 mila esseri umani si trovino da più di 190 giorni isolati dal mondo, dopo che le autorità dell’Azerbaigian hanno deciso di bloccare l’unica strada che collega la regione all’Armenia e al resto del mondo. 120 mila persone, tra cui vecchi, donne e bambini, a cui viene negata la dignità di vivere”. Una drammatica violazione che avviene nel “totale silenzio” dei media, delle autorità internazionali, e di chi oggi “vuole far prevalere i profitti sui valori”, quegli stessi valori di cui oggi si parla tanto ma che difficilmente si mettono in pratica, quali “rispetto, libertà, dignità, uguaglianza, fraternità”. In nome di questi valori, ha concluso il patriarca degli armeni cattolici di Cilicia, “sono giunto qui pellegrino, in questo luogo sacro, per chiedere insieme a voi l’intercessione di San Gregorio e dei santi protettori di questa bella e grande città, affinché ci aiutino a diffondere tutti insieme quel messaggio di fratellanza di cui il nostro mondo ha bisogno”.
 

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24 giugno 2023, 12:23